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Il calore emanato dal piccolo bambino reso sopra il corpo del più grande fece sospirare jungkook,la quale stanco era disteso sopra quel materasso poco confortevole.
《Hyunje non hai ancora sonno?》
Dopo l entrata di scena di quest ultimo,esso aveva faticato a prendere nuovamente il suo sonno costringendo così il maggiore a coccolarlo.

Le lancette dell orologio,la quale segnava le 3 di notte, era l unico rumore assordante che rompeva quel pacifico silenzio.
Il bambino accoccolato al suo hyung annuì a quella domanda rattristato.
《Hyung giochiamo?》
《Hyun non vorrai mica svegliare la mamma? Fai il bravo bambino e prova a dormire dai》
《Ma hyung non ho sonno~》
Cantilentò il bambino insonne.

Erano anni che jimin doveva sorbirsi quel capriccio del bambino,che sentendosi in colpa si sorbiva quei incubi notturni per via della troppa stanchezza del suo hyung.
Jungkook arrendendosi gli venne un idea.
Spostandosi quel minimo trovò il suo cellulare facendo così spostare il piccolo,ritrovandosi nella spalla di jungkook,con il suo capo.
Accese la torcia telefonica e puntandola sul tetto in alto diede vita a quello spettacolo.

Sotto gli occhi del bambino giocherellò con le mani,in modo tale da raffigurare delle ombre lontanamente simile a delle farfalle,dei lupi e piccoli omini.
Il tutto divertì molto il bambino che sotto le sue risate e quelle di jungkook diedero una vera e propria storiella della buonanotte.
《Vedi questo lupo? Come ti sembra?》
《È cattivo?》
Chiese innocentemente il bambino che guardò dritto negli occhi il fratello.

《Pensi che possa far del male a questa farfalla?》
《No! Secondo me sono amici,l apparenza inganna》
Jungkook sentendo quelle parole di ritrasse con il volto andando a guardare il viso concentrato del bambino che ammirava la figura del lupo sopra di sé.
《Non è perché ha un aspetto da lupo dev essere cattivo,potrebbe esserlo anche la farfalla 》
《Dici?》
Disse jungkook che si fermò un attimo a constatare le due ombre.
《Anche il tuo peggior nemico può essere tuo amico, anche se la differenza in questo caso dimostra la fragilità della farfalla e la tenacia del lupo》

In quel preciso momento jungkook constatò quanto quel bambino fosse stato saggio a pronunciare tali parole.
Si stupì della mentalità di quel mostriciattolo.
Constatò che quel bambino,fosse così tanto simile al vero biondo.
Il naso un po schiacciato e le guance tenere davano in risalto l assomiglianza tra i due fratelli.
E su questo...si perse ad pensare a park jimin,quel ragazzo tanto odiato da lui in precedenza ma che solo ora aveva incominciato ad ammirare.
E se quella storia rappresentasse i due?
Jungkook il lupo e jimin la farfalla.
Due animali talmente diversi tanto quanto simili...

era quasi impensabile mettere insieme  quei due animali..come del resto i due ragazzi.
Ed eppure...si ritrovavano in quell assurda situazione da relativamente poco, e chissà quanto ancora dovevano resistere a quelle costrizioni.
Questo a jungkook fece pensare,e anche tanto.
Rimase ammutolito mentre il bambino ancora sveglio giocava con le sue mani,inventando discussioni tra la farfalla e il lupo.
Quella farfalla,talmente ricoperta di tagli volava spensierata ,mentre il lupo l ammirava con tanto splendore.

In quel momento ricordò le grandi lacrime a solcare il viso del castano e a quel ricordo non fece altro che sospirare .
《Il mondo è così totalmente
e meravigliosamente privo di senso che riuscire ad essere felici
non è fortuna, è arte allo stato puro》
《e credi che un giorno saremo felici hyung? Troveremo la nostra felicità?》
《Sai cos è la felicità hyunje?》
《Me l hai spiegato una volta hyung, La felicità ha un significato che non si può generalizzare, perché è relativa al percorso di vita, alle scelte, allo stile, alle esperienze più personali.

Pero è anche vero che tu stesso mi hai insegnato di accontentarmi per poco,sorridere alle piccole gioie e non abbatermi mai》
Quel bambino,sapeva cento mila volta meglio della sua ipotetica risposta della "felicità ".
L aveva vissuta,per anni da piccolo insieme alla sua dorata madre,e quasi si sentì in colpa visto che quel bambino non aveva mai sperimentato il vero significato di vivere.

E questo non fece solo altro che stringere tra le sue braccia il corpicino del bambino cercando di scacciare quelle numerose lacrime.
Accarezzò la sua chioma in modo tale da far rilassare il bambino,che sotto quelle carezze si lasciò cullare.
Disse sola una frase,una frase che poco ma sicuro non si sarebbe scordato per tutta la vita.
《Avremo la nostra felicità,è una promessa hyung》

E con tali parole socchiuse gli occhi,si scaldò e riuscì ad cadere in quel lungo sonno meritato.
Solo jungkook con numerose lacrime strinse a sé il corpo di hyunje.
Non aveva capito nulla della vita.
Mai aveva dato retta a quelle parole a detta lui futili.
Le parole di hyunje l avevano stregato ed rendendosi conto dei suoi sbagli non fece altro che piangere,promettendo di trovare non solo la sua felicità,ma di darla anche ai park.

E così con tali pensieri si lasciò andare al dolce sonno,non più tormentato dando vita ad un sorriso sereno in volto.
E come ultimo pensiero,il nome del biondo gli rimase impresso in mente.
Cosi incurante della sua figura di addormentò con tranquillità.

Il vero park jimin,invece,era da poco rientrato in villa facendo i suoi 20 kilometri a piedi.
Era anche vero che però si era preso della comodità nel suo tragitto,così da dare sfogo alle Sue lacrime ed ai suoi pensieri.
Si era ritrovò poco prima sul canale del fiume han,a leggere le numerose scritte di conforto per gli attentati suicidi,frasi che lo lasciarono con un forte senso di peso all altezza del cuore.
Era così tanto difficile la sua vita che solo andare a pensare ad un suicidio gli faceva venire la pelle d oca.

Non si poteva di certo permettere di lasciare soli i suoi familiari e ne tanto meno mai si era lasciato abbindolare da quei innumerevoli pensieri notturni.
Park jimin lo sapeva,lo sentiva ormai da mesi il peso raddoppiato di ogni situazione, era convinto di un suo crollo.
E lo sapeva,che poco prima o poco dopo lo avrebbe prevalso.
Voleva veramente ragionare e non essere pessimista..ma la dura realtà faceva sempre capolinea nei suoi pensieri.

Si chiese cosa ci fosse dopo la morte,e se ne valeva la pena tentar in un riposo sereno e privo di problemi.
Dall altro canto la preoccupazione lo assalliva appena pensava di dover lasciare quel piccolo bambino nelle mani di nessuno,anche perché si aspettava che la madre prima o poi avrebbe ceduto a quella malattia.
Hyunje era l unico che lo riportava con i piedi per terra,se non ci fosse stato lui poco ma sicuro si ritrovava già 3 metri sotto terra.

E questa ipotesi si solidò ancora di più appena varcò la soglia dell abitazione jeon.
Il padre di jungkook lo aspettava all entratino e come di sua volontà si scagliò contro il figlio.
《Ma ti rendi conto che ore sono jungkook?》
La voce dell uomo tuonò prepotentemente dentro le mura dell abitacolo e con esso fece tremare la figura castana.

《Sono cambiate  le cose mio caro,non sei più libero come credi,hai degli orari e come tali vanno rispettati》
Sospirò e con tutta la sua sfacciataggine provò a controbatte contro l uomo.
《Faccio ciò che mi pare e piace,da quantdo ti interessa?》
《Adesso parli eh? Senti insolente se provi solo a-》
《Parlare? Cosa mi picchi ancora? Fallo! FALLO!》

era arrivato al culmine.
Sentiva che la sua sanità mentale stava andando a farsi fottere.
L uomo schiaffeggiò la guancia del figlio e con prepotenza gli riservò un pugno in pancia .
Non si accorse nemmeno del sangue che fuoriuscita dalla sua bocca,tanto violento fu il padre.
Esso girò i tacchi,disgustato dal figlio.

Mentre jimin,chiese ai cieli di voler scomparire.
Socchiuse gli occhi abbandonando il suo peso a cadere sulle sue stesse ginocchia,lì,in mezzo a quella fredda stanza nel tardo orario della notte.

REFLECTIONWhere stories live. Discover now