24°Capitolo ❁ Caught

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24°Capitolo

24 Maggio 2020

POV HYUNAE

La sua mano sfiorò il mio ginocchio, posando poi interamente l'intero palmo su di esso facendomi girare verso il suo viso.
-Stai tranquilla, tutto si sistemerà. -
Sorrisi leggermente e feci combaciare le mie dita con le sue. –Avevo proprio bisogno di te. -
Il suo sguardo si addolcì e inclinò leggermente la testa da un lato. –Ora che ho finito gli esami sono tutto tuo, chiamami quando vuoi. -
Mi allungai e gli posai un bacio sulla guancia. –Grazie per oggi. -
Sollevò la mia mano e la baciò, strofinandola poi tra le sue dita affusolate. –Buonanotte. -
-Buonanotte Yoongi. –aprii la portiera della sua macchina, parcheggiata dietro casa mia, e scesi allontanandomi da quel posto che sentivo più casa di quella reale.
Dopo giorni finalmente eravamo riusciti a passare una giornata intera assieme, un po' stando in casa sua a guardare dei film e a mangiare schifezze, un po' girovagando per i parchi e chiudendo tutto in bellezza andando a mangiare fuori nel nostro ristorante coreano preferito. Avevamo parlato così tanto che mi aveva completamente guarito da tutta quella preoccupazione che si era creata dentro di me dopo il fatto di quel giorno.
Era oramai l'una di notte quando attraversai il cortile dietro casa mia, con le braccia incrociate sull'addome per via della leggera brezza fresca che ancora tirava ma che portava il profumo dei tigli in fiore.
Tra le mura delle case rimbombava della musica ovattata, segno di una festa presente da qualche parte lì vicino. La cosa non mi sorprese essendo la notte tra sabato e domenica e i ragazzi, dopo una settimana stancante di lavoro o di scuola, volevano solamente svagarsi.
Infilai la mano dentro la mia borsetta e, mentre mi approcciai al portone di casa, vidi le luci di tutte le stanze accese.
Aggrottai le sopracciglia. Non doveva esserci nessuno in casa o, se proprio doveva esserci qualcuno, doveva essere Jungkook.
Provai ad aprire il portone senza neanche infilare la chiave e, aprendosi, liberò anche tutte le onde sonore che fino a quel momento erano state ovattate dalle pareti anti suono della casa.
Davanti a me trovai il più completo disastro.
Bottiglie di vetro per terra assieme a bicchieri e liquidi di dubbia provenienza, cicche di sigarette ovunque assieme anche a qualche rimanenza d'erba. Persone che non avevo mai visto in vita mia gironzolavano per casa come se niente fosse e il volume della musica poteva far tranquillamente concorrenza a quello delle discoteche.
Una ragazza mi passò a fianco barcollando, cercando di aggrapparsi ovunque per arrivare almeno alla maniglia della porta, esattamente dietro di me.
La guardai cadere a terra in mezzo al prato per poi vomitare dentro una delle nostre fioriere.
Storsi il naso. L'acido gastrico avrebbe fatto morire le povere piante che io stessa ero andata a comprare e avevo accudito con molta cura per farle diventare grandi e belle per usarle come abbellimento della facciata di casa.
Scossi la testa e chiusi nuovamente la porta. Cercai di avanzare in mezzo a tutta quella sporcizia e ammasso di persone che ballavano, bevevano e limonavano pesantemente sul mio divano.
In qualche modo, riuscii a raggiungere la cucina e mi appoggiai accuratamente al bancone cercando di non bagnarmi. L'odore di erba, alcol e sigaretta riempiva l'aria. Sarebbe rimasto attaccato al tappeto per mesi.
-Sei qui anche tu? –alzai lo sguardo ed incontrai degli occhi famigliari. Occhi occidentali.
-Tu... -sorrisi, sollevata di vedere un volto famigliare in mezzo a tanti sconosciuti.
-Oh, giusto, non mi sono ancora presentata. Sono Madelyn, te dovresti essere Hyunae. -
Annuii con un cenno del capo e la guardai confusa. Non capivo come lei facesse a sapere il mio nome.
-All'Apagòn ho sentito quel bel ragazzo chiamarti per nome. –si appoggiò sul granito della penisola con entrambe le braccia, sporgendosi verso di me. –È il tuo ragazzo? -
-Eh? No, no. È il migliore amico di mio fratello. –mi affrettai a rispondere, come se fosse uscito automaticamente dalle mie labbra senza neanche pensarci.
Quando però mi ritrovai a rifletterci su, l'idea di una probabile relazione con Tae non mi dispiaceva particolarmente. Eravamo diventati buoni amici, ogni tanto flirtavamo e ci trovavamo veramente bene insieme.
Se avessi contato solamente questo, allora una relazione con lui sarebbe potuta essere veramente una possibilità. Dovetti però anche pensare, come al solito, a mio fratello.
Era il suo migliore amico e sapevo perfettamente della fatidica regola. Gli amici non escono con le sorelle dei propri amici.
Osservai il mio dito percorrere il bordo di un bicchiere non mio.
Chissà se Taehyung avrebbe mai rotto quella regola solo per me.
-Allora dimmi, cosa ti porta a questa festa? –la voce di Madelyn mi riportò alla realtà.
-Beh, in verità questa è casa mia. –ridacchiai nervosamente per poi guardarmi attorno. Ci sarebbe voluta un'eternità a mettere a posto un casino del genere, in più tutta quella situazione era veramente diventata imbarazzante.
Jungkook quella volta non l'avrebbe passata liscia, affatto.
-Aspetta, quindi tu mi stai dicendo che sei la sorella di Jeon Jungkook? –sembrava particolarmente sorpresa, come se lo conoscesse da una vita e non mi avesse mai menzionato.
-Sorellastra, ma sì. Come... -
-Oh, Jungkook è la nuova star del bar in cui lavoro. Da quando è arrivato, nessuno è riuscito a batterlo. –m'interruppe, notando la mia confusione momentanea.
Sbattei le palpebre più volte, non capendo minimamente di cosa stesse parlando. –Eh? -
-Tu sai perché c'è tutta questa gente oggi? –sorrise imbarazzata, rendendosi conto di star rivelando delle cose di cui ero totalmente all'oscuro.
Scossi la testa.
-Io lavoro al Faustkampf bar e Jungkook oggi ha battuto il nostro campione. -
Spalancai gli occhi non appena sentii quel nome.
Il Faustkampf bar era uno dei locali più frequentati a Hongdae poiché lì era dove nascevano e venivano scoperte quelle che sarebbero poi diventate le più grandi e amate star del pugilato internazionale.
Jungkook mi aveva detto all'inizio dell'anno scolastico che si era iscritto a un corso di Boxe che facevano vicino alla nostra scuola essendo che si era stancato di andare a Taekwondo, volendo però comunque continuare a fare qualcosa che non fosse solo palestra. Ma mai mi sarei immaginata che sarebbe potuto finire in un giro del genere.
Lì non scherzavano, era roba seria.
Capii anche perché fosse ritornato a casa strafatto qualche giorno prima. Lì, oltre gli incontri e le scommesse, c'era un enorme giro di droga e caderci non era affatto difficile.
Sospirai e mi alzai dalla sedia. –Dove è mio fratello? –
Alzò le spalle. –È da un po' che non lo vedo, se non è qui allora sarà in camera con qualche ragazza. -
Non la feci parlare di più. Mi avviai immediatamente a passo spedito verso camera sua, salendo le scale di tre gradini alla volta sorprendendomi persino quando mi ritrovai senza fiatone davanti alla sua porta.

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora