15°Capitolo ❁ Apagòn

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15°Capitolo

25 Aprile 2020

POV HYUNAE

-Comunque, io sono dell'idea che tutta questa gelosia si potrebbe evitare. –
Spostai lo sguardo dalle mie labbra al ragazzo dietro di me, osservandolo allacciarsi la camicia nera. Lo specchio era abbastanza grande da far stare perfettamente entrambe le nostre figure senza doverci contendere il posto in primo piano. Sospirai, incastrando il tappo del rossetto alla sua base e ripresi in mano la matita per gli occhi. –Ti da così tanto fastidio che io mi sia autoinvitata a casa tua per prepararmi? –chiesi, passando più volte il nero sotto l'arcata inferiore dell'occhio.
Si fermò dall'abbottonarsi la camicia, lasciando il petto scoperto. Notai i pettorali più definiti e allenati. –Tu non mi dai mai fastidio. -
Sorrisi per il suo tono diventato improvvisamente così serio. Gli diedi una leggera spallata. –Sto scherzando. – uscii dal bagno, tornando in camera sua trovando Hobi seduto sul letto a guardare il cellulare.
Mi ero dovuta mettere d'accordo con Yoongi per prepararmi a casa sua essendo che Jungkook non aveva ancora visto il vestito che avrei indossato quella sera ed ero certa che se lo avesse visto mi avrebbe fatto cambiare immediatamente. Hoseok si era unito a noi così da andare alla festa tutti insieme ed evitare di entrare da solo e perdersi tra la folla.
Alzò lo sguardo per controllare chi fosse. –Ancora non sei pronta? –sembrò leggermente infastidito, ma il sorriso che comparve sul viso mi fece ricredere.
-Devo solo infilarmi il vestito. –aprii l'armadio e presi il vestito, che era stato accuratamente stirato dalla mamma di Yoongi. Non avevo però avuto modo di ringraziarla. –Yoongi, dove è tua mamma? –chiesi, alzando la voce e togliendomi velocemente i pantaloni e la maglietta. Ero davanti a Hoseok, ma si stava beatamente facendo i suoi affari su internet.
-Al lavoro, perché? –
Mi infilai lentamente il vestito per evitare di rovinarlo in qualche modo. –Hobi, puoi allacciarmi la zip? –chiesi, non riuscendo a raggiungere il retro della mia schiena. Si alzò in un colpo e mi raggiunse davanti allo specchio attaccato ad una delle ante dell'armadio. –Devo ancora ringraziarla per avermi stirato l'abito. –
Una volta chiuso, si allontanò da me osservandomi da testa a piedi.
-Posso capire perché Jungkookie sia iperprotettivo. –commentò sogghignando e alzando le sopracciglia, sorpreso.
-Stai buono, Hoseok. –ridacchiai divertita, prendendo i tacchi e sedendomi sul letto per infilarli.
-Non preoccuparti, lo ha fatto volentieri. –Yoongi mi rispose.
Una volta pronta, mi alzai nuovamente per osservarmi davanti allo specchio e arrivò proprio in quel momento il più grande.
Sorrise soddisfatto guardandomi. –Io lo avevo detto che il tuo corpo non andava sprecato. -
Ricambiai il sorriso senza dire altro. Non ero una che si vantava particolarmente, ma dovevo ammettere che quel vestito scelto accuratamente da Yoongi mi stava alla perfezione. L'unica pecca era, per l'appunto, la profonda scollatura e la gonna che copriva giusto giusto il sedere.
Un passo sbagliato e avrei mostrato a tutti l'intimo.
-Ehi, la festa si chiama Apagòn per un motivo. Sarà già tanto vedere delle ragazze vestite. –commentò Hoseok, notando i miei inutili tentativi di tirare verso il basso la gonna.

Infatti, quando arrivammo alla festa ed entrammo, mi sentii improvvisamente una suora. La maggior parte delle ragazze era "vestita" –se così si poteva definire- con solamente dei pantaloncini estremamente corti e il reggiseno di pizzo a balconcino.
Neanche fossimo in estate inoltrata.
Mi sembrava di essere entrata nella zona cubiste.
La musica era già sparata al massimo del volume e aveva già fatto scendere sulla pista parecchie persone. Era la prima volta che vedevo le persone effettivamente ballare con gusto.
-Gli altri sono già dentro. –urlò Hoseok per farsi sentire da tutti e due, rimettendo il telefono in tasca.
-Dove sono? –Yoongi si girò verso di lui e nonostante il tono più basso di voce, io e il ragazzo riuscimmo a comprendere il labiale.
-Taehyung ha detto che Jiyon ci ha riservato un tavolo nel privè. -
-E do-non feci in tempo a finire di parlare che una mano scivolò delicatamente attorno alle mie spalle.
-Finalmente siete qui. –Jin sorrise e si allontanò leggermente da me, facendomi fare un veloce giro su me stessa.
-Scusa, Hyunae ci ha messo più del previsto. –il mio migliore amico mi lanciò un'occhiataccia che riuscii perfettamente a vedere nonostante il passaggio costante tra buio e luce.
-Ha avuto un buon motivo. –ammiccò il più grande, alludendo al mio vestiario. –Siete perdonati, ora però seguitemi. -
Senza lasciarmi andare, il ragazzo mi trascinò assieme agli altri al piano superiore.
-Recuperati! –disse, sganciando una corda rosso fuoco che delimitava assieme ad altre una piccola area con divanetti, su cui erano seduti il resto dei ragazzi, e dei tavolini stranamente ancora vuoti se non per qualche cellulare e portafoglio.
-Buonasera. –salutai con un sorriso tutti. Il primo che si alzò fu Jimin che mi accolse in un caldo abbraccio per poi lanciare un veloce sguardo al mio vestito, ghignando soddisfatto.
-Ciao Hyunae. – mi salutò Namjoon, tenente un bicchiere ancora pieno di qualsiasi cosa ci avesse messo dentro. Era l'unico con qualcosa in mano. –Vuoi sentire? –mi chiese, notando la mia particolare attenzione verso quel cocktail.
Scossi la testa. –No grazie, dopo vado a prendere qualcosa. -
Quando mi girai verso gli altri due ragazzi, riuscii solamente a vedere Jungkook. Il suo sguardo mi analizzò da testa a piedi con una minuziosità spaventosa. Partì dalle mie gambe, accarezzandole lentamente, soffermandosi in particolar modo sui miei fianchi, per poi risalire fino alla scollatura che faceva intravedere il mio seno non troppo prosperoso. Ci fu un distacco improvviso e mi ritrovai gli occhi incatenati ai suoi.
Vidi un cipiglio formarsi e il mio cuore perse un battito. Lo sapevo che avrebbe fatto così, non era una sorpresa, ma per qualche strana ragione un senso di delusione mi pervase.
Il ragazzo, prima mezzo stravaccato sul divanetto a gambe spalancate, si alzò e mi raggiunse.
Vidi con la coda dell'occhio tutti i ragazzi bloccarsi per concentrarsi su di noi.
-Che ci fai vestita in questo modo qui? –la sua voce bassa e seria mi mise sulla difensiva immediatamente.
-In che senso in questo modo? –chiesi, guardandolo dritto negli occhi. Nonostante il buio, riuscivo perfettamente a distinguere i suoi lineamenti.
Abbassò lo sguardo solamente per alzarmi velocemente un lembo della gonna. Lo tirai immediatamente nuovamente giù, sentendo le mie guance riscaldarsi. –Che diavolo fa-
-La gonna a malapena ti copre e ti si vedono le tette. –il suo tono era diventato autoritario, ma si stava trasformando man mano in schifato.
-Jungkookie, hai visto come sono vestite le-
-Stanne fuori Jimin. –riuscii a vedere l'espressione sconvolta del ragazzo quando il più piccolo si rivolse a lui senza l'appellativo.
-Ehi, non è questo il modo di parlare a uno più grande di te. –cercai di sgridarlo, ma mi fulminò con lo sguardo.
-Parla quella che gli appellativi non li ha mai usati. -
-Io-
-Vatti a cambiare, sembri una troia. –disse, dandomi poi la schiena per tornare al suo posto.
Mi cascò la mascella.
Sentii una brutta sensazione partire dalla bocca dello stomaco, risalente fino alla gola. Cercai di ricacciarla giù con tutte le mie forze.
Rimasi a guardarlo fino a che non si sedette, con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
-Jungkook! –sentii la voce di Namjoon tuonare dietro di me e vidi mio fratello rivolgergli uno sguardo strafottente.
Sentii il mio respiro diventare irregolare e gli occhi bruciare. No, non dovevo piangere, non in quel momento.
Guardai da un'altra parte e incontrai gli occhi di Taehyung. Mi morsi il labbro e me ne andai a passo veloce.
-Hyunae asp-
La voce di Yoongi si disperse tra le onde sonore della musica mentre io scesi velocemente le scale e mi mimetizzai tra la folla.
Mentre mi guardai attorno, notai dei lustrini luccicarmi negli occhi e le luci farsi sfocate.
Riuscii ad individuare il bancone del bar e, seppur con qualche difficoltà e dopo aver ricevuto qualche gomitata allo stomaco, lo raggiunsi.
Presi un fazzoletto e mi asciugai gli occhi ancor prima che le lacrime potessero rovinarmi il trucco. Ci avevo messo troppo tempo per rovinarlo così, soprattutto per colpa dell'inutile gelosia di mio fratello.
Sapevo avrebbe reagito male, eppure ci ero rimasta comunque male.
Dentro di me, forse, volevo solamente che si complimentasse come avevano fatto tutti gli altri. Avrei voluto vedere il suo sguardo puntarsi su di me, guardarmi sognante come aveva fatto la prima volta che ci eravamo incontrati.
-Tieni. –la barista mi passò un bicchiere pieno di un liquido arancione e io, scuotendo la testa ripetendomi che fosse solamente mio fratello, la guardai stranita.
-Ma io non-
-Conosco quello sguardo, pura delusione, vero? –si allontanò leggermente dal bancone per far passare un suo collega, ma si avvicinò immediatamente, appoggiandosi su di esso con i gomiti.
Sorrisi leggermente e guardai il bicchiere.
-Non preoccuparti, offro io. –mi sorrise e la prima cosa che pensai fu quanto fosse bella. Da quel che potevo vedere, aveva dei tratti palesemente occidentali, riuscii a distinguere al buio il colore dei suoi capelli, biondi scuro, e dei suoi occhi marroni nocciola.
-Grazie. –presi in mano il bicchiere e misi tra le labbra la cannuccia, assaggiando quello che si rivelò vodka alla pesca con della Lemon soda.
-È un ragazzo? –chiese improvvisamente, alludendo alla mia espressione spenta.
-Diciamo di sì. –sospirai, continuando a sorseggiare quella bevanda così buona. –Mi ha dato della troia per come sono vestita. -
La ragazza si sporse per guardare il mio vestiario e corrugò la fronte una volta scannerizzato il mio corpo. –Cosa pensava? Che ti vestissi da suora? Sei anche fin troppo coperta, ragazza mia. –indicò sé stessa, vestita con dei pantaloncini corti e un bellissimo top corto pieno di brillanti argentati. Un diamante brillò nel mezzo del suo addome, mostrando un piercing all'ombelico.
Adoravo i piercing, ne avevo un paio nelle orecchie ma da tempo ero tentata di farmene altri. –Non pensarci troppo, sarà solo geloso. -
Senza neanche accorgermene, finii il primo bicchiere e ne ordinai subito un altro. –Questo te lo pago. –dissi, allungandole una banconota che prese senza fare troppe storie.
-Hyunae. –una mano si posò sul mio fianco e mi si affiancò il bellissimo ragazzo dai capelli ricci castani.
-Ciao Taehyung. –sorrisi per poi prendere un altro grande sorso del drink. La gola mi bruciò improvvisamente. Era forte. Strizzai gli occhi e guardai il liquido di un colore verdastro.
-Cosa è? –chiesi alla barista.
-Il girone dei dannati. –risposero insieme lei e il ragazzo a fianco a me.
Taehyung salutò con un cenno del capo la ragazza e lei lo fece di rimando, per poi scomparire dall'altra parte del bar.
Alzai un sopracciglio e mi girai completamente verso di lui, con il bicchiere in mano.
-Ti vedo informato, per uno che non beve. –gli sbattei il vetro sul petto per poi prendere un altro grande sorso.
-Vacci piano, è molto forte. –mi avvertì.
-Lo so, lo sento. Comunque, scherzi a parte, come mai così informato? Non lo hai neanche assaggiato. –
Sospirò e si appoggiò con un gomito al banco. –Lo prende sempre Jungkook. -
Al suono di quel nome, il mio sorriso scomparve e finii l'intero bicchiere in un sorso, nonostante fosse ancora a metà.
Per un momento vidi due Taehyung ma, sbattendo gli occhi, tornai a vederne solo uno.
-Oh! –sentii delle note famigliari farsi strada in tutto quel casino di musica che avevano messo. –Vieni, vieni! Questa è bellissima. –lo presi per un polso e lo trascinai in mezzo alla folla che ballava.
Cominciai a muovermi a ritmo di musica e lui mi seguì a ruota. Dovevo riconoscere che era un ottimo ballerino. Non mancò neanche una nota e i suoi movimenti erano sciolti e coordinati.
E non potei non notare quanto fosse incredibilmente sexy.
-Ti sei fatto la permanente? –chiesi, notando parecchi riccioli distinti in mezzo alla sua chioma scura.
-Che? –si avvicinò a me, porgendomi l'orecchio per sentire meglio in mezzo a tutto quel casino. Nell'avvicinarci al Dj, ci eravamo avvicinati anche alle casse.
-Ti sei fatto la permanente? –ripetei e lui annuì.
-Sto bene? –chiese, alzando le sopracciglia con un ghigno sul volto.
-Sei mozzafiato. –mi coprii immediatamente la bocca, imbarazzata. Sperai per qualche momento che non lo avesse sentito, ma dal suo sguardo sconvolto dedussi il contrario.
Si riprese però quasi subito, avvicinandosi poi a me facendo sfiorare le nostre guance. –E tu sei incredibilmente sexy vestita così. - la sua voce roca e il suo fiato premuto sul mio orecchio mi mandarono un brivido lungo tutta la colonna vertebrale.
Guardai in basso, cercando di nascondere il mio rossore, non smettendo però di ballare.
-Non ti incontri con le tue amiche? –chiese, cercando di salvarmi dall'imbarazzo in qualche modo.
-Chi? Sunmi e Jiyon? -
Annuì e mi fece fare una piroetta su me stessa.
-Ultimamente mi stanno un po' lasciando da parte. -
Corrugò le sopracciglia, confuso. –E non ti dà fastidio? -
Scossi la testa. –Finché ho voi, no. -
Dopo qualche canzone e bicchiere in più, stava finalmente per arrivare l'ora che tutti aspettavano.
Cominciarono a distribuire polveri fosforescenti e a noi ragazze fu dato persino un rossetto che si illuminava al buio. A me lo diedero verde.
-Ti dispiace se vado a vedere dove sono i ragazzi prima che spengano tutto? –chiese Taehyung.
-No, tranquillo. Vai pure. –dissi.
Mi accarezzò dolcemente un braccio per poi scomparire in mezzo alla folla.
Mentre aspettavo il ragazzo, continuai a ballare. Mi mossi da un gruppo di ragazzi all'altro senza preoccuparmi minimamente di cosa avrebbe pensato la gente di una ragazza sola mezza ubriaca che ballava come una matta.
In quel momento mi sentivo così bene che neanche ci pensai. Dopo il complimento di Taehyung, la mia autostima si era improvvisamente alzata e mi sentivo così bene col mio corpo e vestita in quel modo che non mi vergognai di muovere i fianchi in modo più attraente o di lanciare sguardi maliziosi ai ragazzi che incrociavano i loro occhi con i miei.
Era quasi mezzanotte. Il dj proiettò dietro di sé il countdown. Mancavano meno di tre minuti.
Mi guardai attorno, sperando di vedere qualche volto conosciuto ma l'unico che fidi fu l'unico che in verità non volevo vedere.
Jungkook era lì, fermo in mezzo alla folla di gente. Le luci facevano brillare i suoi occhi, fissi su di me.
Quando vide che non mi decidevo ad avvicinarmi, lo fece lui.
-Hyunae-
-Che vuoi? –chiesi, acida. Mi stavo divertendo in quel momento, non volevo che lo rovinasse nuovamente con i suoi discorsi del cavolo.
-Senti, mi dispiace. -
Non smisi di ballare e lui si sentì obbligato nel seguire i miei passi allo stesso ritmo.
Alzai un sopracciglio. Lui che chiedeva scusa era raro.
-Per cosa? –mi girai e il suo petto premette sulla mia schiena. Eravamo stranamente ed incredibilmente sincronizzati.
-Sei bellissima stasera. –si avvicinò al mio orecchio, poggiando la guancia contro la mia testa. –Talmente bella che ho paura che qualcun altro ne approfitti. –il suo respiro mi solleticò delicatamente il collo.
Il mio cuore cominciò a battere velocemente contro la cassa toracica e per un momento sentii mancarmi il respiro.
I nostri fianchi si scontrarono e gli scappò un leggero gemito. Mi girò verso di lui, prendendomi per i fianchi, ma fece combaciare nuovamente i nostri corpi.
-Jungkook, ci sono anche gli altri-dissi quando la sua mano cominciò a carezzarmi la guancia, fissando intensamente le mie labbra.
-Sh. –il suo pollice finì sulla mia bocca, zittendomi. –Gli altri sono nel privé. -
Cominciò ad accarezzarmi lentamente la schiena.
Mi leccai le labbra e catturai quello inferiore tra i miei denti. Dovetti utilizzare tutte le forze a mia disposizione per non saltargli addosso. Era una tentazione, una enorme tentazione e lo era oramai da anni.
C'era quella tensione elettrica tra di noi che rendeva le nostre posizioni in famiglia terribilmente difficili da mantenere.
Improvvisamente, tutti cominciarono a contare alla rovescia.
5!
-Non sopporto quando litighiamo. –la sua mano sulla base della mia schiena cominciò a risalire.
4!
-Odio vederti sorridere con gli altri ragazzi. –mi sfiorò il gomito e il suo viso si fece sempre più vicino al mio.
3!
-Odio vedere gli sguardi maliziosi degli altri ragazzi su di te. –sfiorò la mia spalla.
2!
-Odio vederti flirtare con Taehyung. –le sue dita premettero sul mio collo
1!
-Non riesco a starti lontano. -
Incatenai gli occhi ai suoi. Tutto quello che potevo vedere era l'intensità che aveva scurito il suo sguardo.
-Allora non farlo. -
Le luci dell'intero locale si spensero, la musica aumentò ancora di più di volume, diventando assordante. La gente cominciò a saltare e a cantare a squarciagola attorno a noi, mentre Jungkook invece premette le sue labbra sulle mie. Mi circondò la vita con entrambe le braccia, mentre io mi aggrappai ai suoi bicipiti.
Le nostre lingue si incontrarono e cominciarono a muoversi insieme. Eppure non era abbastanza.
Sentii la sua mano intrufolarsi sotto la mia gonna ma io non glielo impedii.
Mi morse il labbro e aprì maggiormente la bocca per assaporare meglio ogni centimetro. Mi lamentai quando si staccò solamente per qualche secondo da me, succhiando un punto in particolare del mio collo.
Non perse tempo però, tornando però subito a baciarmi.
Aveva il fiato pesante e irregolare, ogni tanto si lasciava scappare qualche gemito mentre io ero completamente sotto il suo controllo.
Anche se avessi potuto fermarlo, non lo avrei fatto.
Dentro di me, desideravo talmente tanto quel bacio che non riuscii a impedirne l'accadimento.
Ogni suo movimento mi sembrava così estasiante e così giusto. Non sapevo più se fosse l'effetto dell'alcol o se fosse lui.
Non mi lasciò fino a quando le luci non si riaccesero per permettere agli altri di fare una piccola pausa o di recuperare i propri amici.
Riaprii gli occhi, incontrando subito i suoi. Ci guardammo mentre ci allontanammo lentamente l'uno dall'altro.
Feci scivolare le mani dai suoi avambracci lungo i miei fianchi. Presi dei grandi respiri, cercando quell'aria che lui mi aveva improvvisamente prosciugato.
-Ragazzi, finalmente. Non vi trovavamo più. –Jimin poggiò una mano sulla spalla di Jungkook, facendolo girare leggermente verso di noi.
Pensai improvvisamente che forse ci avevano visto, ma era troppo buio per anche solo riconoscere una ragazza da un ragazzo.
Dietro di lui, il resto dei ragazzi. Notai però un piccolo particolare.
Namjoon era serio e ci stava guardando con le sopracciglia aggrottate.
Sembrava confuso e perso nei suoi pensieri, ma era fin troppo serio.





┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon JungkookWhere stories live. Discover now