Jungkook e Hyunae sono sempre stati legati, fin dal loro primo incontro.
Nonostante i loro caratteri e stili di vita completamente diversi, c'è stata una scintilla che li ha portati entrambi ad avvicinarsi come due calamite.
Jungkook, ragazzo dal ca...
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-Cosa sono queste? –chiesi, alzando leggermente lo sguardo verso di lui. In tutta risposta, scrollò le spalle facendo ciondolare le piccole catene attaccate al suo zaino nero. –Sono spuntate fuori in questi giorni, come anche questa pagina. - Mi appoggiai al muro dietro di me e sospirai, cliccando sul profilo per controllare. Aveva acquisito un sacco di followers in pochissimo tempo e come foto aveva solamente quelle che mi aveva fatto vedere il ragazzo. Avevo evitato la scuola fino a quel giorno un po' per via della febbre, andando però in giro con Taehyung come se non stessi trascurando l'istruzione, un po' perché non mi andava di vedere né Jiyon né Jungkook. A casa, per fortuna, ero rimasta praticamente da sola e quando sentivo mio fratello rincasare, mi chiudevo sempre in camera mia a chiave. Aveva provato qualche volta a parlarmi, ma stava pian piano perdendo le speranze. Gli diedi il cellulare indietro e passai una mano tra i miei capelli, togliendoli dal viso. -Vuoi che la faccia chiudere? I miei avvocati poss- -No, no. –lo bloccai sul nascere prima che cominciasse a mettere in mezzo la legge e i suoi soldi. –Va bene così, è qualcuno che non ha niente da fare. Tanto non abbiamo niente da nascondere. - Inarcò un sopracciglio. –Ah no? - -Non ti ho detto io di tenerlo segreto a mio fratello. –utilizzai un tono di voce fin troppo serio e vidi immediatamente il ragazzo tendersi. -Neanche te però ti sei presa la briga di dirglielo. - Gli lanciai un'occhiataccia, ma non sembrò importargli particolarmente. –Se vuoi entriamo in classe e glielo diciamo, è lì seduto, guardalo. –indicai con la testa la porta dell'aula aperta, rivelando la figura di mio fratello chinata sul cellulare a guardare chissà quale serie tv. -E cosa gli potremmo dire? Che siamo andati a letto insieme e ogni tanto ci baciamo? - Feci per controbattere ma non riuscii a trovare la falla nel suo discorso. -Non siamo ancora niente, Hyunae. Aspettiamo almeno di essere sicuri di quello che stiamo facendo, no? –fece ciondolare leggermente la testa verso sinistra, per guardarmi meglio in viso. –Evitiamo così discussioni inutili. - Sospirai pesantemente. Feriva il mio orgoglio femminile dirlo, ma aveva fin troppo ragione. –Va bene. –la campanella suonò, indicando a tutti i ragazzi di entrare in classe per aspettare l'arrivo dei professori. -Vado che ho la presentazione di un saggio di coreano. –mi diede un veloce bacio sulla guancia per poi avviarsi a passo veloce dall'altra parte del corridoio. Io invece mi avviai a passo fin troppo lento verso la mia classe. Quando la raggiunsi, tutta l'attenzione si fissò su di me. Forse perché ero rimasta a casa qualche giorno, forse per via della pagina di Instagram. Poco importava, perché le due persone che meno volevo vedere al mondo erano esattamente davanti a me. Purtroppo, non potendo cambiare i posti, ero costretta a stare a fianco a Jiyon quindi mi sedetti senza dire una parola e cominciai a tirare fuori il materiale necessario per la lezione. -Hyunae. –la sua voce risultò estremamente più fastidiosa alle mie orecchie. Mi appoggiai allo schienale della sedia tenendo le braccia poggiate sul banco, guardando dritta davanti a me anche se non c'era altro che una libreria. -Sei ancora arrabbiata? - Presi un grande respiro, raccogliendo tutte le mie forze per non urlarle in faccia come invece avevo fatto qualche giorno prima con mio fratello. -Ti prego parlami. - Cominciai a leggere mentalmente tutti i titoli dei libri posti lì sopra. La danzatrice di Seul, Figlie del mare, Io ci sarò, La guardia, il poeta e l'investigatore. -Non stiamo insieme. - Chiusi gli occhi e tirai fuori il cellulare dalla tasca più piccola dello zaino. Cercai il profilo che mi interessava e, quando trovai la foto, girai il telefono verso la sua parte senza neanche degnarla di uno sguardo.
