8. «Che schifo l'amore.»

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Warning: sono presenti riferimenti a malessere fisico (stomaco) e pensieri suicidi. Ho pensato che a qualcuno potesse dar fastidio, tutto qui.






Taehyung.




Erano le dieci di sera e io stavo bussando alla porta di casa del mio migliore amico. Avevo avuto un'altra discussione con Jungkook, l'ennesima della settimana solo perché continuavo a sfogare la mia frustrazione su di lui anche se ero perfettamente consapevole del fatto che non se lo meritasse.

E quando mi aveva guardato, scuotendo la testa, con gli occhi spenti e la braccia molle lungo il corpo, avevo realizzato che stavo sbagliando ancora e che se avessi continuato così l'avrei spinto fino al limite della sopportazione e che cosa sarebbe successo dopo? Non volevo neanche immaginarlo. L'avevo abbracciato, chiedendogli perdono e lui mi aveva stretto a sé e mi aveva baciato, dicendomi di non preoccuparmi, mi aveva portato a letto e si era addormentato su di me. Io alla sua età uscivo tutte le sere, tornando ad orari improponibili, dormivo poco eppure ero sempre pieno di energie e invece lui alle dieci di sera dormiva già ed era colpa mia, io lo stancavo, starmi dietro e avere a che fare con me era stancante.

Avevo bisogno di parlarne con qualcuno che mi capisse, che sapesse esattamente come fossi fatto e come ragionavo e così avevo fatto scivolare il suo corpo dal mio, l'avevo sistemato meglio sotto alle coperte, mi ero vestito e avevo guidato fino a casa di Hoseok e ora stavo bussando alla sua porta senza neanche avvisarlo che sarei arrivato.

Quando mi aprì mi guardò con un'espressione confusa e si spostò di lato, permettendomi di entrare con tacito assenso.

"Mi sa che sei venuto dalla persona sbagliata, non ho niente di forte da offrirti."

"Meglio." Dissi con voce piatta. "Se bevo poi non posso guidare e come cazzo ci torno a casa."

"Ah quindi hai ancora una casa? Jungkook non ti ha sbattuto fuori?"

Alzai lo sguardo di scatto su di lui preoccupato che lui sapesse qualcosa che invece a me era ancora sconosciuto.

"Cosa intendi dire?"

Lui alzò le spalle e allargò le braccia.

"Niente ma vedendoti qua a quest'ora e con quella faccia pensavo che-"

"Secondo te sono quello sbagliato per lui?" Lo interruppi.

"Perché me lo chiedi?"

"Prima rispondi, Hobi."

Si sedette sul divano ed io mi posizionai al suo fianco, pur mantenendo una certa distanza.

"Io credo voi due siate letteralmente fatti per stare insieme. Vi compensate e vi bilanciate a vicenda. Tu, Taehyung, sei la persona più giusta per Jungkook e viceversa."

"E quando è difficile avere a che fare con me? Sii onesto, tu che mi conosci da sempre."

"Hai un carattere di merda, Taehyung. Te l'ho sempre detto." Rispose sincero.

"Quanto tempo pensi ci vorrà prima che Jungkook ne abbia abbastanza del mio carattere di merda? Se continuo a comportarmi così, si stuferà." Chiesi ancora, quasi sussurrando.

"Come ti comporti? Taehyung, cosa cazzo stai dicendo?"

Sbuffai e mi passai le mani sul viso, chiudendo gli occhi prima di riportare lo sguardo sul mio migliore amico.

"Tutta la questione francese mi sta facendo andare fuori di testa e ultimamente sto sfogando tutto questo stress su Jungkook. Nelle ultime due settimane abbiamo litigato più che in tre anni di relazione ed è sempre colpa mia, sono sempre io che faccio partire la discussione e stasera l-lui mi ha riservato quello sguardo e-e- non lo so, Hobi. Era sconfortato, triste. L'ho reso triste. Io, che mi ero ripromesso di renderlo felice e sereno sempre, l'ho reso infelice, quasi affranto."

Be my heavenly scenery | taekookWhere stories live. Discover now