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Jungkook non perse molto tempo nel fuggire da quella casa,dopo ovviamente aver finto e cambiato il suo atteggiamento cercando in qualsiasi modo di interagire come faceva jimin...per il momento poteva solo fare quello.
Ma il disagio e la strana sensazione misero a dura prova il biondino che fu riempito di domande dalla donna preoccupata.

Ella infatti non volendo più di tanto sbilanciare il figlio di prima mattina incominciò a parlare come suo fare,cercando di non farsi sentire logorroica e lamentosa.
Parlò infatti della casa,delle bollette continue da pagare ed elogiando il figlio fece capire tutta una serie di verità a jungkook.
Evidentemente erano in una situazione disastrosa e non fu così tanto sconvolgente il fatto che il giorno prima park jimin decise di accettare l incarico del preside per garantirsi quella carta di 20 euro in più..anche perché aveva ben capito che non fu né la prima né l ultima volta.

Il tutto si mise in chiaro a tavola,con le poche ma essenziali pietanze preparate dall amorevole mamma tanto triste tanto quanto bella per la sua trentina d anni. Infatti si stupì quando si rese conto che sotto quella maschera di stanchezza e di privazione di vita si nascondeva una così giovane donna con due figli a carico.
Hyunje,il figlio più piccolo,era una vera dolcezza da ammirare e sotto le coccole della madre era tutt altro che un diavoletto.

Constatò anche che il cibo non fu completamente toccato da Ella così da lasciar garantire più cibo possibile ai due figli.
Insomma...tutto ciò fece impazzire e non di poco il povero jungkook che ritrovandosi nel corpo del suo odiato acerrimo nemico park jimin era fuorché tranquillo.
Cosi dopo aver toccato ben poco dalla sua colazione si arrese all idea di dover andare in primis a cercare jimin...o meglio dire jeon jungkook.

Non sapeva se quel ragazzo era nelle sue stesse condizioni ma almeno lo sperava per non ritrovare il proprio corpo in balia della morte.
Non passò nemmeno 5 minuti dalla sua corsa che fu subito catturato dalla strada in cui si ritrovava.
Ebbene sì, se prima si era ritrovato confuso perché non sapeva che strada percorrere., in quel momento capì  quella scenata del giorno prima visto che si ritrovò di fronte alla 24esima strada statale.
Era ben distante dalla loro scuola e li separava in tutto una quarantina di strada.
Fu ben chiaro il motivo del giorno prima e molto probabilmente non aveva con se una tessera per i trasporti pubblici.

Cosi ancora in balia dei sui pensieri continuò a correre nella parte opposta cercando di arrivare il prima possibile nella grande struttura sperando di trovare li park jimin.
Era l'unico posto dove poteva trovarsi quest ultimo forse per la sua stessa speranza e di certo andare a casa sua era impensabile visto la doppia strada.
Così correndo come un forsennato  non si accorse di un continuo squillo del suo cellulare.
Esso era ben diverso dal suo ultimo iphone 11 pro ma ugualmente rimase di sasso quando si vide nelle mani un Samsung vecchio stile.
                               [....]

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Come si doveva comportare con gli amici del biondo ora? Non che ci avesse poi fatto caso molto ma nessuno crederebbe mai ad una storia del genere

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Come si doveva comportare con gli amici del biondo ora? Non che ci avesse poi fatto caso molto ma nessuno crederebbe mai ad una storia del genere...nemmeno se l avesse detto ai suoi hyung.
Arrivò con l affanno dentro il cortile apposito constatando di essere arrivato poco prima della prima campanella...ma di certo non era quella sua preoccupazione.
Si mise in punta di piedi maledicendo la bassa statura del biondino cercando comunque di intravedere almeno la sua riconoscibile figura.
Non che fosse poi così difficile vedere una figura accerchiata dai tanti ragazzi.

Spintonando i suoi compagni potette assistere ad lui stesso che era impegnato a farsi mettere i piedi in faccia dalla sua ragazza,eunbi.
Ella era furibonda e la figura del castano era pressoché insolita visto la sua faccia sconvolta e il suo essere tremendamente trasandato.
《OPPA?! Sto parlando con te razza di imbecille! Che ti è preso poco fa eh! A chi chiami troia!》
Il ragazzo continuava a rimanere in silenzio subendo i rimproveri isterici della ragazzina.
Il biondino alla vista di quel trattamento rivolto alla sua stessa figura non perse tempo a buttarsi sulla mischia per poi prendere per un polso il castano sotto gli sguardi di tutti i presenti.

Jungkook potette capire che dentro al suo corpo si ritrovasse park jimin.
Esso infatti sospirò di sollievo appena vide la sua figura ringraziando che non fosse successo dell altro.
Fu trascinato fino all atrio scolastico e fu leggermente sbattuto dalla figura del biondo,in cui era intrappolato jeon jungkook.
《P-park jimin?》
Chiese per esserne maggiormente sicuro.
《Dio mio! Sei tu jungkook?》
Urlò il castano.

《Stai zitto! Vuoi che qualcuno ci senta?》
Il castano si ammutolì cercando con lo sguardo una possibile figura che però non intravide.
《Che cazzo sei un mago?mi hai maledetto!?》
Disse furibondo il biondo che dopo due ore dal suo tragico risveglio finalmente si sfogò .
《Che diamine stai blaterando! So quanto te al riguardo...》

《E allora che minchia facciamo eh! Voglio il mio corpo!》
《E pensi che io non voglia in dietro il mio eh jungkook?! Ma che razza di sogno è mai questo !》
《Jimin non è un sogno..per quanto sia impossibile eppure siamo l una nel corpo dell altro è chiaro? Per il momento potremmo comportarci in maniera diversa e non dare nell occhio finché non ne parleremo...che ne so con un prede o una veggente 》
《Che cosa?! Io rivoglio il mio corpo ora jungkook!》

《Come cazzo vuoi che te lo dia se non so nemmeno come siamo finiti in questa assurdità!》
Scoppiò il biondo portandosi una mano a stringere quei capelli tanto odiati da lui.
《Aspetta questo vuol dire che.. 》
Disse leggermente spaventato il castano con delle piccole lacrime a rigare già il suo volto.
《Che ho visto in che condizioni vivi jimin? Si...ho visto...e no non me lo sarei mai aspettato 》
《N-non dirlo a nessuno è c-chiaro...》

Disse riluttante il castano leggermente spaventato per quella verità.
Era stato così difficile per lui ottenere quella borsa di studio ritrovandosi così in quella scuola stra piena di figli di papà.
Nessuno era a conoscenza di quella verità,che tanto bravo si creò una vera e propria maschera che indossava a testa alta nei corridoi di quella odiabile scuola.
Aveva sensi di colpa? Si.
Voleva veramente avere quella vita? Si.
Avrebbe abbandonato la sua famiglia? Mai.
Per quanto la sua voglia di fama e di soldi era in primis un ragazzo con una pessima difficoltà economica e questo voleva dire far pesare il tutto a lui.

La madre,minree, era una alcolizzata depressa con manie di bipolarismo dovuta alla rottura con il padre anni prima.
La donna infatti neo 35 enne ebbe il primo figlio alla tenera età di 17 anni insieme al padre di quest ultimo.
Vivevano egregiamente in una piccola zona di periferia e cercarono di non far mai mancare nulla al figlio piccolo.
Solo quando esso incominciò con i primi sviluppi adolescenziali si rese conto della sua vera identità di genere ossia omosessuale.

Nella vita dei 3 successivamente fece capolinea la neo nascita di hyunje .
Nessuno avrebbe mai pensato che alla scoperta del figlio gay,il padre di jimin lo ripudiò a tal punto di voler in primis lasciare la casa e la moglie insieme al piccolo bambino.
E così non poco tempo dopo,oltre a  ritrovarsi nelle peggiori situazioni economiche,Minree cadde malata ed incolpandosi delle conseguenze decise di caricarsi ogni spesa.

L unico che però riusciva a non fargli pesare il tutto era hyunje.
Il bambino portava gioie e molta forza che teneva duro la vita dei suoi due familiari.
Il castano,jimin,era in un bagno di lacrime sentendosi preso di mira.
Ogni sua certezza era stata infondata da quello stupido gioco senza senso che stava principalmente a favore del destino.

[.....]
Chi si aspettava la vera vita di jimin?...penso nessuno aahhaha
Sono crudele imao

REFLECTIONWhere stories live. Discover now