33°Capitolo ❁ Panic Attack

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33°Capitolo

15 Giugno 2020

POV JUNGKOOK

Guardai la mia mano muoversi a scatti, scossa da centinaia di fremiti uno seguito dall'altro come una macchinetta automatica.
I miei anelli si sfioravano ritmicamente tra di loro, producendo un piccolo suono.
Trattenni il respiro, cercando inutilmente di provare a regolarizzarlo, ma ottenni solamente l'effetto opposto. Il cuore cominciò a battere ancora più velocemente, richiedendo ancora più aria ai polmoni.
Con l'altra mano tremante, raggiunsi le tasche dei miei pantaloni neri e ne tirai fuori un pacchetto di sigarette.
Per poco non mi caddero tutte giù dalla finestra a cui ero affacciato per via del tremore.
Ne riuscii a portare una alle labbra e la accesi dopo quattro tentativi.
Inspirai a pieni polmoni il fumo e lo buttai fuori subito dopo, guardandolo sfumarsi nel cielo notturno.
Speravo che quello riuscisse a calmarmi i nervi, ma dovetti spegnere la sigaretta dopo pochi secondi poiché mi ritrovai completamente senza aria.
Boccheggiai in cerca di ossigeno, ma quello che riuscivo a ricevere non era mai abbastanza.
Finii per scivolare contro il muro sotto la finestra, la testa mi girava, i muscoli si contraevano ritmicamente e non smettevo di tremare.
Un altro.
Era la terza volta che mi capitava.
Ogni volta mi sembrava di morire.
E, nonostante il dolore tremendo che sentissi all'altezza del petto, desideravo ancora la vita.
Nonostante volessi terribilmente che smettesse di fare male.
Una goccia di sudore mi attraversò la tempia, portai una mano al petto stringendo la stoffa della maglietta tra le dita e provai a fare respiri profondi.
Non funzionava.
Non era abbastanza.
Lanciai un'occhiata al telefono sdraiato al mio fianco. Schermo percorso da due graffi enormi per via della caduta improvvisa dalle mie mani qualche minuto prima, quando l'attacco di panico mi aveva colpito in pieno.
Avrei potuto chiamarla.
Ma lei era da Taehyung.
Il dolore s'intensificò improvvisamente e dovetti riversarlo direttamente sul pavimento, contorcendomi dallo sforzo.
Faceva male.
Faceva dannatamente male.
Mi pulii un lato della bocca e lasciai ricadere pesantemente la mano al mio fianco.
Non avevo più le forze di fare nulla.
Tutto quello su cui ero concentrato era il mio respiro e i miei polmoni che bruciavano dalla mancanza d'ossigeno.
-Jungkook ah, ho dimenticato qui l-
Alzai lentamente lo sguardo e incrociai gli occhi di Namjoon. Lo vidi paralizzarsi completamente da testa a piedi, come se avesse appena visto un cadavere.
Eppure non ero così tanto lontano da esserlo.
-Hyung...-mi sforzai di parlare ma tutto quello che venne fuori fu un lamento strozzato.
Fu lì che si smosse e si precipitò al mio fianco.
Mi guardò per un po', analizzandomi da cima a fondo per controllare cosa avessi, poi lo vidi realizzare e mi prese automaticamente la mano, posando l'altra sulla mia spalla.
-Ehi, è tutto a posto. –usò uno dei toni più bassi e rilassanti che potei mai sentire da lui. –Ci sono io, non sei da solo. -
Un groppo in gola si formò, impedendomi ancora di più di incanalare aria.
-Jungkookie, guardami. –incrociai gli occhi con lui. –Seguimi, inspira. -
Attirai tutta l'aria dentro di me, seguendo i suoi stessi movimenti.
-Espira. -
La ributtai fuori.
-Stai andando bene, ancora. Inspira. -
E lo feci nuovamente, per due, tre, quattro, cinque volte. Fino a quando il mio cuore rallentò e mi sembrò che un tappo si togliesse dai miei polmoni.
Cominciai a respirare normalmente nuovamente guardando nel vuoto, concentrandomi solamente su quello che mi era mancato fin troppo in quel momento.
Namjoon si fece ricadere di peso sul pavimento, poggiando la schiena sul muro a fianco a me.
Cominciò a respirare in modo affannato, per poi tirare un sospiro finale di sollievo guardando in alto.
Mi lanciò un'occhiata e poggiò una mano dietro la mia nuca, massaggiandola lentamente. –Tutto a posto? -
Accennai un sì, ma lo cambiai immediatamente scuotendo la testa.
Non era tutto a posto. –Hyung... -la mia voce si spezzò e mi venne improvvisamente una gran voglia di sfogarmi.
Lo vidi guardare il liquido presente qualche metro più in là di lui, per poi concentrarsi nuovamente su di me. –Hai vomitato? -
Mi presi la testa tra le mani e mi rannicchiai su me stesso. Toccai con le dita le mie spalle.
-Non ce la faccio più. –sussurrai.
Tutto il mio orgoglio se n'era andato completamente. Faceva talmente tanto male da non interessarmi più.
-Fa male, Hyung. -
-Cosa fa male? Cosa te lo provoca? -
Rimasi in silenzio solamente perché quando vidi l'immagine di mia sorella con Taehyung mi venne nuovamente la nausea.
Avrei voluto sbattere la testa al muro e scollegare il cervello per qualche ora.
Preoccupato dal mio silenzio, mi scosse leggermente il corpo per sentirmi emettere un mugolio.
-Non dirmi che... -
-La amo, Hyung. –lo fermai ancor prima che potesse finire la frase.
Era inutile che io lo nascondessi ancora a lungo, sapevo perfettamente quello che sentivo e non potevo scappare.
Un sentimento così forte non poteva essere solamente una cotta o semplicemente temporaneo.
Talmente forte da provocarmi dei veri e propri attacchi di panico, da lasciarmi senza ossigeno nei polmoni, da farmi spaziare completamente dal mondo esterno, da lasciarmi senza possibilità di uscita.
-Jungkook, sai che quello che stai dicendo è una cosa seria. – il suo tono, quasi da rimprovero, mi ricordò mio padre.
-Tu non sai quello che sto provando. –lo trapassai da parte a parte e lui si allontanò leggermente da me. –Non sai da quanto non dormo, non sai quanti pacchetti di sigarette ho consumato solamente per calmarmi anche solo per qualche minuto, non sai quanto mi stia logorando guardare il mio migliore amico e la ragazza che amo stare insieme, felici. -
-Jungkook, lo sai quello che ti ho det-
-Non me ne frega assolutamente niente di quella merda, del giudizio degli altri, di quello che potrebbero pensare. Non voglio rovinare me stesso e la mia vita solamente perché viviamo in una società spazzatura con dei pregiudizi del cazzo su affari che non dovrebbe minimamente interessarli. –sbottai improvvisamente. Tutta quella frustrazione accumulata in quei giorni uscì tutta d'un colpo e la riversai su di lui.
-Sei sicuro di amarla, Jungkook? -
-Sì, sì, e lo ripeterei fino alla morte se potesse servire a qualcosa. Ci ho provato Hyung, ci ho provato così tanto ad allontanarmi da lei, a lasciarla alla sua vita, ogni volta è un cazzo di pugnalata al petto. Ogni volta mi sembra di soffocare, che tutto il mondo mi crolli addosso in un sol colpo. -
-Jung-
-Hyung. –lo guardai fisso negli occhi, mordendomi il labbro inferiore con così tanta forza da farmelo sanguinare.
Non m'infastidì minimamente il sapore ferreo che m'inondò la bocca. –Ho bisogno di lei. –

┏My Hot Stepbrother┛✻ Jeon Jungkookحيث تعيش القصص. اكتشف الآن