27°Capitolo ❁ Match

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27°Capitolo

29 Maggio 2020

POV HYUNAE

"Tu sei DOVE?"

"A Hongdae." sospirai, ricevendo uno sbuffo da parte del ragazzo. Mi guardai attorno, tenendo stretta la borsetta a me per sicurezza, cercando un bar tanto famoso quanto ben nascosto.
L'aria fresca ma piacevole mi colpì le gambe nude, facendo tentennare i piccoli ciondoli che erano attaccati ai miei pantaloncini corti neri strappati.

"Hyunae..."

Stava cominciando a spazientirsi e nel suo tono non c'era niente di rassicurante. Era preoccupato, questo lo capivo perfettamente, ma io avevo bisogno di vederlo.
"Lo so, Tae. Ma ho bisogno di vederlo. Non posso sapere che ogni venerdì va a questi incontri e non avere la benché minima idea di cosa succeda lì dentro."

"Esiste internet per una ragione. Ti prego, vattene via di lì, non è un posto sicuro per te."

"Solo un incontro." Finalmente adocchiai l'insegna estremamente luminosa che portava la scritta FaustKampf Bar.
Mi avvinai a passo veloce, essendo già fin troppo in ritardo per il primo match. "Devo entrare, ci sentiamo dopo."

"No, aspetta Hyunae non ent"

Non lo lasciai finire la frase e buttai giù la chiamata non appena aprii la porta davanti a me, facendo suonare un campanello posto al di sopra di essa.
L'odore pungente di fumo misto ad erba e alcol mi fece arricciare il naso e quando alzai lo sguardo, mi sentii completamente denudata da testa a piedi.
Il locale era buio, solo poche luci illuminavano il bar posto al lato sinistro e il ring invece posto esattamente al centro della sala. Non c'era ancora nessuno sopra di esso, ma dalle urla e dalle esclamazioni di alcuni uomini, potevo dedurre che presto sarebbe arrivato il momento del primo match.
Al mio arrivo, pochi notarono la mia presenza ma quei pochi che lo fecero rimasero incantati, talmente tanto da picchiettare la spalla agli uomini che avevano di fianco per farli girare verso di me.
Mi sentii estremamente a disagio. Non vedevo alcun ragazzo della mia età o poco più grande, anzi, erano tutti sopra la quarantina.
I loro occhi affamati si puntarono sulla mia figura così insolita in un locale del genere e cercai immediatamente qualcuno a me famigliare.
Sperando di vedere Madelyn, puntai gli occhi verso il bancone del bar, ma dietro di esso non c'era traccia di lei. Adocchiai solo un uomo intento a preparare degli enormi calici di vino e birra ad alcuni anziani seduti davanti a lui.
Non riuscendo più a sopportare tutti quegli sguardi, andai direttamente al bancone, poggiandomi su di esso e guardandomi costantemente intorno per paura che qualche strano uomo mi saltasse addosso.
Per un momento rimpiansi di non aver chiamato qualcuno con me come Yoongi o Taehyung. Avere un ragazzo al mio fianco avrebbe sicuramente aiutato, ma non potevo andare sempre in giro con qualcuno appresso.
-Wow, cosa ci fa una bambolina qua? –
Mi girai verso la voce che avevo appena sentito e notai che l'uomo che aveva parlato era proprio il barista che prima avevo avvistato.
-Sono venuta ad assistere all'incontro. –risposi, mantenendo la guardia alta, evitando di sembrare debole e facilmente raggirabile.
-Sei una fan di quel ragazzino nuovo? Jeon? -
Aggrottai le sopracciglia per il modo in cui lo disse, sembrava disgustato a pronunciare quel nome. –Non proprio. –risposi, girando completamente il mio corpo verso di lui. –Come mai tutto quest'odio verso di lui? –ero curiosa, volevo sapere che reputazione avesse all'interno di quel bar mio fratello, volevo capire cosa provava la gente a vederlo sul ring, cosa significava poterlo perdere in qualsiasi momento se l'avversario gli avesse dato un colpo nel posto sbagliato.
-Ha a malapena 18 anni e già si è messo a fare il fenomeno. Sono sicuro che ci sia qualcosa dietro. –borbottò, nel frattempo che asciugava un bicchiere per i cocktail.
-Non avete sempre dei controlli estremamente rigidi in fatto di truffe? –non ero andata lì impreparata, anzi, avevo speso metà della mia giornata a leggere informazioni su quel bar trascurando completamente i compiti che avrei dovuto fare per il giorno dopo essendo oramai la fine del quadrimestre.
Si sentì improvvisamente colpito nel profondo e, appoggiando il bicchiere in vetro sul bancone, si sporse verso di me assottigliando lo sguardo. –Il nostro sistema è il migliore. –sibilò.
-Allora non vedo il perché lei debba preoccuparsi di una probabile raggiro. –scrollai le spalle e lui sembrò colpito dalla mia affermazione, rimanendo a bocca aperta non sapendo più con cosa ribattere.
La campanella del ring suonò improvvisamente e le casse presenti in tutto il locale quasi esplosero dal volume alto della musica.
Tutta l'attenzione delle persone lì presenti si rivolse direttamente verso il centro, così come tutte le luci che si abbassarono focalizzandosi solamente su un unico punto.
-Miei carissimi signori, sono lieto di dare inizio al primo match di questa sera. –il cronista urlò al microfono, suscitando le grida e i battiti di piedi degli spettatori. Sentii il terreno tremare dalla forza con cui pestavano il pavimento e la voce dell'uomo rimbombò persino nelle mie viscere.
-Al lato destro del ring, con più di dieci anni d'esperienza, peso massimo di 120 Kg per più di due metri di altezza, dall'alto dei suoi 34 anni, direttamente dalla provincia di Hongseong, Hyeon Bong! -
Le urla sembrarono addirittura aumentare e vidi le mani della maggior parte dei presenti in alto, come se volessero toccare persino il soffitto.
Il mio cuore batteva all'impazzata, non essendomi mai trovata in una situazione come quella.
L'uomo appena annunciato, salì sul ring scivolando sotto i cordoni elastici, rialzandosi subito dopo per poi saltarci sopra e intimare alla folla di aumentare ulteriormente il volume delle esclamazioni.
Era un uomo enorme, talmente tanto pieno di muscoli che la sua testa liscia, priva di capelli, quasi scompariva in mezzo ad essi.
-Al lato sinistro del ring, il Golden Maknae, con un peso poco più superiore ai 66 Kg per un 1 metro e 78. –delle risate divertite riecheggiarono per tutta la sala. Incrociai le braccia al mio petto e strinsi il braccio sinistro con la mano destra. –dal basso dei suoi 18 anni, direttamente da Busan, campione in carica, Jeon Jungkook. -
Trattenni il fiato quando sentii tutte quelle acclamazioni solamente per lui e lo vidi salire lentamente sul palco. Scostò un elastico e ci passò in mezzo, teneva lo sguardo puntato su uno dei suoi pugni, fasciati con una benda bianca dalle sfumature dorate. Indosso, al contrario del suo avversario completamente a petto nudo, aveva una canottiera nera attillata che faceva risaltare perfettamente i suoi muscoli. Aveva i capelli leggermente spettinati e la bocca chiusa in una morsa strana, molto probabilmente per via del copri denti.
I due avversari si avvicinarono, finendo uno davanti all'altro con in mezzo l'arbitro. Non capii cosa si dissero, non riuscii neanche a leggere il labiale, ma alla fine si diedero una stretta di mano e si allontanarono uno da una parte, l'altro dall'altra.
Il cronista dichiarò l'inizio del match e i due cominciarono a muoversi.
L'uomo decise di iniziare per primo, lanciandosi direttamente contro Jungkook. Lui, però, fu più veloce. Schivò il gancio diretto che gli stava sferrando e lo spinse lontano da sé puntando un piede nel mezzo del suo addome.
Scosse leggermente la testa per togliersi i ciuffi dagli occhi e, senza alcun preavviso, scattò e gli piazzò un gancio sotto la mascella, spedendolo direttamente a terra.
Dalla bocca dell'uomo cominciò ad uscire del sangue e, mentre cercava di liberarsene, l'arbitro segnò il punto per il più giovane dopo aver contato i secondi passati al tappeto.
La folla non fece neanche in tempo ad esultare che l'uomo era già addosso a mio fratello. Con un pugno in pieno viso lo fece indietreggiare di qualche passo, tramortendolo leggermente, e il gancio in alto lo fecero inginocchiare.
Le mie unghie si conficcarono nel braccio, provocandomi un leggero dolore. Sentivo l'ansia cominciare a salire e la paura crescere sempre di più.
Il naso cominciò a sanguinare ma Jungkook, utilizzando la forza delle braccia, gli diede un calcio dritto al mento per poi rimettersi in piedi. Non appena pensò di avere la situazione in pugno, il più grande lo prese di peso sulle spalle e si lanciò all'indietro, cadendo con tutto il suo peso sopra di lui.
La mia mano andò automaticamente a tappare la bocca dallo sconvolgimento.
Lo aveva ucciso. Sicuramente.
Si erano sentite le ossa scrocchiare.
Un brivido percorse tutta la mia schiena.
Hyeon Bong si rialzò, lasciando a terra il corpo ansimante di mio fratello.
Speravo in quel momento con tutta me stessa che si rialzasse.
L'arbitro diede il punto al più grande allo scadere del conto alla rovescia e aiutò il più piccolo a rialzarsi.
Quando alzò la mano per aggrapparsi all'arbitro ripresi a respirare.
-Bene, signori e... -la voce si fermò per qualche secondo. –Uh, vedo che stasera abbiamo una bella ragazza ad assistere allo scontro. –tutti si girarono improvvisamente verso di me, compreso Jungkook che si stava riassestando bevendo l'acqua dalla sua borraccia.
Quando i nostri occhi si incrociarono, la sua faccia assunse un'espressione completamente sconvolta. Le sue labbra si divisero, lasciando la bocca semi aperta, mentre il suo sguardo non si spostò neanche di un millimetro da me.
-Scommetto che la principessina è venuta a sostenere il nostro campione. -
Molto probabilmente lui si stava chiedendo cosa ci facessi in un posto del genere. Potevo anche dedurre quanto lui fosse preoccupato nel vedermi lì. Sapeva perfettamente che quello non era affatto un posto per ragazze e che non poteva assolutamente fidarsi di tutti quegli uomini che non vedevano una donna da fin troppo tempo.
L'arbitro richiamò l'attenzione di lui e sciolsi per prima il contatto visivo, girandomi verso il bancone. –Un Mojito. –lanciai un'occhiata al barista e lui, senza dire niente, cominciò a prepararmelo in silenzio.
Sentii improvvisamente una mano posarsi sulla mia schiena, accarezzandola lentamente. Mi girai di scatto per controllare chi fosse e quando vidi un uomo totalmente a me sconosciuto, oltretutto sulla sessantina, mi allontanai di qualche passo.
-Sei proprio una bella bambola. –sul suo viso, già pieno di rughe, comparve un ghigno malizioso che mi fece venire il voltastomaco.
-Stia lontano da me. –sputai acida, girandomi nuovamente verso il barista che aveva notato l'approccio di quell'uomo, non avendo però una minima reazione.
La campana suonò nuovamente, indicando l'inizio del match decisivo, e lanciai un'occhiata verso il ring.
Nel farlo, per fortuna, riuscii a vedere la mano dell'uomo indirizzata direttamente verso il mio fondo schiena, pronta per dargli uno schiaffo.
Mi voltai appena in tempo, sentendo il marmo del bancone premermi sulla spina dorsale e la mano sudaticcia di quell'uomo tra le dita.
Ero senza parole. Davvero aveva il coraggio di fare una cosa del genere? Ad una ragazza che poteva essere tranquillamente minorenne.
-Hai i riflessi pronti, bambolina. –non riuscii però a bloccare l'altra mano che si posò sul mio fianco e mi tirò a sé. Tutto ciò mi fece estremamente schifo. –Ma voglio solo giocare. –la sua schifosa bocca si avvicinò al mio orecchio, sussurrando come se volesse eccitarmi. Provai ad allontanarlo posizionando le mani sul suo petto e spingendolo con tutta la mia forza, ma non ci riuscii.
Era troppo forte.
-Ho detto di stare lontano da me. Mi fa ribrezzo. –ero disgustata. Le sue mani, che andavano sempre più giù lungo il mio corpo, mi provocavano una sensazione orribile. Volevo scappare, il più presto possibile. Mi sentivo così sporca, così piena di sudiciume.
I miei occhi si spostarono sul ring e fu in quel momento che vidi lo sguardo infuocato di mio fratello guardare nella mia direzione. Era pronto a saltare giù dal ring per staccare quel vecchio da me e dargli pure una lezione.
-Lo so che ti piace. –la sua mano raggiunse il mio sedere e lo strizzò tra le sue dita.
Il mio corpo si tese immediatamente a quella sensazione e mi venne quasi da vomitare.
-Toglimi le mani di dosso! –urlai, spingendo ancora più forte contro di lui e smuovendo l'intero corpo, cercando in tutti i modi di liberarmi.
Il piede di Jungkook era posizionato sopra gli elastici del ring, pronto a raggiungermi senza alcun ripensamento, ma si fermò quando la spalla dell'uomo venne tirata all'indietro e un gancio dritto sul viso lo fece staccare finalmente da me.
Mi aggrappai al busto del ragazzo come se fosse la mia ancora di salvezza e guardai attentamente l'uomo che si stava sfregando il pugno contro la guancia colpita.
-Provi a toccarla un'altra volta e i medici dovranno esercitarsi a fare i mosaici con le sue ossa. –il ringhio di Taehyung rimbombò nonostante il suono della musica di sottofondo estremamente alto.
-Brutta troia, non mi avevi detto di avere il ragazzo! –urlò l'uomo, guardando la mia figura mezza nascosta dietro il corpo di lui.
Quest'ultimo lo prese per il colletto, assicurandosi di starci mettendo abbastanza forza per farlo faticare a respirare. –Modera i toni o l'ospedale stasera non lo vedrai neanche. –non avevo mai visto Taehyung così serio. I muscoli della sua mascella stavano schizzando da una parte all'altra e, nonostante l'apparente atteggiamento calmo e sicuro di sé, sembrava pronto ad esplodere in qualsiasi momento.
-Non l'avrei mai toccata se avessi saputo che aveva il ragazzo, lo giuro. –in quel momento il tipo se la stava facendo letteralmente addosso. Lo sguardo del più giovane era come un macigno e avrebbe fatto effetto a chiunque. Pure ad un uomo che era letteralmente il doppio di lui.
-Devo per forza appartenere a qualcuno per avere il diritto di non essere toccata? –sbottai improvvisamente, ricevendo un'occhiata sorpresa da parte del ragazzo. –Solo perché sono una ragazza non vuol dire che lei ha il permesso di toccarmi quando e dove vuole. –un ghigno comparve sul viso di Tae, orgoglioso di vedermi forte davanti ad una situazione del genere e totalmente cambiata rispetto alla vicenda di Kai.
La campana del ring suonò quattro volte e tutta la folla esultò talmente tanto forte da coprire qualsiasi altro suono presente in quel bar.
Mi girai solamente per vedere chi fosse il vincitore e fu lì che vidi Jungkook con il pugno ancora puntato verso il basso dopo aver spedito a terra l'avversario solamente con la forza di un braccio. Aveva il fiatone, il naso aveva delle tracce di sangue, i capelli erano fradici di sudore ma il suo sguardo era solamente puntato verso di me.

Buonasera ragazz*

Ho pubblicato oggi perché domani parto e non so se riuscirò a scrivere o a pubblicare qualcosa fino alla fine di questa settimana, quindi godetevi questo capitoletto che è stato un parto da scrivere. 
Mi sarò vista al minimo 10 video diversi di WWE, ma ok, lasciamo stare.
Spero che vi sia piaciuto.
Come al solito, aspetto i vostri commenti per sapere cosa ne pensate eee niente, ci sentiamo.
Adieu 

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora