8°Capitolo ❁ Social

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8°Capitolo

17 Aprile 2020

POV JUNGKOOK

Mi rigirai nel letto, mettendomi a pancia in giù con la guancia destra pressata sul cuscino che tenevo stretto tra le mie braccia.
Sentii improvvisamente il letto alzarsi leggermente e aprii un occhio per controllare cosa stesse accadendo.
Vidi la ragazza girovagare per la stanza, completamente nuda, alla ricerca del suo vestiario buttato da qualche parte nella stanza.
-Già te ne vai? –chiesi, la voce impastata dal sonno e i muscoli indolenziti per via dello sforzo fatto. Ero stato particolarmente attivo a letto quel pomeriggio.
Si girò al suono della mia voce e mi rivolse un sorriso fin troppo forzato. Assottigliai lo sguardo e puntai gli avambracci sul materasso, sostenendo il mio peso su di essi.
-Il mio agente mi ha chiamato, è riuscito a trovare una rivista per un servizio fotografico, devo andare. –la sua voce si era alzata di qualche tono e pareva fin troppo smielata per la situazione.
Arricciai il naso, infastidito. Dovevo però tentare. –Domani sera hai da fare? – lo chiesi con un peso sul petto, mi sentivo quasi costretto nel farlo e sapere che la mia prima volta ad un vero appuntamento sarebbe stata con lei non migliorava la sensazione.
Dovevo farlo per dimenticare lei, dovevo provare veramente a scordarmela.
-No, vuoi uscire? –chiese, infilandosi le mutande in un gesto veloce e, subito dopo, le calze a rete. Mi soffermai sulle sue gambe lunghe e magre. La mia mente mi ricondusse ad un ricordo lontano e dovetti concentrarmi al massimo delle mie forze per non perdermi nel passato.
Annuii, sapendo perfettamente che il suo sguardo era puntato su di me e mi avrebbe visto. –Che ne dici se andiamo a mangiare giapp-
-No, non posso lo sai. Mangio solo insalata. –mi stroncò sul nascere e mi lasciai ricadere pesantemente sul cuscino, sospirando. Mi ero scordato completamente che quella lì era a dieta da quando era nata. Per un momento mi domandai se avesse mai provato il sapore di un carboidrato.
-Quindi, dove vuoi andare? –avevo seriamente paura della risposta.
-C'è un ristorante vegano... -prese la gonna da terra e sembrò pensare un attimo a come continuare la frase. Nel frattempo, io ero già sul punto di volermi ammazzare. –A Gangnam. – Alzai un sopracciglio, chissà perché non ero sorpreso. Magari si era fermata a mangiare lì col suo chirurgo estetico. –Potremmo andare lì. –s'infilò anche la maglietta striminzita e si sedette sul letto per mettersi anche i tacchi.
-Come vuoi. –cercai di sembrare il più neutro e accondiscendente possibile, mentre dentro di me già pensavo di chiedere a Hyunae di prepararmi qualcosa di buono da mangiare prima di uscire la sera dopo.
-Allora ci sentiamo. –disse, alzandosi per poi sporgersi verso di me e lasciarmi un bacio sulla guancia.
-Ti accompagno alla porta. –feci per alzarmi ma mi fermò.
-Tranquillo, so dove è l'uscita. –detto questo, scomparve dietro la porta della mia camera, lasciandola ovviamente aperta.
Mi lasciai andare ad un leggero grido di frustrazione, ovattandolo con il cuscino. Un ristorante vegano a Gangnam. La mia reputazione rovinata per il resto dell'esistenza.
Vabbè. Mi alzai dal letto e mi rivestii, raccattando velocemente tutti i miei vestiti lanciati nei posti più improbabili della stanza.
Scesi le scale velocemente, diretto verso la cucina, ma mi fermai appena vidi la televisione accesa e la testa di Hyunae sbucare dalla testata del divano.
I miei piedi automaticamente mi portarono da lei. Mi poggiai esattamente dietro alla sua nuca e, quando sentì la mia presenza, sobbalzò e spense velocemente lo schermo del cellulare, come per nascondere qualcosa. Alzò lo sguardo verso di me e corrugai la fronte, confuso.
-Mi hai fatto prendere un infarto, Jungkook. –posò la sua mano libera sul petto, per indicare lo spavento.
-Che fai? –chiesi, aggirando completamente il divano per sedermi al suo fianco. Posai un braccio dietro la sua testa e la guardai col volto inclinato, pendente verso la spalla sinistra.
-Guardo Instagram. –commentò, tornando ad accendere lo schermo del cellulare esattamente davanti a me. Mi lasciai sfuggire un'occhiata e vidi che era realmente su Instagram.
-Comunque, ti volevo chiedere una cosa. –dissi, cambiando argomento per evitare di soffermarmi troppo sui miei pensieri ossessivi.
-Dimmi. –rispose distrattamente, mentre scorreva col dito lungo la home del social, mettendo qualche Like a caso.
-Domani sera ho un appuntamento, mi puoi preparare la cena? –il suo dito smise di scorrere sullo schermo e si girò verso di me, con un sopracciglio alzato.
-Perché dovrei prepararti la cena se esci? –era abbastanza confusa e in un certo senso la capii.
Eppure non potevo dirle la verità, mi avrebbe preso per il culo a vita. Lo facevo già io dentro di me, bastavo e avanzavo.
-Perché non ceno fuori. –alzai le spalle, in un segno di ovvietà che in realtà non c'era, sperando che non facesse ulteriori domande.
-Hm. –mugugnò, tornando a guardare poi il cellulare. –Comunque non posso. -
La mia possibilità di mangiare un piatto sostanzioso vanificò nell'aria più velocemente di quanto mi aspettassi.
-Perché? –chiesi, usando un tono fin troppo deluso.
Mostrò un leggero sorriso nella parte destra del suo volto. –Perché anche io ho un appuntamento, domani sera. –

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