23°Capitolo ❁ Reason

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23°Capitolo

Attenzione: questo capitolo tratterà in modo leggero di argomenti sensibili come le droghe.
Avviso solamente per sicurezza, si tratterà giusto di qualche paragrafo e non ne parlerò in modo allargato.

20 Maggio 2020

POV HYUNAE

-Hyunae. –sentii una mano premuta sulla mia spalla scuotermi leggermente.
Aprii gli occhi a fatica per via della luce proveniente dalla finestra della camera, ma non appena riuscii ad abituarmi riconobbi il viso di Seokjin. Per un momento mi sentii confusa, mi chiesi persino come mai fosse in casa nostra, poi tutte le immagini di quella notte mi passarono sotto gli occhi e le mie braccia fecero improvvisamente da leva verso l'alto per portarmi alla stessa altezza del ragazzo.
-Ju-
-Jungkook è sveglio. –non mi fece finire la frase poiché sapeva già perfettamente dove io volessi andare a parare.
Provai ad alzarmi ma mi fermò ancor prima che potessi raggiungere la porta. Posò una mano poco sopra il mio petto e mi lanciò un'occhiata di lato. –I ragazzi stanno arrivando. -
Annuii distrattamente e mi lasciò andare. Forse capì il mio urgente bisogno di assicurarmi che stesse bene.
Mi catapultai in camera sua e, non appena lo vidi seduto sul letto con le dita premute sulle tempie e la testa rivolta verso il basso, l'enorme peso che avevo sul petto svanì improvvisamente.
-Kookie... -mugolai, facendogli alzare gli occhi su di me. Ebbi un improvviso flash dei suoi occhi rossi con le pupille dilatate e mi si strinse il cuore vedendo che non molto era cambiato. Gli occhi erano leggermente più biancastri ma le pupille erano ancora di un nero intenso occupante la maggior parte dell'iride.
Mi fissò per qualche secondo in silenzio, sfiorando attentamente tutta la mia figura, poi si limitò a cambiare obiettivo.
Non seppi dire se fosse perché si vergognava di quello che aveva fatto o perché semplicemente non voleva avere niente a che fare con me in quel momento. Forse sperava che facendo così lo avrei lasciato in pace e me ne sarei andata, ma ovviamente non lo feci.
Mi avvicinai di qualche passo ma lui non mosse un muscolo. –Come...ti senti? –chiesi, titubante. Non riuscivo a capire il suo stato d'animo in quel momento e avevo seriamente paura della sua reazione. Non mi aveva ferito o fatto niente di che, mi aveva solamente spinto violentemente via da lui, ma il pensiero che la droga potesse fargli fare una cosa del genere, che lui da lucido non si sarebbe mai permesso di fare, mi terrorizzava.
-Ho dei giramenti e un gran male alla testa. –il suo tono neutro mi lasciò spiazzata. Sembrava completamente isolato in un mondo a parte, come se niente potesse sfiorarlo realmente. –Scusa se ho creato casini ieri sera. –guardò un punto fisso della stanza e non sbatté le palpebre per tutta la durata delle risposte.
-Jung- feci un ulteriore passo in avanti ma il suo sguardo tagliente mi fece ghiacciare sul posto.
-Non ti avvicinare, so che hai paura di me. –lo sputò con talmente tanta acidità da farmi accelerare il battito cardiaco.
Deglutii rumorosamente. –Non ho paura di te. -
Inarcò un sopracciglio, fissando un punto preciso del mio corpo. –Stai tremando. -
Abbassai gli occhi e vidi le mie gambe muoversi velocemente, scosse da delle scariche elettriche. –Non ho paura di te, ho paura della droga che hai in corpo. –avevo paura di quello che poteva farlo diventare.
Ghignò leggermente e guardò da un'altra parte, scuotendo lentamente la testa.
-Perché? –pure le mie corde vocali avevano cominciato a tremare. –Perché lo hai fatto? -
Si passò una mano tra i capelli neri corvino e strinse l'estremità in un pugno. Vidi l'espressione di dolore dipinta sulla sua faccia quando tirò troppo.
-Per tenerti lontana da me. -
Il campanello suonò improvvisamente e, insieme ad esso, la porta si aprì di scatto rivelando Seokjin.
-I ragazzi sono arrivati, Hyunae. –notai l'occhiataccia che rivolse al più piccolo e come quest'ultimo la liquidò fin troppo facilmente.
Annuii. –Vado in camera mia. –sospirai e scomparii dalla vista di entrambi.

-Avanti. –dissi distrattamente mentre cercavo di imprimere nella mia testa le parole presenti in quel dannato libro di coreano, cosa che però non mi riuscì affatto bene per via dell'enorme affollamento di pensieri.
La situazione di Jungkook mi stava consumando i nervi, non riuscivo a pensare ad altro neanche per poco tempo. Avevo in testa solamente la sua immagine e il tormento che potesse avere serie ripercussioni sul suo fisico o sul suo cervello.
Non sapevo neanche cosa avesse ingerito esattamente.
Poteva essere qualcosa di leggero come qualcosa di pesante.
Diedi una veloce occhiata alla porta per poi tornare a guardare il libro, ma non appena realizzai chi fosse tornai a girarmi e automaticamente mi alzai dalla sedia.
I miei piedi si mossero automaticamente verso di lui e gli saltai al collo. Non mi accorsi di stare piangendo fino a quando non mi ritrovai a singhiozzare sulla sua spalla.
Cominciò ad accarezzare i miei capelli dolcemente e, con un braccio passante dietro la mia schiena, mi avvicinò ancora di più a lui.
Fu come lasciare uscire tutte le mie emozioni, tutte le mie preoccupazioni e tutta la mia tensione in un colpo solo. Forse perché non lo vedevo da un po', forse perché con lui avevo un legame estremamente profondo o forse perché avevo semplicemente bisogno di lui.
-E io che pensavo fossi felice di vedermi. - mi venne da piangere ancora di più nel sentire la sua voce. Il suo sarcasmo mi era mancato così tanto. –Ok, sto zitto che è meglio. -
Tirai su col naso e picchiettai con una mano il suo petto. Mi allontanai, nascondendo una parte del viso con la manica della felpa che indossavo. –Sei un cretino. -
Sorrise leggermente e mi scostò dal viso una ciocca di capelli bagnata dalle mie stesse lacrime. –E tu mi sei mancata. -
Proprio quando mi stetti per calmare, cominciai nuovamente a singhiozzare. A quel punto non sapevo neanche per cosa io stessi piangendo realmente, era diventato un enorme miscuglio di cose tenute dentro per tanto tempo che avevano deciso improvvisamente di uscire.
-Ma dai, Hyunae. –si lamentò, vedendomi scivolare lentamente a terra. S'inginocchiò e poggiò una mano sopra la mia testa. Il suo sguardo si addolcì, molto probabilmente per aver visto le mie guance rosse e gli occhi inondati di lacrime.
-Mi sei mancato, Yoongi. – tornai ad abbracciarlo e lui mi accolse senza dire una parola.
Stemmo in quel modo, seduti per terra abbracciati, fino a quando non mi calmai il giusto per riuscire a parlare.
-Come sono andati gli esami? –chiesi, asciugandomi il viso bagnato. Sospirai cercando di calmare il fiatone. Ero seduta sopra le sue gambe incrociate e mi mossi leggermente vedendo una smorfia crearsi sul suo viso.
-Sappiamo entrambi che non ti interessano i miei esami ora. -
Gli tirai una gomitata. –Dai, voglio davvero saperlo. -
Poggiò una mano sulla mia schiena e la accarezzò delicatamente. –Passati tutti, coi massimi voti. -
Sorrisi automaticamente. –Ci potevo scommettere. -
Il mio sorriso lo contagiò e si soffermò a guardare il mio viso per un po', tirando indietro quei ciuffi di capelli fastidiosi. –Sei decisamente più bella quando non piangi. -
Gli diedi una spinta. –Ehi, lo studio ti ha ucciso i neuroni? -
Scosse la testa e diventò serio tutto d'un colpo. –Comunque. -
L'aria giocosa che si era creata tra di noi scomparve. –Abbiamo parlato con Jungkook, ha promesso che una cosa del genere non accadrà mai più. -
-Perché lo ha fatto? -
Il ragazzo alzò le spalle. –Gli altri stanno provando a tirargli fuori qualcosa dalla bocca. -
Inclinai leggermente la testa, confusa. –Come mai non sei con loro? -
-So perfettamente che Jungkook, nonostante sia molto attaccato a noi, ci nasconde delle cose. –sospirò. Il suo tono era calmo e pacato ma il suo stato d'animo sembrava il completo opposto. –So anche riconoscere quando ha intenzione di parlare e quando non. –fece una piccola pausa per poi guardarmi dritto negli occhi. –È una questione seria, Hyunae. -
Bussarono nuovamente alla porta e tutti e due ci girammo verso essa. –Sì? -
Da dietro lo stipite, fece capolino la testa scura e scombinata di Taehyung. Guardò per qualche secondo la stanza, poi abbassò leggermente lo sguardo per trovare me e Yoongi stesi sul pavimento.
-Che ci fate voi due seduti sul pavimento? –chiese, aprendo del tutto la porta mostrando dietro di sé Jungkook e Namjoon in lontananza che parlavano.
-Parliamo. –feci le spallucce.
Le mani del ragazzo più grande si posarono sui miei fianchi, facendo una leggera pressione.
-Devo alzarmi? –chiesi, lanciandogli un'occhiata da sopra la spalla.
Annuì e mi tolsi dalle sue gambe, facendolo alzare. –Vi lascio soli. Hyunae ci vediamo stasera? – mi diede un bacio tra i capelli e mi accarezzò velocemente la schiena.
-Uhm, sì. -
-Solito posto. –disse poco prima di scomparire chiudendosi la porta alle spalle.
Mi alzai pure io, arrivando così all'altezza di Taehyung.
-Sono passato a salutare, prima di tornare a casa. –sorrise leggermente, non sapendo esattamente come comportarsi in una situazione così delicata.
-Sei sempre un amore, Tae. –gli accarezzai velocemente il braccio, rivolgendogli un sorriso di conforto. –Jungkook ha detto qualcosa? -
Sul suo viso comparve una smorfia e si racchiuse nelle spalle. –Come parlare al muro. –sospirò. –Namjoon Hyung gli sta parlando ora. -
Sentii la schiena e il collo nuovamente pesanti e dovetti sedermi.
-Non avrei mai pensato che avrebbe potuto fare una cosa del genere. –il ragazzo mi seguì, sedendosi al mio fianco. –Non era una semplice canna, Hyunae. Era cocaina. -
Mi girai di scatto verso di lui con gli occhi spalancati. Ero sicura di aver sentito il mio intero corpo scollegarsi per un secondo. –C-Cocaina? -
Annuì. –È da quando conosco Jungkook che lo sento parlare di quanto le droghe siano inutili ed estremamente dannose. Non riesco ancora a credere che lo abbia fatto, mi sembra impossibile. –mentre parlava, agitava le mani come se volesse enfatizzare quello che stava dicendo.
"Per tenerti lontana da me"
Quindi l'aveva assunta solo per colpa mia?
Strinsi i pantaloni della tuta in un pugno.
Si era fatto del male per colpa mia?
Mi morsi il labbro cercando di scacciare via quel bruciore alle guance e, di conseguenza, quel dolore al petto estremamente fastidioso.
La mano di Taehyung si posò sulla mia che stringeva il tessuto. Era talmente tanto grande rispetto alla mia che riusciva perfettamente a farla scomparire.
-L'importante è che abbia capito l'errore che ha fatto e che ora stia bene, no? -
Presi un bel respiro. –Sì. -
-Taehyung ah! –la voce di Namjoon suonò dalla parte opposta della porta.
-Sì? –rispose il ragazzo, alzando il tono per farsi sentire.
-Siamo pronti per andare. -
Rigirò gli occhi. –Arrivo. -
Si rivolse poi a me, sorridendo dolcemente. –Devo riaccompagnare il non patentato a casa. –posò una mano dietro la mia nuca, giocando coi ciuffi dei miei capelli. –Ci sentiamo poi, ok? -
-Va bene. -
Chiusi gli occhi al contatto delle sue labbra sulla mia guancia. Li riaprii subito dopo solo per vederlo uscire dalla mia camera.
Mi lasciai ricadere all'indietro, finendo con la testa proprio sul morbido cuscino.
-Hyunae. –riaprii gli occhi che avevo chiuso per provare a rilassarmi almeno un minimo.
-Dimmi. -
Jin si avvicinò al letto. –Jungkook sta bene, è stabile e non penso che la droga gli darà ulteriori problemi. -
Tirai un sospiro di sollievo nonostante sia Yoongi che Taehyung mi avevano detto che stava già bene. Sentirlo da Seokjin mi metteva ulteriore sicurezza. –Non so come ringraziarti, veramente. –strinsi una delle sue mani appoggiate al materasso.
-Te la senti di rimanere con lui da sola o vuoi che rimanga? -
Dentro di me per un momento pensai di chiedergli di stare da noi ancora per qualche ora, poi mi misi nei suoi panni e mi resi conto di come si sentisse lui in quel momento e ci ripensai. Ero grande, potevo farcela e lui era solo...Jungkook. Fu anche in quel momento che notai le due occhiaia nere sotto gli occhi gonfi del ragazzo. Le sue palpebre sembravano pronte a calare in qualsiasi momento. –Devi essere distrutto, non hai chiuso occhio stanotte. Vai pure a casa a dormire, ci penso io a mio fratello. –sorrisi per dargli più sicurezza ma non sembrò del tutto bersela.
-Sicura? –strinse la mia mano.
-Buonanotte, Seokjin. -

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