9. «Non mi riconosci?»

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Avviso: Da qui in poi non tollererò alcun tipo di insulto pesante nei confronti dei miei personaggi, evitate bestemmie o parole troppo forti. Ricordatevi che la storia è di mia invenzione ma le persone descritte sono reali. Lo dico ora e non ho intenzione di ripeterlo perciò se mi dovessi trovare costretta, vi bloccherò e basta e voi non avrete più la possibilità di continuare a leggere. Buona lettura <3








Jungkook.




Era una bella giornata e anche se la temperatura era particolarmente bassa, il sole faceva timido capolino da dietro le nuvole e decisi di portare Yeontan a fare una passeggiata invece che lasciarlo semplicemente correre in giardino. Avevo finito prima del solito al lavoro e Taehyung non sarebbe tornato prima dell’ora di cena quindi potevo prendermi il mio tempo ed esplorare i dintorni di quel quartiere che avevo visitato troppo poco pur vivendo li ormai da un paio di mesi.

Indossai le cuffie e feci partire la musica mentre Yeontan scodinzolava felice mentre camminava, annusando ogni singolo centimetro di marciapiede.

Taehyung era improvvisamente cambiato. Dopo l’ultima sfuriata si era dato una calmata, aveva smesso di irritarsi per la più piccola delle affermazioni e avevamo parlato di che cosa insieme per Natale e per il suo compleanno dato che ormai era dicembre inoltrato. Mi aveva detto di cominciare a pensare ad un nome per un ipotetico secondo cagnolino e io ero esploso dalla gioia, sperando che potesse essere il suo regalo di Natale.

Sapevo che c’era qualcosa che lo preoccupava e me lo stava tenendo nascosto e non capivo il perché. Era qualcosa che riguardava me e lo sapevo con certezza dal momento che avevo buttato l’occhio all’arrivo di una notifica sul suo cellulare mentre lui era impegnato e Hoseok gli aveva letteralmente chiesto se si sentisse meglio e se me ne aveva parlato.

Di che cosa doveva parlarmi? Avrei voluto riempirlo di domande ma avevo deciso di lasciargli il suo tempo e vedere quanto tempo ci avrebbe messo.

Però decisamente si era sentito meglio e io avevo visto il cambio radicale di approccio almeno nei miei confronti e mi ero tranquillizzato, pensando che forse non era niente di preoccupante e in ogni caso avrei potuto-

“Jeon Jungkook?”

Venni scosso dai miei pensieri da una voce maschile e lentamente mi girai, togliendomi almeno una delle due cuffiette. Yeontan abbaiò.

“Jungkook? Sei tu?”

Mi ritrovai di fronte ad un ragazzo giovane, potrebbe aver avuto la mia età, con i capelli blu e un luminoso sorriso.

“S-si. Il mio nome è Jungkook e tu saresti?”

“Non mi riconosci?”

“Dovrei?” Ero confuso. La prima cosa a cui pensai fu che potesse essere stato qualche mio cliente e un brivido mi percorse la schiena.

“Okay ehm- è imbarazzante.” Rise. “Immaginami con dieci chili in più e dieci centimetri in meno e i capelli neri.”

Lo osservai bene, cercai di focalizzarmi sui suoi lineamenti ma la mia testa mi stava dicendo solo che avrei dovuto scappare a gambe levate e il fatto che Yeontan stesse continuando ad abbaiare non mi aiutava a tranquillizzarmi.

“La professoressa Seung insegna ancora nella nostra ex scuola?” Mi disse e il quel momento mi si accese una lampadina e strabuzzai gli occhi.

 “Jeahyun? Ommioddio, Jung Jaehyun!” 

“In carne ed ossa!”

Finalmente potei sorridergli anche io, prendendo un respiro e il cuore mi si riempì di gioia quando finalmente capii chi fosse. Presi il cane di Taehyung in braccio e lo accarezzai per far calmare anche lui.

Be my heavenly scenery | taekookWhere stories live. Discover now