11°Capitolo ❁ Maniac

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11°Capitolo

20 Aprile 2020

POV HYUNAE

-Tu sei andata ad un appuntamento e non mi hai detto niente?! –la sua voce rimbombò nell'intera classe, facendo girare all'unisono tutti i nostri compagni.
Mi coprii gli occhi con una mano dalla vergogna, sperando di sparire il più velocemente possibile da quella stanza.
-Non te lo aveva ancora detto? –Jungkook si avvicinò a noi, sedendosi al suo solito posto dietro di me. –E io che pensavo fosse un rito speciale dire tutto alla propria migliore amica. –appoggiò gli avambracci sul banco, sui cui era appoggiato anche il mio gomito, e tirò fuori il cellulare dalla tasca.
Gli lanciai un'occhiataccia ma non la notò nemmeno, era troppo occupato a guardare il display.
-Lo sapeva pure Jungkook?! –questa volta si alzò improvvisamente, sbattendo una mano sul banco, e tutti si girarono nuovamente.
-Jiyon, per l'amor di Dio, siediti e parla piano. –sospirai, rassegnata alle figure di merda che lei mi faceva fare giornalmente. –Ovvio che lo sa Jungkook, è uscito anche lui ad un appuntamento sabato. -
La faccia della ragazza sbiancò improvvisamente e mio fratello, sentendosi chiamato in causa, alzò gli occhi dal telefono. –Jungkook che va ad un appuntamento?! -
-Vuoi smetterla di urlare porca troia? –innervositosi, cominciò ad urlare pure lui.
-Scusa. –sussurrò la ragazza, abbassando la testa in segno di pentimento. -Ma è una cosa fantastica! Per entrambi. Con chi siete usciti? -
Io e Jungkook ci guardammo per un secondo. –Io con la mia scopa amica. –alzò le spalle, tornando successivamente a guardare in basso.
-Allora sta diventando una cosa seria, non sei mai andato ad un appuntamento. -
Inspirò pesantemente e alzò le sopracciglia, muovendo leggermente la testa di lato. –Non saprei. -
-E tu invece? –picchiettò con le mani le mie ginocchia e mi guardò con occhi luccicanti. –Non dirmi che -
-Sì, Kim Jongin mi ha scritto e mi ha chiesto di uscire. -
Un enorme sorriso comparve sul suo volto.
-In verità mi ha obbligato, ma sono dettagli. -
-In che senso ti ha obbligato? –lo dissero in coro. Lui e Jiyon. Entrambi sembrarono particolarmente confusi e Jungkook aveva già un cipiglio.
-Nel senso che stavo facendo l'evasiva e mi ha detto che mi sarebbe venuto a prendere il giorno dopo. Che io lo volessi o meno. -
La mia amica si sciolse alle mie parole, scivolando lentamente sul banco. –Che uomo. -
Mio fratello invece alzò un sopracciglio, confuso. –E lui sarebbe un uomo? A me sembra più un maniaco. -
Gli schiaffeggiai il braccio, non intenzionata a fargli del male. –Smettila di fare il geloso. –ridacchiai divertita.
-Non sono geloso, te l'ho già detto. –sbuffò. –Sto solo dicendo quello che penso. -
-Buongiorno a tutti. –la professoressa entrò, facendo alzare tutta la classe.
-Buongiorno prof. –tutti in coro.
Lanciai un'occhiata a Jiyon, e mi mimò con le labbra un "poi mi devi raccontare tutto."
Come se ci fosse qualcosa da raccontare.

-Hey. –sentii un braccio circondarmi il collo improvvisamente.
Mi girai, nonostante avessi riconosciuto perfettamente la sua voce, e lo guardai stranita. –Taehyung, hai bisogno? –chiesi. Solitamente aspettava sempre mio fratello dopo scuola e raramente ci scambiavamo qualche parola. Non perché ci stessimo antipatici o chissà cos'altro, semplicemente non avevamo mai avuto la possibilità di approfondire il nostro legame. Forse per la particolare possessività di Jungkook nei miei confronti, forse perché stavo quasi sempre con Yoongi.
-Io no. –si fermò, facendomi bloccare di conseguenza. Gli studenti che erano dietro di noi e s'apprestavano ad uscire dai cancelli, inchiodarono di colpo e cambiarono strada lanciandoci un'occhiataccia. Taehyung lì notò e gli fece il dito medio. –Ma qualcun altro sì. –alzò le sopracciglia e mi guardò con un ghigno perfido. Portava mala sorte.
Spostai il peso da una gamba all'altra e lo guardai confusa. Stetti per chiedere spiegazioni, ma Jungkook e Jiyon ci raggiunsero, entrambi con un casco da moto in mano.
Squadrai la mia amica, fissando l'oggetto che teneva. Lo conoscevo fin troppo bene quel casco. –Jiyon... -
-Oggi c'è lo sciopero degli autobus. –spiegò la ragazza. –Me n'ero completamente dimenticata, Jungkook mi ha offerto un passaggio. -
-Oh... -cavolo, me n'ero dimenticata pure io.
Aveva intenzione di lasciare a piedi sua sorella?
-Se mi aspetti passo a prendere anche te dopo. –disse Jungkook, non appena notò la mia espressione infastidita.
Stetti per rispondere, ma Taehyung si appese nuovamente al mio collo e tagliò il discorso. –L'accompagnerei volentieri anche io, ma c'è già qualcuno che la sta aspettando. -
Jungkook e Jiyon corrugarono le sopracciglia assieme a me, e guardai il ragazzo confusa. –Di chi stai parlando? -
Con la mano posata su una mia spalla, mi fece girare verso il cancello e vidi una bellissima Mercedes grigia parcheggiata proprio lì davanti. Un ragazzo con gli occhiali da sole e il cappotto scuro appoggiato sul cofano ci stava guardando con un sorrisetto dipinto sul volto.
-Oh Dio. –sussurrai non appena lo riconobbi. –Ti ha detto lui di dirmelo, vero? –chiesi al ragazzo più grande, che mi rivolse l'ennesimo ghigno soddisfatto. Mi fece pure l'occhiolino.
-Ma è quel gran figo dell'altra settimana! –disse Jiyon, mentre aguzzava la vista per vederlo meglio, con una mano spiaccicata sulla fronte per farsi ombra.
-Io non ho parole. –biascicò mio fratello, guardando fisso verso il ragazzo dai capelli castani che mi stava evidentemente aspettando.
-Che stai aspettando? –parlò la mia amica. –Un invito? Vai, è lì che ti aspetta. -
Sinceramente non volevo muovermi. Passare un'altra giornata con lui sarebbe stata un'autentica tortura.
Ma ci pensò bene qualcuno a sbloccarmi.
Le mani di Taehyung si posarono sulla mia schiena e, prima che potessi accorgermene, mi catapultò con una sola spinta fuori dal cancello. Quando mi guardai indietro per bestemmiargli addosso, lo vidi ridere di gusto assieme ad un Jungkook che invece sembrava pronto ad uccidere il ragazzo appoggiato alla macchina con un solo sguardo.
Quando mi girai nuovamente verso Jongin, ero arrivata praticamente davanti a lui.
-Ehi. –mi salutò, avvicinandosi a me, prendendomi per un fianco e darmi un leggero bacio sulla guancia.
Ne rimasi parecchio sconvolta. Non per il bacio in sé, ma per le libertà che si prendeva fin troppo con me, senza neanche preoccuparsi che quest'ultime potessero darmi fastidio.
-Che ci fai qui? –chiesi, allontanandomi leggermente da lui e incrociando le braccia al petto. Dovevo porre della distanza tra noi due o si sarebbe accollato nuovamente.
-Ho saputo dello sciopero degli autobus, pensavo ti servisse un passaggio. –ammiccò.
-Hm. –mugugnai. Sinceramente, avrei preferito entrare in macchina con Taehyung anche se avesse dovuto significare farmi notare da mezza scuola.
-Quindi? Sali? -
Presi un gran respiro e annuii, facendo il giro della macchina per aprire la portiera del passeggero. Alzando un'ultima volta lo sguardo verso la scuola, vidi che Jungkook e Jiyon se n'erano andati ed era rimasto solamente Taehyung, a guardarmi serio con le mani in tasca.
Mi sedetti senza fare troppe storie e lui avviò l'auto con un forte rombo del motore. Sospirai, combattuta, e mi allacciai la cintura.
Non volevo essere lì con lui, sin da subito era stato fin troppo appiccicoso con me, mettendomi molto a disagio. Durante il nostro appuntamento non faceva che dirmi quanto fossi bella, voleva costantemente contatto fisico e sembrava non importargli del mio fastidio.
Quando appoggiò la mano sulla mia coscia al posto del cambio sussultai. Un'orribile sensazione mi passò attraverso il corpo.
Provai a scacciarla delicatamente, senza sembrare troppo scortese, ma lui sembrò infastidito e la rimise nuovamente su quel punto, questa volta però stringendo il muscolo.
Il mio cuore cominciò a battere forte. Lo guardai di sottecchi e vidi sul suo viso un'espressione rilassata.
Non mi piaceva.
Volevo andarmene subito da lì.
Una specie di allarme era scattato nella mia testa, diceva di andarmene il più velocemente possibile, ma non potevo andare da nessuna parte chiusa in macchina con lui.
Mi preoccupai ancora di più quando lo vidi prendere totalmente un'altra strada invece che quella di casa mia.
-La mia casa non è per di qua. –dissi, indicando la strada che aveva appena evitato, quella giusta.
-Non hai fame? –chiese, staccando per un momento gli occhi dalla strada per guardare solamente me. –È ora di pranzo, devi essere affamata. -
-Ma non ho soldi con me. –provai ad inventare una scusa, ma sapevo perfettamente che non sarebbe servita assolutamente a niente.
-Lo so, in fatti pago io. –sorrise, ma stranamente quel sorriso non mi diede la normale sensazione di tranquillità e spensieratezza che avrebbe dovuto darmi. C'era qualcosa di strano in tutto questo.
-Ma hai pagato tu anc-
-Hyunae, non vorrai litigare con me, vero? –quella voce estremamente fredda e seria che uscì dalla sua bocca mi fece ammutolire.
Scossi la testa e premetti la schiena sul sedile, guardando le mie mani poggiate sulle cosce, assieme alla sua.
Presto, arrivammo ad un locale coreano. Sembrava molto elegante e raffinato.
Guardai il mio bomber nero e i miei jeans di pelle. –Jongin, non penso di essere vestita in modo adeguato. –un'altra scusa, che però andò a farsi benedire.
-Volevo farti vedere che so scegliere bene i ristoranti. L'ultima volta non ti è piaciuto o sbaglio? –sembrò lanciarmi una sfida. Era pronto a dimostrarmi la sua superiorità.
-Mi è piaciuto, non av-
-Scendi e basta. –mi interruppe, non volle neanche ascoltare.
Non me lo feci ripetere due volte, aprii la portiera e lo seguii dentro il ristorante. Il mio cuore batteva all'impazzata, il mio respiro era diventato veramente pesante e le mie dita avevano cominciato a tremare.
Ci fecero sedere ad un tavolo e lui, invece che sedersi dalla parte opposta, si sedette esattamente al mio fianco.
Ci diedero i menù e io feci finta di leggerlo.
Magari potevo trovare la scusa di andare in bagno per poi scappare. Mi avrebbero presa per una criminale se lo avessi fatto?
La sua mano si appoggiò nuovamente alla mia coscia. –Cosa prendi? –non staccò gli occhi dal foglio.
Stetti per dire un nome a caso sul menù, non avendo prestato minimamente attenzione ad esso, ma quando sentii la sua mano salire mi congelai.
-Jongin. –lo chiamai, ma non sembrò volersi fermare.
Accavallai le gambe per impedirgli di andare oltre, ma si girò verso di me e lo sguardo che mi rivolse mi fece tremare l'intero corpo. Con la forza delle sole dita di una mano, mi fece tornare alla posizione iniziale e riprese a salire, questa volta più velocemente. –Devi stare zitta, ok? –sussurrò.
A quel punto, ero terrorizzata. Sentivo le lacrime cominciare a bagnarmi gli occhi e le guance bruciare.
Era impazzito, completamente impazzito.
Serrai gli occhi quando sfiorò l'inguine ma si fermò improvvisamente. -E tu che vuoi? -
-Non mi sembra che la ragazza sia a suo agio con la tua mano tra le sue gambe. –quando sentii quella voce aprii immediatamente gli occhi. La mano di Taehyung premeva sulla spalla di Jongin e sembrava star stringendo con vigore.
Mai avrei pensato di essere così felice di vedere qualcuno in vita mia, qualcuno poi come lui.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere. -
Il ragazzo castano mi rivolse uno sguardo e mi fece segno di andare.
Quando feci per alzarmi, la mano di Jongin mi riportò immediatamente seduta. –Tu non ti muovi da qua. –la sua voce uscì come un ringhio.
-Oh sì che lo farà. Hyunae. –si sporse verso di me, tendendomi una mano, e la strinsi senza pensarci due volte. Era grande e forte. Un senso improvviso di sicurezza mi attraversò il corpo.
Quando mi alzai, sentii nuovamente la pressione della mano di Jongin sulla mia gamba, ma la scrollai violentemente da me. Lo guardai seria mentre Taehyung mi tirò verso di sé, nascondendomi dietro la sua schiena.
Fu in quel momento che il più grande dei due si alzò di scatto, cercando di fronteggiare il più piccolo con i suoi centimetri d'altezza in più.
Peccato che il ragazzo che mi teneva dietro di sé non si spostò di mezzo centimetro. Lo guardò serio, dritto negli occhi. Non aveva paura di lui. Sentivo che avrebbe potuto prenderlo a cazzotti in faccia senza esitare.
Tutti gli occhi dei clienti erano su di noi.
-Vuoi veramente fare una scenata davanti a tutte queste persone? Non penso ne valga la pena. –la testa del ragazzo ciondolò da una parte e assottigliò lo sguardo. -Non penso che i maniaci siano graditi dalla polizia. -
Jongin si limitò a guardarlo male, senza dire altro, quindi il più piccolo mi prese delicatamente per una mano e mi fece segno di uscire dal locale prima di lui. Obbedii senza ribattere e uscii a testa china, per via della vergogna. Tutti, compresi i camerieri, ci stavano guardando sconvolti.
Non so cosa gli disse prima di raggiungermi nel parcheggio del ristorante ma, non appena uscì, il suo ghigno vittorioso scomparve, tornando serio.
La sua mano si posò sulla mia schiena e cominciammo a camminare a passo veloce, lontano da quel ristorante. Vidi immediatamente la sua tesla blu dall'altra parte della strada. Non proferì parola fino a quando non ci sedemmo in auto, con le portiere chiuse dalla sicurezza.
Mi lasciai ricadere pesantemente sul sedile e il mio sguardo cominciò a fissare il vuoto.
L'ondata di adrenalina che mi aveva preso precedentemente stava scomparendo lentamente e potei cominciare a sentire il mio corpo tremare. Alzai leggermente una mano, mostrandomi il palmo, e sembrò una foglia investita dal vento dal quanto era scossa da fremiti.
Mi sembrò di realizzare tutto in un solo secondo.
Un groppo si formò in gola mentre sentii le lacrime scendere una dopo l'altra sul mio viso.
-Ehi. - la mano di Taehyung strinse improvvisamente quella che avevo alzato. –È tutto finito. -
Lo guardai, ma le lacrime non mi permettevano di vederlo chiaramente. –Io- la mia voce s'incrinò improvvisamente e non riuscii ad andare avanti. Cominciai a singhiozzare. Mi portai il dorso della mano libera sulla bocca come per fare meno rumore.
Non era riuscito a toccarmi nell'intimo, ma potevo ancora sentire le sue dita salire vogliose lunga la mia coscia.
Mi sentii sporca, una schifezza.
-Vieni qua. –le braccia del ragazzo si aprirono, accogliendomi in un caldo abbraccio.
Una sensazione rassicurante mi avvolse il corpo, come una coperta.
Era piacevole.

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora