41. «Kim o Jeon.»

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Jungkook.




Ormai accadeva come minimo una volta a settimana che ci dividessimo in due gruppi per aiutare Jimin e Yoongi nell'organizzazione del matrimonio e questa volta i miei due migliori amici e Minghao erano da me mentre Taehyung era andato da Hoseok dove si sarebbe incontrato anche con gli altri.

Eravamo tutti perfettamente consapevoli di avere tempo e che avremmo potuto fare le cose con calma eppure eravamo troppo emozionati e ogni volta che ad uno di noi veniva in mente un'idea, finivamo per incontrarci e parlarne. E quel preciso istante stavamo discutendo dell'addio al celibato.

Andava tutto bene o almeno in parvenza era così eppure dentro la mia testa si affollavano milioni di pensieri perché avevo continuato ad andare a trovare Yumi e mi sembrava cambiata, più consapevole. Mi aveva fatto molte domande su Taehyung, su di noi come coppia, mi aveva chiesto se mi piaceva la torta al cioccolato senza alcun riferimento. Gli avevo portato delle stampe con raffigurati degli animali e degli oggetti e una scatola di colori e un secondo prima stava disegnando e il secondo dopo aveva alzato la testa e mi aveva osservato rimanendo in silenzio, quasi come se mi stesse studiando. Quando l'avevo salutata mi aveva anche detto che avrebbe voluto rivedere Taehyung per giocare insieme e nella mia testa mi ero chiesto se veramente quelle due semplici parole, quel suo modo di chiamarla principessa, l'avevano immediatamente conquistata. La potevo capire, dopotutto mi ero innamorato di lui anche per il modo in cui mi parlava all'inizio, il suo tono di voce avrebbe potuto attirare chiunque.

E finalmente ero riuscito a togliermi dalla testa tutti quei dubbi, la paura di affrontare Taehyung anche se lui mi aveva espressamente chiesto di dirgli qualsiasi cosa e avrei voluto continuare a concentrarmi solo su Jimin e sull'addio al celibato ma poi Minghao aveva sbagliato la pronuncia di una parola, dicendo figlio invece che foglio ed io mi ero irrigidito, perdendo il sorriso e la voglia di continuare a partecipare a quella conversazione.

Stavo tenendo dei segreti a Taehyung e gli stavo mentendo e quella situazione mi provocava ansia, non riuscivo più a reggere la pressione. Volevo solo lasciarmi andare, dirgli che avrei solo voluto portare Yumi a casa con noi perché ogni volta era sempre più difficile lasciarla lì solo che ancora di più temevo la sua reazione o che mi dicesse che non era pronto e a quel punto io cosa avrei potuto fare se non rispettare i suoi tempi così come lui aveva sempre rispettato i miei?

"Gukkie?" Venni smosso ancora una volta dai miei pensieri da un Jimin che mi osservava stranito.

"Mh?"

"Che ne pensi dell'idea di Nam?"

"Quale idea?" Ero lì con il fisico ma non con la testa.

I due si scambiarono uno sguardo d'intesa ed io mi voltai ad osservare Minghao che invece scuoteva la testa.

"Loro lo sanno?" Mi chiese ed io abbassai il capo.

"Cosa dovremmo sapere?" Chiese Namjoon.

"Quello che gli frulla in testa." Rispose Minghao.

"No, scusatemi, fermi tutti. Jeon Jungkook da quando il tuo nuovo amico nonché personal trainer sa qualcosa che IO-" Alzò la voce e si indicò. "-invece ancora non so? Senza offesa, mi stai simpatico." Disse poi a Minghao dandogli una pacca sulla spalla.

"Non è niente, Jimin. Non parliamone, non ora."

"Ah certo, lo sappiamo benissimo come va a finire quando mi tagli fuori dai tuoi pensieri. Sputa il rospo." Aggiunse il mio migliore amico.

"Io l'ho torturato per farmelo dire." E a quella frase gli occhi di Jimin si illuminarono.

"Svolta inaspettata."

Be my heavenly scenery | taekookWhere stories live. Discover now