Jungkook e Hyunae sono sempre stati legati, fin dal loro primo incontro.
Nonostante i loro caratteri e stili di vita completamente diversi, c'è stata una scintilla che li ha portati entrambi ad avvicinarsi come due calamite.
Jungkook, ragazzo dal ca...
Posò le labbra sulla mia fronte per qualche secondo e si allontanò per guardarmi in viso. -Sei calda. –sospirò guardando verso il termometro che in quel momento mi stava provando la temperatura. Il suo sguardo serio e preoccupato mi fece sorridere. Alzai un braccio e gli accarezzai delicatamente la guancia. –Non preoccuparti, è stato il freddo di stanotte. –sentendo un brivido percorrermi l'intero corpo, mi coprii meglio con le lenzuola. Mentre dormivo, Taehyung mi aveva portato nella stanza degli ospiti per evitare che io prendessi freddo sul divano ed era rimasto a dormire assieme a me. La camminata notturna da casa mia a casa sua però era bastata a mettere k.o. il mio corpo. Presi in mano il termometro e vidi che la lineetta segnava poco oltre i 38 gradi di febbre. Lasciai ricadere il braccio tenente l'aggeggio sul materasso e sbuffai. Il ragazzo mi guardò confuso e cercò di sbirciare il risultato. -Ho poco più di 38° - Le sue spalle scivolarono verso il basso e uno sguardo combattuto si fece spazio tra i suoi occhi. Posò una mano sul mio viso e lo carezzò delicatamente col pollice. -Potevi chiamarmi invece che fare tutta quella strada al freddo. - Gli avevo raccontato tutto di quella serata, di come la mia casa si fosse trasformata in una discoteca improvvisata e di come io avessi beccato Jiyon e mio fratello scopare dentro il guardaroba. Quando gli raccontai di loro due non sembrò particolarmente sorpreso, anzi, non ebbe alcuna reazione particolare se non un'espressione disgustata. Forse più per lei che per lui, essendo oramai abituato a quel comportamento da parte del ragazzo. -Non volevo disturbarti. –accennai un sorriso e lui rigirò gli occhi. -Lo sai che io ci sono sempre per te, Hyunae. - Annuii e mi fermai a guardarlo dritto negli occhi. Il senso di pace che in quel momento aleggiava tra di noi era quasi surreale. Per la prima volta non mi sentii in colpa per aver passato la notte con qualcuno. Tutto pareva così perfetto, così normale e tranquillo. Nessuna preoccupazione, nessuna possibile distrazione. Solo noi due. Si abbassò per darmi un veloce bacio sulle labbra, alzandosi subito dopo dal letto. –Vado a prenderti dei vestiti comodi e chiedo a Beatrisa se abbiamo qualche medicina in casa che possa abbassare la febbre. - Prima che potesse scomparire dietro la porta lo fermai. –Tae, aspetta. - Si bloccò sull'uscio e si girò verso di me. -Non voglio essere un peso. - Scosse la testa. –Tranquilla non lo sei, pensa a riposarti. - Non feci in tempo a controbattere che se ne andò. Sospirai e, essendo scossa dall'ennesimo brivido, mi strinsi in me stessa. Sfiorando leggermente le parti che raramente portavo scoperte in quel modo in quella situazione. Oltre la febbre, avevo dolori ovunque dalla vita in giù. Quando avevo sentito quelle ragazze spettegolare su quanto lui fosse "focoso" a letto, non pensavo che lo stessero addirittura sminuendo. Era stato estremamente dolce fin dall'inizio e fin troppo delicato, quando però siamo passati ai fatti veri e propri aveva avuto un cambio repentino di personalità che mi aveva fatto quasi paura. Un angelo fuori ma demone sotto le coperte. Il sogno proibito di tutta la popolazione femminile mondiale. Sospirai e mi girai verso il comodino, adocchiando immediatamente il mio cellulare. Lo presi tra le mani e lo dovetti accendere dopo averlo spento non appena uscita da casa mia per evitare di ricevere chiamate indesiderate. Quando il display si accese, una marea di notifiche cominciò a farlo vibrare e continuò per un minuto buono senza che io lo potessi toccare, rischiando se no di bloccarlo automaticamente. La maggior parte delle notifiche provenivano da mio fratello, ma notai una quantità consistente anche da parte di Jiyon.
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