37°Capitolo ❁ Soft

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37°Capitolo

20 Giugno 2020

POV HYUNAE

Diedi i soldi, dati gentilmente dal papà di Jungkook, al ragazzo che ci aveva appena portato a casa la cena che avevano ordinato lui e mia madre.
Ci mise un po' a darmi il resto, temporeggiando qualche attimo in più facendomi delle domande buttate lì solo per attaccarmi la pezza.
-Ma, ho un'idea. –disse improvvisamente, assottigliando gli occhi e porgendomi lentamente le banconote.
Mugugnai infastidita, percependo della malizia irritante nella sua voce.
-E se mi dessi il tuo numero? –si appoggiò allo stipite della porta con l'avambraccio sopra il capo corvino.
Feci qualche passo indietro, vedendolo avvicinarsi al mio corpo.
-E se ti levassi dalle palle? –la voce di Jungkook mi precedette, prese dalle mani del ragazzo il resto, lo spinse via dall'uscio e afferrò la maniglia della porta. –È impegnata. – sibilò. Detto questo gli sbatté la porta in faccia e prese, più delicatamente, i sacchetti pieni di cibo dalle mie mani.
Lo guardai senza dire niente, cercando di trattenere un sorriso. Era così carino quando faceva il geloso.
-Kookie, non era indispensabile trattarlo in quel modo. –ridacchiai, seguendolo a ruota in cucina.
-Non mi sembrava tanto stesse facendo il suo lavoro, a meno che non sia provarci con tutte le clienti fighe che si ritrova davanti. –borbottò, tirando fuori il cibo due scatole alla volta. Ignorai quel mezzo complimento che mi aveva riservato in una risatina contenuta.
Mi avvicinai e gli accarezzai delicatamente la schiena, sentendo i muscoli contratti. –Non fare il geloso. –sospirai. –Sai che non mi interessa. -
-Ah, no? –sbuffò, alzando un sopracciglio e girandosi leggermente verso di me. –Stai ancora col mio- si bloccò. - Con Taehyung. –si corresse solamente perché era ferito. Eppure Tae non poteva avere la benché minima idea di quello che aveva fatto a Jungkook andando a letto con me.
Uno dei torti più grandi che mai gli potesse fare.
Ma non poteva saperlo.
Ed è per questo che Jungkook era estremamente combattuto tra la comprensione di quella situazione e l'odio che covava dentro di lui misto all'ira che le scene proiettate nel suo cervello gli provocavano.
-Devo parlargli, lo so. Ma anche tu dovresti, lo stai ignorando da giorni, Kookie. -
Sospirò, prese due ciotole di cibo e le portò di là, senza rispondermi.
-Papà, mamma! –gli uscì naturale e lo vidi per qualche momento infastidito da ciò che aveva appena detto. –È pronto. -
-Non preoccuparti, è l'abitudine. –gli passai a fianco con altre due ciotole di cibo.
-È proprio quello il problema. –la sua voce si abbassò di qualche tono. –Non voglio abituarmi. -
Sospirai, non feci in tempo a rispondergli che arrivarono i nostri genitori.
Una volta messo tutto in tavola, ci sedemmo e cominciammo a mangiare.
Mia madre a fianco a me, a capotavola il papà di Jungkook e suo figlio davanti a me.
Si era improvvisamente spento, guardava in un punto indefinito del tavolo e rigirava le bacchette tra le mani.
-Come va a scuola, ragazzi? –il padre di Kook decise di spezzare quel silenzio abbastanza imbarazzante. –Hyunae ho sentito dell'Università, veramente i miei complimenti. -
Sorrisi automaticamente e feci un leggero inchino. Mi coprii la bocca, piena di carne, e parlai. –Grazie mille. -
-Qualcuno dovrebbe imparare. –commentò mia madre, lanciando un'occhiata a Jungkook, che alzò a sua volta gli occhi sentendosi preso in causa.
Mio dio, non di nuovo.
Posai una mano sulla fronte, esasperata.
Era la quarta volta che faceva un'uscita del genere e ancora non aveva capito che doveva tenere la bocca chiusa.
-Ehi, ci penso io a mio figlio. –il padre di Jungkook la riprese ma non sembrò calmare l'animo generale.
Vidi lo sguardo del ragazzo scurirsi, segno che si stava incazzando. –Ci sarebbe qualcosa a cui pensare? –chiese. La sua voce era gutturale e sembrava prossima ad un ringhio.
Il padre stette per rispondere ma si fermò per colpa della mia presa di parola.
-Jungkook ultimamente si sta impegnando e sta raggiungendo dei risultati ottimali. Matematica l'ha recuperata, in Storia è stato il migliore negli ultimi due compiti, in Coreano ha fatto un tema giornalistico che è stato pubblicato sul sito della scuola e a scienze motorie è il migliore della classe. Se poi entrambi siete rimasti indietro e non vi interessate dei vostri figli questo è un altro discorso. -
Tutti rimasero ammutoliti. Jungkook mi guardava con gli occhi sgranati mentre suo padre aveva il volto abbassato. Mia madre invece sembrava come se gli avessi insultato l'intera dinastia. Niente di nuovo.
-Kim Hyunae. –la voce di mia madre ribolliva di rabbia e sapevo già come sarebbe andata a finire se fossi rimasta lì seduta in quel posto qualche secondo in più.
Rigirai gli occhi e mi alzai. Buttai dentro al piatto qualche pezzo di carne, verdure e qualche altro condimento e me ne e andai strisciando i piedi.
Oramai non mi faceva più effetto.
Salii le scale e sbattei la porta dietro di me. Mi sedetti sul letto e finii di mangiare il cibo, guardando il cellulare.
"Bimba sono fuori con Madelyn, ci sentiamo domani."
Lessi quel messaggio e invece di provare qualsiasi emozione negativa totalmente giustificata, non provai nulla se non un senso di liberazione.
Si stava affezionando a lei. Magari non avrebbe sofferto così tanto quando gli avrei spiegato la situazione. Magari si stava già innamorando di lei. E questo lo speravo, lo speravo così tanto.
-Schiccia. –la voce di Kook mi fece alzare lo sguardo. Era incastrato tra la porta e lo stipite e mi guardava incuriosito. –Posso entrare? -
-Certo, vieni pure. –mi scostai in uno degli estremi del letto e gli feci posto accanto a me.
Chiuse la porta e mi raggiunse.
-Sono tanto arrabbiati? –chiesi, infilando della carne in bocca.
-In verità no, sono consapevoli di essere in torto. –scosse le spalle e si sedette.
-Ah wow. Mia madre però è troppo orgogliosa per darmelo a vedere. –risi nervosamente e scossi la testa, esasperata da quella donna così tanto instabile.
-L'importante è che tu abbia ragione. –sorrise leggermente e io guardai verso il basso.
-Per quanto hanno detto staranno? –speravo il meno possibile, mi ero talmente tanto abituata alla vita senza che la loro presenza mi urtava.
-Qualche settimana, noi partiremo tra poco quindi non preoccuparti. -
Annuii alle sue parole. –Beh, io starò molto a casa di Yoongi. -
-Proprio da lui? – si lamentò, muovendosi sul posto. –Potresti venire a vedere il nuovo campione del Faustkampf. –mi fece l'occhiolino e ridacchiai.
-Sì, in mezzo a tutti quei vecchi pervertiti che non vedono l'ora di mettere le mani addosso alla suddetta. –dissi, alludendo all'ultima volta che avevo messo piede in quel locale.
-Ci sarebbe questo bellissimo ragazzo a proteggerti e, in più, avresti un posto riservato vicino al ring. -
Scossi leggermente la testa, ridendo. –Ci penserò. –
Tornai a guardare un punto indefinito e mi rabbuiai improvvisamente, al pensiero della nostra situazione e dei nostri genitori.
Posò una mano sulla mia gamba e la strinse dolcemente tra le dita. –Ne usciremo, in qualche modo. -
Mugugnai qualcosa in consenso di quello che aveva detto e incrociai gli occhi coi suoi. Sapevo che finché i nostri genitori sarebbero stati insieme, noi due non avremmo mai potuto realmente ufficializzare la nostra relazione.
Il mio cuore fece una capriola e cominciò a correre come se fosse inseguito da qualcuno.
-Vieni qua. –cinque dita si posarono sul lato del mio collo, con stretta decisa ma delicata, e mi tirarono verso di sé.
Le nostre labbra si unirono in un bacio dolce e veloce, non era nulla che superava la castità e non aveva secondi fini. Era un semplice bacio per dirmi "io ci sono, di qualunque cosa tu abbia bisogno, ci tengo a te e non ti lascio."
Ci allontanammo e lo guardai negli occhi per qualche secondo, poi circondai il suo busto con le mie braccia e affondai il volto nel suo collo, ispirando quel profumo che tanto amavo.
Lui non perse tempo e ricambiò l'abbraccio. Mi accarezzò dolcemente la schiena e mi strinse sempre più a sé.
-Taehyung è fuori con Madelyn. –mugugnai con le labbra contro la sua pelle.
-Ah sì? –il suo pomo d'Adamo si mosse all'unisono coi muscoli del collo.
-Penso sia il suo tipo. –commentai. –Almeno lo spero. -
-Hyunae, ne abbiamo già parlato. –le mani di Jungkook mi allontanarono delicatamente dal suo corpo solamente per guardarmi in viso. Sospirò e sembrò arrendersi a qualcosa –Se vuoi ci parlo anche io. -
Sorrisi, consapevole di quello sforzo che aveva appena fatto, mettendo da parte il suo orgoglio -Dovremmo parlarci insieme, entrambi gli abbiamo nascosto questo. -
-Per me va bene, ok schiccia? -
Sorrisi, come ogni volta che mi chiamava con quel nomignolo.
Rimanemmo in silenzio per un po', immersi nei nostri pensieri.
Gli tirai un lembo della maglietta e il suo sguardo si rivolse verso di me. –Dimmi. -
-Dormi con me stanotte? -
Lo vidi sorpreso.
-Non pensare male. –gli pizzicai il braccio, facendolo saltare all'indietro. –Ho solo bisogno di questo. -
La sua confusione si trasformò in un sorriso dolce e comprensivo.
-Come vuoi tu, Hyunae. –sorrise. –È da una vita che ti aspetto. –non lo disse come una critica o una provocazione, solamente come una constatazione.
-Allora puoi anche smetterla. -
Inarcò un sopracciglio.
-Sono qui. -

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookWhere stories live. Discover now