12. «Non voglio averti vicino.»

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NB: Ho fatto un piccolo salto temporale di 3 settimane (spiegherò nell’angolo autrice perché).




WARNING: presenza di una scena forte.




 

 Taehyung.




Era un periodo felice finalmente. Dopo essermi aperto con Jungkook avevo deciso di dirgli tutta la verità, spiegandogli che sarei dovuto partire per la Francia, che lui non sarebbe potuto venire con me ma che io non avrei mai prenotato il viaggio senza avere prima il suo consenso e lui mi aveva accarezzato, baciandomi la guancia e dicendomi mi ero preoccupato troppo per una questione di poca importanza. Per quanto avesse voglia di visitare Parigi per la prima volta con me, mi aveva fatto riflettere sul fatto che una occasione come quella di espandermi in Europa mi sarebbe capitata solo una volta nella vita, mentre di viaggi con lui ne avremmo potuti fare a centinai e io non avevo minimamente considerato questo punto di vista. Mi aveva detto di partire, di accettare, promettendogli di regalargli una crociera tra le isolette dell’oceano Indiano per il nostro futuro quarto anniversario grazie ai soldi che avrei guadagnato con gli investimenti europei e quella richiesta mi aveva fatto sorridere ma ovviamente non avrei mai potuto dirgli di no.

E dopo avergli chiarito la situazione, le cose tra di noi avevano ricominciato a girare per il verso giusto, avevamo festeggiato Natale insieme a sua mamma e ad altri suoi parenti, invitando anche Hoseok, Yoongi l’aveva passato con la sua famiglia, Jimin aveva prenotato un volo per il Giappone e aveva raggiunto Namjoon, restando da lui fino a dopo Capodanno. Seokjin era sparito dalla circolazione, non si era fatto vedere e nella maggior parte dei casi non rispondeva ai messaggi. Gli era successo qualcosa ma nessuno, neanche Hoseok che aveva tanto legato con lui, era stato in grado di spiegarci che cosa.

E poi io e Jungkook avevamo festeggiato il mio compleanno, passato l’intera giornata chiusi in casa, usando ogni tipo di superficie disponibile per divertirci, io sopra di lui, lui sopra di me, spingendoci fino al piacere per poi riprendere fiato e ricominciare da capo. E più passavano gli anni e più mi rendevo conto che non avevo bisogno di regali finchè avessi avuto lui che era la sorpresa più grande che avessi mai ricevuto.

A Capodanno riuscimmo più o meno a riunire il gruppo. Il padre di Yoongi aveva organizzato una festa per tutti i dipendenti e lui ci aveva detto che era obbligato a presentarsi ma che se ci fossimo stati anche noi, almeno avrebbe potuto divertirsi e io, Jungkook e Seokjin avevamo preso la decisione di dargli man forte quella sera, finendo per goderci effettivamente la serata. Hoseok aveva rifiutato solo perché aveva conosciuto una ragazza e aveva preferito passare il Capodanno con lei. Un po’ mi era dispiaciuto ma speravo davvero trovasse qualcuno che lo amasse e con la quale poter essere felice.

Le feste passarono in fretta e serene e in un attimo tutti tornammo alla nostra quotidianità: io nel mio ufficio a chiudere le ultime pratiche prima della partenza per Parigi, Jungkook in segreteria, Hoseok nel reparto sicurezza, Seokjin a Safe Idra, Yoongi in azienda col padre, Jimin a Seoul. Namjoon stava pensando di tornare in Corea dal momento che non aveva avuto la possibilità di vedere Jungkook ma questa informazione non avrei dovuto saperla dal momento che avevo inavvertitamente origlialo una videochiamata tra i due e di conseguenza avevo fatto finta di non aver sentito assolutamente niente.

E me ne stavo tranquillamente disteso a letto, pensando a quanto sarebbe stato bello superare tutte quelle divergenze e riunire il gruppo quando sentii il telefono di Jungkook che aveva abbandonato sul materasso vibrare e istintivamente mi girai e quello che vidi mi fece smettere di respirare per un secondo.

Un messaggio.

Il testo del messaggio.

Una parola in particolare contenuta nel testo del messaggio.

Be my heavenly scenery | taekookWhere stories live. Discover now