38°Capitolo ❁ Understanding

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38°Capitolo

25 Giugno 2020

POV HYUNAE

Si sentì improvvisamente la porta sbattere e trasalii leggermente per la sorpresa. Sbuffai e lasciai cadere la penna sulla scrivania.
Le urla riuscirono a passare per due muri che dividevano la mia stanza da quella dei miei genitori.
-Non ho parole. –mi massaggiai il ponte del naso, alla ricerca disperata della mia pazienza.
Il giorno dopo avrei avuto una verifica e stavo cercando in tutti i modi di concentrarmi nonostante le urla incessanti dei due adulti che avevano occupato temporaneamente la casa che non era da tempo più loro.
Avevano ripreso a litigare e non così tanto occasionalmente, almeno tre volte al giorno trovavano qualcosa per cui discutere. Mi sembrava ogni volta di tornare ai tempi dell'inizio del divorzio dei miei.
La mia porta si aprì di scatto, rivelando Jungkook in tenuta da motociclista. Mi lanciò il casco più piccolo che aveva in mano e lo presi al volo.
-Noi due usciamo, mi hanno rotto le palle. –sbuffò, scostandosi la leggera frangetta di capelli che gli ricadeva sulla fronte.
-Dove andiamo? –picchiettai le unghie sulla visiera.
-Gelato e poi dritti in biblioteca? Anche io non riesco a studiare. -
Chiusi il libro con un veloce movimento della mano. –Perché dovrei dire di no? –lo feci sorridere.
Mi alzai e cominciai a buttare tutto il necessario dentro lo zaino.
-Ti aspetto giù. –mi disse.
-Sì, arrivo. –misi lo zaino in spalla e controllai di aver preso tutto. Il display del telefono s'illuminò improvvisamente, mostrando il nome e il volto di Taehyung. Mi stava chiamando.
Lo fissai per un po', indecisa sul da farsi, poi lo silenziai e lo misi in tasca.
Dovevo ancora parlare con lui, ma non ne avevo avuta ancora l'occasione. In più, in quel momento, non avevo proprio voglia di sentirlo.
Scesi le scale, decidendo di ignorare le urla di quei due pazzi, e raggiunsi Jungkook nel vialetto, già seduto sulla moto, pronto a partire.
Saltai dietro con lui dopo aver infilato il casco e lo abbracciai da dietro.
-Pronta? –chiese, guardandomi da sopra la spalla.
-Sempre, Jeon. -
Ridacchiò divertito, tolse il cavalletto e diede gas.
Strinsi maggiormente la presa ad ogni curva e ogni accelerazione. Usandolo un po' come scusa per attaccarmi completamente a lui.
Sentii il suo stomaco contrarsi ritmicamente, segno che stava ridendo. Accese il microfono del suo casco, collegandolo automaticamente al mio. Sì, aveva preso pure quei gioiellini assieme alla moto. Aveva voluto fare le cose per bene.
-Lo so che lo fai apposta. –ridacchiò divertito. La sua voce riempì tutto il casco, rimbombando fino alle mie viscere.
-Sei tu lo spericolato. –provai a giustificarmi ma sapevo perfettamente che era una battaglia persa in partenza.
-Ma a te piace così tanto. –non feci fatica ad immaginare un ghigno dipinto sul suo volto.
Eravamo troppo legati.
-Non me la fai scampare una volta, eh. –poggiai le mani dalla sua vita alle sue spalle. –Mi devi sempre contraddire. – mi sporsi leggermente verso il suo orecchio coperto dal casco, sapendo che la mia voce sarebbe rimasta invariata, volendolo solo stuzzicare un po'.
-Tesoro, sono Jeon Jungkook, non te la darò mai vinta senza combattere. –quella sua leggera arroganza posta in un modo divertente, mi fece scuotere la testa con un sorriso tra le labbra.
Dopo poco, si fermò davanti alla gelateria e parcheggiò solo dopo avermi fatto scendere.
Mi tolsi il casco con cura, cercando di sistemarmi tutti quei fili di capelli ribelli. Lui come al solito, quando se lo tolse, sembrò appena uscito dal barbiere.
Lo tenne con la mano sinistra dal buco della visiera mentre l'altra la appoggiò sul fondo della mia schiena, spingendomi delicatamente verso il negozio e allo stesso tempo verso di lui.
-Non hai più paura che ci vedano? –chiesi. –La gente potrebbe pensare ma-
-Non me ne frega un cazzo di quello che pensa la gente. –sputò acido, interrompendomi ancora prima che potessi terminare il discorso. –Se lo volessi ti potrei anche baciare qui sul posto. –c'era fila davanti alla gelateria e ci mettemmo dietro a due ragazzi ad aspettare.
-Seh. –ridacchiai divertita e totalmente incredula. –Non ci crede nessuno. –incrociai le braccia al petto e girai la testa dalla parte opposta alla sua.
Mi prese il viso con la mano libera e mi girò verso di lui, ritrovandomi il suo naso a pochi centimetri dal mio. –Non ti devo ricordare ogni 10 minuti con chi stai parlando, Tata, vero? –trattenni il fiato e deglutii rumorosamente. Mi ripresi subito, e con me la mia dannatissima abitudine da attacca brighe, che riemergeva solamente con lui.
-Mi sono già scordata, ho bisogno di una rinfrescata. Puoi aiutarmi? –ghignai maliziosa.
Sembrò piacevolmente sorpreso di quella mia uscita così spontanea. Non era abituato a questo lato del mio carattere.
Inarcò le sopracciglia e si morse il labbro inferiore trattenendo un sorriso.
-Avanti pure. –la gelataia ci chiamò e Jungkook dovette allontanarsi da me per aprire la porta a vetri e farmi entrare, dandomi una patacca sul sedere.
Mi girai con gli occhi spalancati e lui che se la rideva beatamente.
Ordinammo il nostro gelato, uscimmo e ci sedemmo su una panchina non molto lontana dalla moto.
-Pensi che si lasceranno? –chiese improvvisamente, senza mettere un reale soggetto.
Lo guardai completamente spaesata. –Scusa? -
-I nostri genitori. –guardava verso il terreno, mentre si gustava il suo gelato.
-Perché questa domanda? Da dove ti è venuta in mente? -
-Stanno litigando da quando sono tornati. –mi lanciò una veloce occhiata, come controllare qualsiasi mia probabile reazione. –Non stanno più bene insieme come prima. -
-Guarda, ho visto mia madre e mio padre litigare così per cinque anni, non ci penserei troppo. Non costruirti speranze inutili, dopo ci rimani solo male. –ci avevo pensato, mi era passato per la testa non appena mia madre aveva cacciato il primo urlo furioso. Ma non volevo sperarci, non potevo, perché se questo fosse terminato con un bellissimo rappacificamento io ci sarei solamente rimasta di merda. Molto di merda.
-Io... non penso mio padre resisterà a lungo. -
-Jungkook-
-Facciamoli lasciare. –lo disse come se gli fosse balenata in testa la più brillante delle idee. –Si può fare, non è impossibile, basta che-
-Jungkook, fermati. –appoggiai la mano libera sulla sua spalla. –Non possiamo farli lasciare. -
Mi guardò interrogativo, come se non capisse proprio il ragionamento che si era creato nella mia mente.
-Hyunae, se li facciamo lasciare potremmo stare insieme senza che nessuno possa giudicarci. -
-Lo so, e non hai la minima idea di quanto io lo voglia, ma – mi fermai e gli presi la mano, poggiandola sul mio grembo. – Ma è la loro vita, non è giusto interferire così. -
Il ragazzo si azzittì improvvisamente, guardandomi serio dritto negli occhi.
Si era appena reso conto di ciò che la sua idea avrebbe portato.
-Se si vorranno lasciare, allora sarà un bene per noi due, se no niente. Non ci possiamo fare nulla, Kookie. -
Lui annuì silenziosamente e continuò a mangiare il suo gelato.
-So che è dura. –continuai. –So che mi aspetti da molto. –mi lanciò una veloce occhiata. –Ma sono qui, giuro che non dovrai più rincorrermi. -
La sua presa sulla mia mano aumentò e sorrisi automaticamente.
-È ora di dirlo a Taehyung. –

Mi tolsi il casco, liberando i miei capelli scuri da quella morsa e lo appoggiai nel sellino dietro a mio fratello.
-Sicura di voler andare da sola? –mi chiese, guardandomi da dietro la visiera del suo casco nero.
-Glielo devo, Jungkook. -
Annuì leggermente. –Allora ti aspetto qui. -
Sorrisi, accarezzandogli dolcemente la spalla. –Grazie. -
Gli diedi le spalle ed entrai in quella villa a me ormai fin troppo famigliare. Raggiunsi il portone e suonai il campanello attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.
Bea mi aprì la porta e, non appena mi riconobbe, il suo sorriso sornione morì, lasciando spazio ad una espressione terrorizzata e quasi dispiaciuta.
Non feci domande, ma sapevo il perché di quella reazione.
-Hyunae... -la sua voce tremava, sembrava in completo panico.
Sorrisi dolcemente, cercando di calmarla almeno un po'.
-Tranquilla. –feci per entrare e le poggiai una mano sulla spalla. –So già tutto. –la superai e mi addentrai in casa, salendo velocemente le scale e seguendo quelle risate che risuonavano per tutto il corridoio principale.
Quando mi accorsi da dove provenivano realmente, mi fermai e guardai quella porta per un periodo indefinito. Potevo vedere dallo specchio a fianco a me il sorriso da ebete che trionfava sulla mia faccia.
Ero felice, estremamente felice. Nonostante io sarei dovuta essere su tutte le furie, ero felice.
Non ci sarebbe stato male, non si sarebbe sentito tradito, non si sarebbe arrabbiato e forse la nostra amicizia aveva ancora una possibilità di rimanere in piedi.
I miei errori e le mie scelte sbagliate non avrebbero intaccato o corrotto nulla.
Bussai alla porta senza ulteriore esitazione ed entrambe le voci si azzittirono. I passi pesanti di Taehyung riecheggiarono fino a quando non raggiunse la maniglia aprendo la porta.
Quando i nostri sguardi si incrociarono, il suo volto si piegò in una smorfia di puro panico e terrore, mentre il mio rimase completamente invariato.
Il sorriso non accennava a scostarsi dal viso e i miei denti bianchi facevano quasi luce.
-Non è come pensi, Hyunae, davvero, io-cominciò a balbettare e le sue mani volteggiarono velocemente nello spazio vuoto che c'era tra me e lui cercando di aiutarsi a trovare delle parole decenti. –Io non..-
Le sue parole morirono nella sua gola perché le mie braccia gli circondarono il collo e il suo corpo si irrigidì immediatamente al mio tocco.
-Sono così felice, Tae. -

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti, è passato un po' di tempo.

Alcuni penso già lo sappiano, ma questa mia assenza è stata dovuta dal fatto che mi sono rotta un braccio (per gli studiati il capitello radiale) cadendo in bicicletta come una cogliona e solo una settimana fa sono riuscita a togliere il gesso. Solamente da tre giorni riesco a scrivere decentemente senza che il braccio mi faccia male e quindi ne ho approfittato per trascrivere tutto quello che sono riuscita a scrivere in classe.Questo mese è stato veramente duro, il mio ragazzo ha contratto il virus e, per fortuna, siamo riusciti a far sì che io non lo prendessi.Almeno quello, forse.Lunedì ho il test sierologico per sicurezza totale.Ma vabbé.Ora dovrò aspettare che si rimetta in sesto il mio amore e studiare per tante tante verifiche.Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.Siamo quasi alla fine di questa storia e mi impegnerò al massimo per ritornare a dei aggiornamenti più o meno regolari.Grazie ancora a chi non ha abbandonato questa storia.Detto questo mi dileguo.Adieu.

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookWhere stories live. Discover now