36. «Mi metterai da parte.»

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Seokjin.




Non ero riuscito a dormire, non avevo chiuso gli occhi per tutta la notte e appena erano comparse le prime luci dell'alba, avevo abbandonato il letto, mi ero vestito e preparato il silenzio per non svegliare Namjoon a cui avevo permesso di dormire nella stanza degli ospiti, ed ero uscito, guidando fino a Safe Idra.

Avevo provato a chiamare Hoseok quando l'avevo trovato online ma lui non aveva risposto, o meglio aveva buttato giù la chiamata per farmi sapere che era sveglio, che aveva il telefono in mano ma che non voleva parlare con me.

L'avevo guardato andarsene, avevo seguito con lo sguardo la sua auto finchè non era scomparsa e poi mi ero seduto sul marciapiede perché in casa non ci volevo tornare, non sapendo che Namjoon era lì, non con la consapevolezza che dopo tutto quello che avevamo fatto io e Hoseok, dopo tutto quello che ci eravamo detti, lui non sarebbe rimasto con me quella notte. E odiai Namjoon, lo odiai per davvero come mai mi era capitato prima di quel momento perché aveva rovinato un momento perfetto ed io non glielo avrei mai perdonato.

Quando ero rientrato, non lo avevo neanche guardato in faccia. Gli avevo semplicemente detto quale stanza avrebbe potuto usare per dormire, di non disturbarmi e poi mi ero chiuso a chiave in camera mia. Non lo volevo vedere, non ci volevo parlare. Pensai che lo avessi desiderato abbastanza ardentemente magari sarebbe magicamente scomparso ma ovviamente non fu così. E così la mattina mi alzai presto e me ne andai senza dirgli niente perché non potevo sopportare di stare nella stessa casa dove c'era anche lui dopo tutta la sofferenza che mi aveva fatto provare.

Entrai nel mio ufficio e mi accasciai sulla sedia, tentando più volte di chiamare Hoseok ma senza successo e più passavano i minuti, più temevo che potesse rispondermi solo per dirmi che tra di noi era finita e quindi verso le 8 decisi di smetterla, lanciando il telefono contro la scrivania e alzandomi per cominciare a camminare avanti e indietro per la stanza.

Sentii delle urla, una voce familiare e non feci in tempo a girarmi in direzione della porta che quella si spalancò e un furioso Taehyung entrò nel mio ufficio, allungando un braccio e prendendomi per il collo.

"Tu." Mi disse a denti stretti ed io chiusi gli occhi perché sapevo il motivo della sua presenza lì. Ovviamente Hoseok aveva parlato col suo migliore amico, avrei dovuto aspettarmelo. "Dammi una buona motivazione per non spaccarti la faccia in questo preciso istante."

"Taehyung!" La voce di Jungkook raggiunse le mie orecchie e poi comparse in parte al suo ragazzo, appoggiando una mano sul suo braccio, per cercare di convincerlo a lasciarmi andare. "Mi hai promesso che avreste solo parlato." Continuò il più piccolo.

"Sto parlando."

"Jungkook. Tranquillo." Intervenii guardandolo con dolcezza prima di riportare lo sguardo su Taehyung. "Ci sto malissimo, credimi. È tutta la mattina che provo a chiamarlo, stanotte son stato male a non averlo avuto con me. Non so cosa ti ha detto ma ti assicuro che non è successo niente tra me e Namjoon, niente Taehyung. Non potrei mai fare del male a Hoseok, non dopo che è stato proprio lui a farmi ritrovare la felicità."

I suoi occhi lentamente si placarono, i fulmini e le saette scomparirono e con calma ritirò la mano, non che la presa fosse stata stretta, era stato solo un modo per spaventarmi. Se avessi voluto, avrei potuto tranquillamente allontanargli il braccio.

"Mi ha detto che hai esitato quando hai dovuto scegliere tra lui e Namjoon."

"Non è stata esitazione, ero sotto shock. Non mi aspettavo il ritorno di Namjoon, non mi aspettavo che si presentasse a casa mia dopo mezzanotte e di certo non mi aspettavo che comparisse proprio nel momento in cui io e Hoseok avevamo appena finito di..." Mi bloccai, non riuscii a continuare.

Be my heavenly scenery | taekookOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz