29. «Ragazzino immaturo.»

6.6K 510 829
                                    

Informazione di servizio: le frasi tra virgolette e in corsivo sono audio vocali, quelli riportati dopo le parentesi quadre ([JK]) sono messaggi normali come sempre.






Jungkook.

Taehyung mi aveva dato il permesso di prendermi cura di Yeontan nei pochi giorni che mancavano al suo ritorno e la mattina dopo ero corso immediatamente da Hoseok per chiedergli le chiavi di casa.

Mi ero addormentato mentre ero al telefono con lui, la sua voce mi aveva fatto rilassare a tal punto da crollare nel giro di pochi secondi. Credevo mi avesse detto che gli mancavo e che mi amava ma potevo anche essermelo immaginato o magari ero già nel sonno più profondo e me lo ero sognato, non avrei saputo dirlo. Ciò che sapevo era che speravo lui se la sentisse di dirmi di nuovo quelle parole prima o poi, che provasse ancora quel tipo di sentimento nei miei confronti.

A parte il primo giorno, poi si era sciolto, aveva ripreso a rispondermi ai messaggi, mi chiamava la sera, mi mandava foto di Parigi. Sentivo che c'era del gelo tra noi e se la conversazione cadeva, non mi sforzavo di continuarla però ero felice che almeno ci fosse ancora questa sorta di sua apertura verso di me.

Avevo riflettuto molto in quei giorni e non vedevo l'ora che tornasse per fargli vedere quanto volessi stare con lui, vivere con lui, essere la sua famiglia. Lo amavo e non avrei mai più permesso a niente e a nessuno di mettersi tra di noi.

Finii di lavorare presto quel pomeriggio e chiesi a Hoseok di accompagnarmi da Yeontan perché volevo che riferisse a Taehyung che mi stavo comportando bene, che non avrei mai approfittato della situazione, che non avrei tirato troppo la corda. Dovevo riconquistare la sua fiducia a partire dai piccoli gesti.

Quando aprii la porta di casa e sentii il campanellino del collare di Yeontan e il rumore delle sue zampette che picchiettavano sul pavimento mi si aprì una voragine nel petto. Mi saltò letteralmente addosso ed io mi sedetti a terra e me lo portai in braccio per coccolarlo. Mi leccò la faccia, le mani, i capelli mentre io ridevo per il solletico e Hoseok dietro di me si chiudeva la porta alle spalle e si inginocchiava per accarezzargli il musetto.

"Gli sei mancato."

"Anche lui è mancato a me."

Mi alzai e andai verso la cucina, aprii l'anta dell'armadio dove solitamente riponevamo le crochette per il cane e mi sedetti a terra con la schiena appoggiata al muro. Lui subito si avvicinò e si mise in posizione seduta di fronte a me ed io non potei resistere a quel musetto e cominciai ad imboccarlo. Mi faceva tenerezza perché quando avvicinavo la mano, lui alzava la zampina come se volesse ringraziarmi o accarezzarmi e in quel momento mi resi conto che non mi era semplicemente mancato, non potevo immaginare la mia vita senza un animale domestico in casa, ed io, prima di conoscere Taehyung, non avevo mai avuto animali.

"Se ti vedesse Taehyung a dargli da mangiare così-" Intervene Hoseok.

"Taehyung lo fa salire sulla sedia e gli mette la ciotola sul tavolo mentre lo imbocca. Qual è peggio tra le due opzioni?"

"Che cane viziato."

Scoppiammo entrambi a ridere e mentre io continuai a dar da mangiare a Yeontan, Hoseok si sedette su una sedia e mi osservò. Sentivo il suo sguardo addosso ma finsi di non farci caso anche se morivo dalla voglia di sapere a che cosa stesse pensando.

Poi decisi che quel cane non poteva stare chiuso in casa tutto il giorno e lo liberai in giardino, controllando prima che il cancello d'entrata fosse chiuso. Io e Hoseok ci sedemmo sui gradini che univano giardino e porta di casa e rimanemmo in assoluto silenzio per un po', osservammo Yeontan scorrazzare per l'erba, soffermandosi ogni tanto ad annusare piante e fiori.

Be my heavenly scenery | taekookWhere stories live. Discover now