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Un corpo minuto sovrastava il corpo del biondo,jungkook,che svegliandosi quella mattina si vide un piccolo koala a stringere la stretta vita.
Quella sera,dopo la scenata della madre,decisero di dormire insieme abbracciati,come spesso facevano lui ed il vero jimin,incurante però che quella sera avrebbe stretto jeon jungkook.

Inizialmente quest ultimo si ritrovò impacciato ad stringere ed oltre a consolare il dolce bambino dalle paffuta guance,ma la sua coscienza prevalse ogni suo comportamento brusco.
Jungkook non era il tipico ragazzo da coccole e consolazioni,tutt altro,soprattutto con i bambini.
Riteneva che quei marmocchi fossero troppo rumorosi e guasta feste per ritenersi nella propria vita,per questo ripeteva che un giorno,da grande,non avrebbe mai commesso l errore di avere un figlio.

Solo quando intravide la faccia del piccolo bambino schiacciato contro il suo torace si pentì di tutte quelle parole.
La luce che entrava da una tapparella andava dritto in faccia a hyunje,che storcendo il naso fece scaturire una risata intenerita da parte di jungkook.
Quel bambino era l eccezzione alla massa.
A malincuore decise però di scostare quel corpo così da potersi preparare visto il tardo orario.

Lasciò il bambino riposare seneramente mentre lui entrò in bagno.
Forse era una scusa quella,quei 40 minuti non erano così male di prima mattina ma bensì aveva il timore di incontrare park Minree,la madre del biondo.
La scena del giorno prima si ripeteva in loop e come ogni volta un brivido di freddo lo travolse.
Sapeva che quel comportamento non era dettato da delle vere ragioni ma bensì di una disgraziata malattia.

Ma se lui ci era rimasto inspiegabilmente colpito...non osava immaginare il vero jimin quello che giornalmente doveva passare.
Sbuffando così si vestì di fretta e furia e senza controllarsi un ultima volta uscì dall abitazione ignaro del ragazzo intrappolato nel suo corpo.

Park jimin era ancora nella casa del signor jeon rannicchiato sulle candite e pulite coperte.
Inutile dire che quella sera rimase gran parte sveglio,impaurito dall uomo che dormiva nella stanza accanto.
Non riuscì proprio a chiudere occhio per quella dannata situazione,ma soprattutto per la violenza che quell uomo aveva usato contro il corpo del proprio figlio.

Aveva dolori in gran parte del corpo e poco ma sicuro quei dolori erano simboli anche di macchie violacee sparse per ogni zona colpita.
si alzò ormai rassegnato dal costoso materasso per dirigersi a passo lento verso il bagno privato.
La sua espressione tramutò in sorpresa quando vide il viso di jeon jungkook completamente ridotto in malo modo.
Oltre ad avere un sopracciglio spaccato,e il naso gonfio,una grande chiazza violacea tendente al verde si estendeva sul suo zigomo.
Chiuse gli occhi temporaneamente quando sospirò esausto.

Quella dannata situazione stava portando solo altri problemi nella sua angusta e turbolenta vita...ma mai avrebbe pensato che il suo peggior nemico avesse un tale problema.
Che quell uomo avesse toccato più volte il ragazzo castano?
Questo jimin non lo sapeva ma era tremendamente preoccupato.
Si spogliò velocemente ed entrando nel box doccia fece svanire ogni sua preoccupazione,ansia e stress aggiuntivo.

Non solo mancava quella vita cosi
Impegnativa e dura da vivere,ma si era messo di mezzo anche il destino che bastardo com era aveva fatto incrociare quei due ragazzi.
A che scopo tutto ciò?
L acqua bollente ricadeva nel viso del castano che cercando di mantenersi duro scacciò tutte quelle lacrime pronte a sgorgare sul viso etereo e privo di imperfezioni.
Quanto ancora doveva soffrire? Quanto ancora doveva fingere?
Era stanco di quel mondo,ma mai si era fatto condizionare da brutti pensieri e così rischiare la vita...quel lusso non se lo poteva di certo permettere..doveva solo garantire per i suoi familiari.

Usci dal box doccia ancora frastornato e si preparò con velocità.
Si mise una grande quantità di fondotinta sul viso così da nascondere quel terribile avvenimento per poi sospirare quando si accorse che,per quanto fosse buono,non riusciva a coprire in parte quell evidente livido.
Riusci però a garantire quel minimo per poi uscire dalla stanza.

REFLECTIONWhere stories live. Discover now