12°Capitolo ❁ Good Chemistry

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12°Capitolo

20 Aprile 2020

POV HYUNAE

-Tieni. –presi tra le mani la tazza fumante e la appoggiai alle mie ginocchia, tenendola dal manico per evitare che cadesse. Osservai Taehyung sedersi sulla poltrona alla sinistra del divano su cui ero seduta. Accavallò le gambe e posò il gomito sull'appoggia braccio, cominciando a torturare le sue labbra con le dita.
Mi guardai attorno, nonostante lo avessi fatto non appena entrata, e mi meravigliai nuovamente dell'enormità di quella sola stanza.
Durante il viaggio in macchina, mi aveva chiesto se volevo andare un po' a casa sua per calmarmi.
La prima cosa che gli avevo detto era che Jungkook non doveva saperlo. Avrebbe dato di matto. E lui, conoscendo perfettamente il suo migliore amico, aveva acconsentito.
Per questo, portarmi subito a casa non era un'opzione.
-Grazie. –dissi, rivolgendogli un leggero sorriso di gratitudine.
-Attenta che è bollente. –lanciò uno sguardo alla cioccolata calda che tenevo sopra le mie gambe.
-Non intendo solamente la cioccolata. -
Spostò l'attenzione sull'enorme tv spenta e si smosse leggermente, come se fosse a disagio. –Puoi posarla anche sul tavolino, non si rovina. -
Ridacchiai divertita da come cercasse di cambiare a tutti i costi argomento e mi allungai per posare la tazza sul vetro.
Il suo piede non aveva smesso un solo momento di muoversi a scatti nervosamente.
Quando si rese conto che io me n'ero accorta, s'impose di calmarsi e sciolse l'intreccio delle gambe. Si appoggiò alle ginocchia con i gomiti e intrecciò le dita delle due mani.
-Non ti ha fatto nulla prima che arrivassi, vero? –sul suo viso, prima serio, comparve uno sguardo preoccupato.
Ripensai alla mano di Jongin stretta sulla mia gamba e mi venne un brivido. –No, sei arrivato in tempo. -
Annuì leggermente, ma non sembrò del tutto tranquillo. –C'è qualcosa che non va? –chiesi.
Scosse la testa. –È solo che potevo evitare di spingerti direttamente tra le sue braccia. Avevo notato quanto fossi a disagio quando lo hai visto fuori dal cancello. –lo disse con tono aspro, riuscii a sentire tutto l'odio e le colpe che si stava addossando.
-Hey. –una mia mano finì automaticamente sul suo braccio. –Non potevi saperlo, in verità non lo sapevo neanche io. -
-Aveva provato a farti qualcosa prima di oggi? –
Scossi la testa. –Siamo usciti sabato sera e l'ho trovato molto appiccicoso, quasi ossessivo, ma sono uscita con molti ragazzi che si comportavano così quindi mi ha solamente dato noia. Oggi è stato completamente diverso. –sospirai. Avevo ancora quell'orribile sensazione di sporcizia addosso, sentivo un estremo bisogno di lavarmi, ma sicuramente non potevo chiedere a Taehyung di usare la sua doccia. Avrei dovuto aspettare fino a quando non sarei ritornata a casa.
Il portone di casa si aprì e si chiuse con un gran tonfo, facendo raddrizzare improvvisamente la schiena al ragazzo.
-Oh, Tae sei già tornato, perché non mi ha-una donna piccoletta, dai tratti occidentali, con i capelli grigi e gli occhi talmente tanto azzurri da sembrare trasparenti, fece capolino da dietro il muro che separava il corridoio dell'ingresso e il salone e si bloccò non appena incrociò il mio sguardo. Sbatté più volte gli occhi, come se stesse avendo un'allucinazione, ma quando si rese conto che non lo fosse la vidi sbiancare.
-Buongiorno... -dissi, accennando un leggero sorriso non capendo quella sua reazione così stramba.
Taehyung, invece, alzò gli occhi al cielo e allungò un braccio sulla testata della poltrona girandosi verso la donna. –Ciao Bea. -
La sua espressione, da sconvolta che era, cambiò radicalmente quando un sorriso tagliò il suo viso da un orecchio all'altro. Lasciò tutte le borse della spesa che teneva attorno le braccia e si avvicinò a passo veloce a me. Una volta davanti a me, fece un profondo inchino e allungò una mano. Io la strinsi e feci un leggero inchino da seduta. –Piacere, io sono Beatrisa, la governante. -
Mi asserii improvvisamente e guardai Taehyung, che in quel momento aveva una mano spiaccicata sul volto. Sapevo perfettamente che era ricco da far schifo, la grandezza della sua casa e la tesla ne erano la conferma, ma non sapevo avesse pure la governante.
-Piacere mio, sono Hyunae, un'amica di Taehyung. –sorrisi cortesemente ma il viso della donna si spense, diventando imbronciato. Questa aveva più sbalzi d'umore di me col ciclo.
Guardò il ragazzo con uno sguardo di disapprovazione. –E questa sarebbe solo una tua amica? Non hai mai portato a casa una ragazza e porti una tua amica? –schiaffeggiò la gamba del ragazzo.
Mi sorpresi. Non sapevo chi fosse peggio in fattore di donne e sesso tra mio fratello e lui e sentire che non avesse mai portato a casa una ragazza era piuttosto scioccante.
Oppure era solo bravo a nasconderle.
-È la sorellastra di Jungkook, non farti strane idee. –ribatté il castano, togliendosi quella mano dal viso.
La donna sembrò nuovamente illuminarsi. –Ma allora sei quella Hyunae! –Taehyung sembrò provare ad aprire nuovamente bocca ma ci rinunciò subito. –Jungkook parla molto di te. Sei proprio bella come dice! -
-Direi che può bastare. –il ragazzo si alzò improvvisamente e mi prese delicatamente per un braccio. Agguantai la tazza di cioccolata calda prima che mi trascinasse via dalla sua governante.
Mi portò in una specie di taverna, nella quale c'era un proiettore puntante una parete completamente bianca, un divano enorme e delle sacche morbide su cui sprofondare.
Chiuse la porta, per evitare che Beatrisa tornasse alla carica, e mi fece sedere insieme a lui sul divano.
Mi sedetti a gambe incrociate, facendo sfiorare leggermente il mio ginocchio con la sua coscia.
-Vuoi vedere un film? –chiese, accendendo il proiettore in via preventiva.
Annuii mentre sorseggiavo finalmente la cioccolata che, nel frattempo, si era raffreddata abbastanza per non bruciarmi la lingua.
-Hai preferenze? –chiese, non staccando gli occhi dal computer che aveva appoggiato sulle sue gambe.
-In verità no, mi piace un po' tutto. -
Mi lanciò un veloce sguardo e sorrise leggermente.
Spense tutte le luci della taverna e fece partire un film scelto da lui.
Peccato che l'ultima cosa che facemmo fu guardarlo.
Durante i titoli iniziali, che sembravano non finire più, cominciammo a parlare del più e del meno e non smettemmo neanche quando il reale film cominciò.
Mi raccontò molte cose di lui e io feci lo stesso di me. Mi resi conto che dietro quel playboy amato da tutta la scuola, c'era ben altro. C'era un ragazzo dal cuore dolce e genuino, dal sorriso rettangolare e un amore incondizionato per l'arte, l'eleganza e la musica.
Dopo quella sera, mi dovetti ricredere completamente su di lui. Lo riuscii a vedere sotto una luce totalmente diversa.
Parlammo talmente tanto a lungo che neanche ci accorgemmo che fuori iniziò a far buio. Dovetti ricevere una chiamata da mio fratello per rendermi conto dell'orario.

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookWhere stories live. Discover now