42. «Buon compleanno, Kookoo!»

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Jungkook.





Il giorno del mio compleanno cadeva di giovedì e così io e gli altri ci eravamo messi d'accordo per uscire a festeggiare il sabato, non che pensassi il ventitreesimo compleanno fosse un numero da festeggiare però Jimin aveva insistito con la scusa che sicuramente avremmo trovato qualcosa per cui gioire. Taehyung mi aveva dato ben due giorni liberi perciò per me sarebbe stato un lunghissimo weekend di riposo e festeggiamenti e in quel momento, mentre finivo il mio turno del mercoledì, già cominciavo a contare le ore che mancavano al mio compleanno.

Avevo chiesto a Taehyung di non farmi alcun regalo però sapevo che mi stava riservando una sorpresa ed io morivo dalla voglia di sapere che cosa fosse. Ormai lo conoscevo talmente bene che non poteva più nascondermi niente e sapevo anche che il suo regalo era stato riposto nel secondo cassetto del suo comodino ma non ero andato a curiosare e quando lo avevo beccato per sbaglio, avevo fatto finta di non accorgermene. Non volevo rovinarmi la sorpresa. Poche ore e avrei saputo, potevo aspettare e nella mia testa speravo fosse la prenotazione per una nuova crociera siccome quella del nostro anniversario l'avevamo dovuta cancellare.

Uscii dallo stabile e immediatamente il suo telefono cominciò a suonare insistentemente. Prima di mettermi alla guida decisi di controllare almeno chi fosse e non appena vidi il nome del mio migliore amico lampeggiare sullo schermo, pensai che fosse qualche emergenza riguardante il matrimonio e risposi subito.

"Chim?"

"Jungkook, dimmi che non sei già a casa."

"Mh no, ho appena finito al lavoro."

"Perfetto!" Urlò ed io dovetti spostare il telefono dall'orecchio per evitare qualche danno al timpano. "Ho urgente bisogno di te."

"Per?"

"Urgente, Gukkie. Questione di vita o di morte."

"Chim." Sbuffai. Sapevo che cosa volesse. "Taehyung domani mi ha dato il giorno libero, tu sei libero. Passo da te domani per il regalo di compleanno. Ora preferirei andare a casa."

"NO!" Ora sembrava stesse per andare nel panico. "Non puoi andare a casa!"

"E per quale motivo?"

"Ehm...perché- ecco vedi..." Stava esitando e mi stava anche facendo innervosire.

"Jimin, non è divertente."

"Ho litigato con Yoongi." Disse quasi sottovoce e a quel punto mi bloccai.

"Cosa?"

"Sì e lui adesso mi ha minacciato di sbattere Nam fuori di casa."

"COSA?" Di certo non era un comportamento tipico da Yoongi ma il dubbio mi passò per la testa.

"Ho bisogno di te, Jungkook. Per favore."

"Arrivo."

E un po' per il suo tono di voce, un po' perché in realtà non avrei avuto altro da fare a casa e un po' perché non ero in grado di dirgli di no, misi in moto e guidai fino a casa sua solo dopo aver mandato un messaggio a Taehyung in cui lo avvisavo che avrei tardato a causa di Jimin e di Yoongi.

Il problema? Era tutta una presa in giro e il mio migliore amico voleva veramente darmi solo il mio regalo di compleanno perché aveva preso altri impegni, prima di sabato non ci saremmo visti e lui non voleva aspettare. L'avrei ucciso e persi ogni fiducia nei suoi confronti.

Solo due ore dopo mi venne ridata la mia libertà e dopo averlo insultato ancora un po' per avermi fatto perdere tutto quel tempo, potei risalire in macchina e già non vedevo l'ora di rientrare in casa mia, farmi una bella doccia, godermi la cena con il mio ragazzo e addormentarmi al suo fianco per svegliarmi il giorno del mio compleanno allo stesso modo.

Be my heavenly scenery | taekookWhere stories live. Discover now