19°Capitolo ❁ Anger

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19°Capitolo

15 Maggio 2020

POV HYUNAE

-Tieni. –lanciai la scatola sul banco, non curandomi del fatto che magari il contenuto si sarebbe potuto rompere in mille pezzi.
La ragazza, che stava parlando beatamente con mio fratello come se io non esistessi, si girò verso di me per via del rumore che provocai.
Molto probabilmente se glielo avessi appoggiato tranquillamente non si sarebbe neanche presa lo scomodo di guardarmi.
Mi squadrò da testa a piedi per poi prendere in mano il pacco regalo. –E questo? –chiese confusa. Lo rigirò cercando di capire cosa fosse, eppure mi sembrava così ovvio.
-È il tuo regalo di compleanno per domani. –utilizzai un tono piatto e lei arricciò il naso.
In verità non sapevo neanche perché glielo avessi fatto. Avrei potuto semplicemente liquidare il suo invito con un messaggio durante il tragitto in macchina con Taehyung verso il lago per come mi aveva trattato, ma decisi di non abbassarmi al suo livello e di fare comunque qualcosa di gentile così che non mi potesse accusare successivamente della mia scortesia.
-Perché me lo dai oggi? Dammelo domani alla festa, no? –fece per ridarmelo ma la bloccai, spingendolo nuovamente verso di lei.
-Non ci sarò domani. –
Si agitò improvvisamente, come se la mia presenza fosse estremamente necessaria per la buona riuscita della sua festa. –Scusa perché? Sei la mia migliore amica, tu devi esserci al mio compleanno. -
Mi scappò una risata divertita alla parola "migliore amica" ma non commentai, giusto per evitare ulteriori problemi. Dovevo già risolvere quello, era abbastanza.
-Domani parto e sto via tutto il weekend. -
Lo sguardo di Jungkook si alzò per qualche secondo verso di me, il giusto tempo per accorgermene e incatenarlo al mio.
Jiyon si girò verso mio fratello e lui cambiò immediatamente obiettivo. –E tu non mi hai detto niente? Dovevi venire pure te. -
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia e spense lo schermo del cellulare che aveva tra le mani, mettendolo da parte qualche momento. –Non ne sapevo niente, io vengo. –alzò le spalle e lei tornò a guardare me.
-Se non vai con tuo fratello, con chi andresti scusa? –inarcò un sopracciglio, sembrava incredula di quello che stavo dicendo. Come se cercassi di trovare una scusa per non andare al suo compleanno.
-Sai, ho degli amici oltre mio fratello e te. –risposi acida, incrociando le braccia al petto e spostando tutto su una gamba il peso del mio corpo. Odiavo essere considerata quella che aveva due amici in croce.
-Yoongi oppa non è impegnato con la sessione d'esami? –si rivolse più al ragazzo che a me e, sentendosi preso in causa, annuì automaticamente. -E con chi andresti, scusa? -
La gamba di Jungkook, sotto il banco, cominciò a muoversi nervosamente su e giù mentre lo sguardo rimase estremamente serio, come se la questione non lo toccasse minimamente.
-Un ragazzo che ho conosciuto da poco. –non volevo mentire, quindi cercai di utilizzare un po' la logica riuscendo a costruire una frase vaga ma vera. Sì, Taehyung lo conoscevo da anni, ma mai avevo avuto l'opportunità di approfondire la nostra amicizia. –Ha una casa al lago e visto che deve farci un salto nel weekend, mi ha invitato per non essere da solo. -
-E quindi te stai bidonando me, la tua migliore amica, per un ragazzo che hai conosciuto da poco? – l'avevo fatta irritare e non poco, ma non capivo quanto cambiasse a lei la mia presenza o meno visto che ultimamente mi aveva lasciato sempre da sola durante le feste, figuriamoci al suo compleanno.
-Cosa ti cambia, scusa? Tanto non mi degneresti neanche di uno sguardo. –per sbaglio, diedi parole concrete ai miei pensieri e lei sbatté la mano sul banco.
-È il gesto, Hyunae! –alzò la voce e tutti si girarono verso di noi.
-Cominciamo immediatamente ad abbassare i toni. –la voce della prof rimbombò in tutta la classe.
Mi affrettai a raggiungere la mia sedia e salutammo tutti in coro.

-Quando avevi intenzione di dirmelo che te ne saresti andata per due giorni? –sobbalzai dalla paura e, nel farlo, lanciai anche la roba che tenevo in mano. Per fortuna erano solo delle magliette.
-Mio Dio, Jungkook. –posai una mano sul petto nel vano tentativo di farlo calmare e il ragazzo si avvicinò di qualche passo per raccogliere quello che avevo fatto cadere per colpa sua. Feci per prenderlo dalle sue mani ma si avvicinò ancora di più a me, precisamente si affiancò al letto dove avevo aperto in due uno zaino giusto per ficcarci dentro le cose essenziali.
-Quindi? –mi chiese nuovamente. Il tono estremamente freddo e severo che stava usando con me era alquanto fastidioso e irritante.
Infatti non ci misi molto a scaldarmi.
-In verità non ne avevo alcuna intenzione. –risposi con la stessa tonalità di voce, lasciandolo spiazzato. Come lui lo utilizzava con me, io lo utilizzavo con lui. Occhio per occhio, dente per dente, no? –Lo sei venuto a scoprire per caso. Speravo non te ne accorgessi neanche. –gli strappai dalle mani le magliette che ancora teneva e le piegai nuovamente, infilandole in una busta.
-E come avrei fatto a non accorgermi della tua mancanza, scusa? -
Mi venne da ridere ma cercai di trattenermi. –Sai perché ho preso paura quando sei entrato? -
Aggrottò le sopracciglia, confuso di quella mia domanda improvvisa e fuori argomento. –Perché non mi hai sentito? – sembrava la risposta più ovvia, ma sbagliò in pieno.
Scossi la testa. –Perché ultimamente a casa non ci sei più. Oramai non dormi neanche nel tuo letto, chissà dove passi la notte e con chi. Vivo in una casa vuota da settimane. -
-Esagerata, io torno sempre a casa. –Sbuffò, scuotendo il polso violentemente per far scendere i braccialetti che si erano bloccati a metà, e mi diede le spalle cominciando a vagare per la stanza.
Era scocciato?
Era seriamente scocciato?
No vabbè.
-Hai fatto esattamente come tuo padre ha fatto a te, stessa cosa per mia madre. –non appena sputai fuori quella frase, si girò di scatto verso di me.
-Non osare. –ringhiò.
-Cosa? Cosa non osare? Sto dicendo la verità. Mi hai lasciato da sola, in questa casa enorme, senza alcuna protezione. Ti rendi conto cosa può succedere di notte? Entra un ladro e trova una ragazza di 18 anni da sola, ah sai che paura. –mi misi a ridere nervosamente. –Un piede di porco in testa e per loro è fatta. –sibilai, buttando violentemente una boccetta di profumo sulle lenzuola. –E nel caso dovrei chiamare la polizia e chi? Mio fratello ubriaco chissà dove? Utile. –
-Hyunae, ti ho detto che a casa ci sono! –alzò la voce ma questo non mi fece scoraggiaree come le altre volte. Ero talmente tanto nervosa e stanca di quella situazione che non mi importò minimamente la sua reazione.
-Allora dimmi, visto che a casa ci sei sempre, per caso ti sei accorto che ieri ho dormito fuori? –posai le mani sui miei fianchi, con sguardo di sfida.
I suoi occhi si spalancarono. –Hai dormito fuori? Da chi? – ora sembrava nel più completo panico. Lunatico.
Scoppiai a ridere. Una risata però che non aveva nulla a che fare con la felicità. Stavo ridendo per evitare di scoppiare a piangere dal nervoso.
Odiavo questa parte di me. Ogni volta che litigavo, mi agitavo talmente tanto da finire col piangere anche senza volerlo realmente. –Visto? -
Mi prese improvvisamente per le spalle e mi girò verso di lui. Mi guardò dritto negli occhi e potei leggere un misto di preoccupazione e ira nel suo sguardo. –Da chi sei stata. -
Mi liberai dalla sua presa e mi allontanai da lui, spingendolo via da me. –Ma sei serio? -
Ora era confuso.
-Non ho dormito da nessuno. Sono stata tutta la sera ad aspettarti, con la cena in tavola. Ma, guarda un po', ti ho visto direttamente oggi a scuola. Questo però dovresti saperlo essendo che sei sempre a casa, giusto? -
Rimase con la bocca leggermente aperta, non avendo parole per ribattere, e successivamente abbassò lo sguardo.
-Con chi stai uscendo, Jungkook? –chiesi improvvisamente. Avevo quel pensiero in testa dalla chiacchierata con Taehyung e non riuscivo a smettere di rimuginarci sopra.
-Con i ragaz-
-Non dire cazzate. Non mi parli da settimane e ora tutto quello che sai dire sono delle bugie? Se deve essere così allora puoi anche andartene e lasciarmi finire. –mi feci spazio tra lui e il letto ed indietreggiò di qualche passo per evitare di ricevere una gomitata allo stomaco.
Presi la pochette e andai in bagno cominciando a riempirla di trucchi e cose essenziali come deodorante e sapone.
Sentii il mio telefono squillare improvvisamente in camera e mi affrettai a infilare le ultime cose rimaste nell'armadietto per poi andare a rispondere, ma lo squillo si fermò e la voce di mio fratello rimbombò per la stanza.
-Hyung. -
Sbarrai gli occhi e mi diressi a passo veloce verso di lui. Cercai di prendergli il cellulare dalle mani ma lui si alzò in punta di piedi, allungandosi verso l'alto per non farmelo prendere.
-Mi vuoi dare il mio cellulare? Hai dei problemi o cosa?! –sbraitai, arrabbiata che lui si fosse preso la libertà di rispondere ad una mia chiamata. Come osava solamente impicciarsi nella mia vita dopo avermi ignorata per settimane.
-Sei andata da Taehyung ieri? –mi guardò dall'alto, bloccandosi improvvisamente. Io ne approfittai per strappargli l'apparecchio dalle mani e ritornare in bagno, seguita ovviamente a ruota.
-Scusami Tae, è un brutto momento. –incastrai il cellulare tra la spalla e l'orecchio, mettendo a posto le ultime cose dentro la borsetta.
-Non preoccuparti, ti chiamo più tardi? –chiese, sembrava abbastanza preoccupato.
-Facciamo che ti chiamo io, così non ci sono problemi. –lanciai un'occhiataccia a Jungkook attraverso lo specchio e, mentre Taehyung mi salutò, buttai giù la chiamata lanciando il cellulare sopra il mobiletto del bagno.
-Ma cosa cazzo ti è preso? Prendere una mia chiamata senza il mio permesso, come osi? –ritornai in camera e buttai tutto quello che avevo in mano sul letto.
-Sei andata da Taehyung ieri? -
Presi un grande respiro, ma non riuscì a calmare il nervoso e la rabbia che si era accumulata dentro di me.
Avevo solamente una grande voglia di dargli un cazzotto in mezzo ai denti per farlo stare zitto almeno due minuti.
-Qui-
-Sì, ci sono stata ieri, e anche l'altro ieri. Anzi, ci ho passato tutti i giorni di questa settimana fino a ieri. Se non fossi stata occupata a preparare tutto per domani mattina, ci sarei andata anche oggi. –sbottai, improvvisamente, facendolo arretrare leggermente con la parte superiore del corpo.
-Avete una relazione? –assottigliò lo sguardo, come se avesse appena scoperto qualcosa di oscuro.
A me, d'altra parte, cadde solo la mascella.
Avrei voluto dirgli di sì solamente per fargli un dispetto.
-E anche se fosse?! –gli urlai praticamente in faccia. –Vado da lui perché è l'unico che mi può fare compagnia visto che te mi hai lasciato completamente a me stessa. In più mi ha chiesto di aiutarlo essendo che tra poco avremo gli esami finali e vuole passare l'anno. -
-Ma-
-Mi tratti di merda da due settimane. Due. Cosa pensi che avessi fatto? Io, a differenza tua, non sto con le mani in mano aspettando un miracolo divino. Ora, ti prego, lasciami stare. L'ultima persona che vorrei vedere in questo momento sei tu, speravo veramente che tu non fossi a casa per evitare le tue lamentele noiose ma, evidentemente, le sfighe le ho tutte io. –sputai in fine, girandomi verso il letto per non guardare nemmeno la sua espressione.
Mentre infilai il caricatore portatile dentro lo zaino, lo sentii uscire da camera mia, sbattere la porta e poi uscire con la moto.
Ridacchiai.
Mi aveva lasciato sola.
Di nuovo.



┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookWhere stories live. Discover now