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Tra le affollate strade di quella via,il castano si aggirava timoroso scostando con mala voglia ogni passante.
Era una tarda serata di settembre quando, un ora prima jimin si decise di volersene andare dalla villa jeon constatando l eccessiva strada a Piedi, capi che fossero oltre 20 kilometri.
Questo al ragazzo non lo fermò però,intorpidito e malconcio si ritrovò nelle strade del locale in cui la sua figura lavorava ed aveva un pessimo presentimento.
Voleva vedere jeon jungkook con i propri occhi,e con la preoccupazione a mille accelerò il passo.

Si ritrovò così,in una iniziale fredda notte di quel giovedi,affamato e stanco dalla vita .
Anche quella sera il signor jeon non l aveva risparmiato,preso dall ira si scagliò contro il comportamento insolito del figlio,ed esso incapace di controbattere si fece sbattere tra i muri dell abitazione sotto gli sguardi focosi della domestica.
Quindi scegliere l Avvenire era più che ragionevole.
Si ritrovò così quindi, a pochi passi dall entratino e con gambe molli varcò l entrata stra colma di gente.
Tra gli ubriachi,e gente che ballava si ritrovò in mezzo alla pista cercando con lo sguardo la sua figura,jeon jungkook.

Non che fu così difficile notare la calca sul bancone del piano bar e constatando l eccessiva reazione del suo principale,scagliandosi sul biondo,esso rimase impalato a tale vita.
Gli fece quasi impressione,la forza avuta dall uomo che prepotente fece schiantare quella sudicia spugnetta sul suo stesso viso.
Non riuscì a trattenere le lacrime.
Aveva subito questo ed altro ma vederlo con i suoi occhi gli fece un certo effetto .
Le numerose lacrime furono addocchiata da un jungkook paonazzo che ricambiò tale sguardo.
Rimasero lì,come a fermarsi nel tempo.
I due incuranti della calca in adrenalina che stava ballando,continuarono a guardarsi dritto negli occhi.
Il principale rivolse grida a vuoto al biondino,concentrato ad perdersi negli occhi della sua figura.

Solo quando jimin,non interrompendo tale affinità si scagliò contro l uomo,per pura vendetta personale.
Come una furia sorpassò le tante persone per poi rivolgersi in cagnesco.
《Invece di prendertela con un tuo povero dipendente prenditela con questo sudicio cliente abituale che ti ritrovi ogni sera! 》
Era scoppiato...non ce la faceva più.

Nell anno in cui lavorò in quel postaccio mai aveva alzato di tanto la cresta per timore di essere licenziato..ma adesso sotto le vesti di jeon jungkook si ritrovò come una furia.
Lo sguardo paonazzo del biondino era ancora fisso sulla sua figura ed sorridendo un po decise di levarsi il grembiule ed separare i due.
Prese dal polso il castano e facendosi spazio tra la folla uscirono dall angusta zona.
《Si può sapere che stai facendo》
Chiese jungkook che rivolgendosi al castano constatò le ancora presenti lacrime.
《I-io...dovevo...come osa trattarti così aish》

《Ha osato trattarti in questo modo anche con te jimin..》
《Lo so...volevo solo urlargli in faccia ciò che provavo da tempo oramai》
Lo sguardo del biondo si addolcì al tono basso che usò il castano e con un sorriso cinse per una seconda volta le sue braccia al suo busto.

Si accocolarono così,incuranti di sguardi indisturbati,solo per il bisogno di quel tocco tanto poco familiare.
I due successivamente si sorrisero,si fecero forza insieme.
Non passò inosservato il modo in cui lo sguardo di jungkook cercava gli occhi di jimin,e quest ultimo si lasciò a quella profonda situazione.
Si persero nuovamente tra le loro figure,quasi a non sentire il rumore assordante delle affollate vie.

Ed eppure era proprio così,l udito si era azzerato e parve quasi di starci solo loro due,in quel mondo da loro creato.
Si sorrisero,piansero insieme all'unisono e questo fece solo solidare quello strambo rapporto.
Non ci pensarono oltre il dovuto,il contatto delle loro mani era palpabile e ne avevano urgentemente bisogno.
Così,guardarono le loro mani,quasi a cercarcarsi insieme sotto le luci soffuse.
Le unirono con facilità,sembrava quasi che fossero create per starsene insieme,ma questo loro di certo non potevano capirlo.
Era una situazione strana...insolita,ma curativa.

Nessuno dei due pensava,erano ammaliati da tale ed impercettibile tocco.
Sembrava quasi che quando essi si toccavano riuscivano a creare dell energia..e quindi bruciare sotto i palmi.
Insomma..inspiegabilmente una sensazione mai provata per loro.
Si capirono appena annuirono il volere,decidendo  di andarsene da quel posto non veramente preoccupati per le pecche da pagare.
Jimin quindi,ammutolito si avvicinò leggermente alla sua figura volendo accompagnarlo a casa.

Per quanto mal ridotta potesse essere...era la sua casa.
Così tra l orario notturno e il buio si incamminarono .
La strada fu piacevolmente in silenzio,si dissero tutto solo l uno davanti all altro..in quei Infiniti minuti.
Sorpassarono il vialetto e con passo decisamente dimezzato percorsero l angusta ed singola via.
Si fermarono solo appena videro la casa davanti a loro e la reazione di jimin,a jungkook fece alquanto pensare.
Il castano cercò di trattenere le lacrime e con uno slancio abbracciò la sua figura.

《Ti ringrazio infinitamente per o-oggi..se non ci fossi stato tu molto probabilmente sarei orfano di madre》
singhiozzò il castano la quale,la mano di jungkook,accarezzò i suoi stessi capelli.
Lo zittì così...coccolandolo sotto le numerose stelle,uniche spettatrici a tale scena.
Solo quando sentendo il rumore della porta i due si staccarono quasi come se fossero fuoco.
La porta scricchiolando si aprì facendo comparire la piccola ed assonnata figura di hyunje.

Il bambino con la canotta lunga bianca stava cercando di intravedere le due figure adulte mentre con una mano si tastava con frenesia l occhio.
《Hyung?》
Chiese hyunje che con timore non riuscì a vedere molto visto il buio.
《Hyunje che ci fai sveglio...vai a dormire su》
Tali parole uscirono da jimin,nascosto nella figura di jungkook la quale sgranò gli occhi.
Il bambino rendendosi curioso varcò l uscita e Si avvicinò alla figura del suo fratellone.

Tirò un lembo della sua maglietta con un pugno e gli riservò un tenero broncio.
《Chi è lui hyung ?》
Chiese il piccolo che squadrata la figura del castano.
Questo fece male a jimin..tremendamente male.
L unica persona con cui riusciva ad esternarsi era una di quelle che non lo poteva riconoscere.
《È un mio amico,saluta jungkook 》
《Ciao jangguk》

Il sorriso del bambino fece intenerire i due che paonazzi non si aspettavano quella intromissione.
Jimin si calò sulle sue gambe e trattenendo le lacrime si lasciò sfuggire un piccolo particolare.
Portò la sua mano aperta di fronte alla figura del piccolo,che confuso fece il gesto da lui quotidianamente fatto.
Le mani si unirono impercettibilmente,un tocco leggero che solo i due fratelli facevano.

Non stringevano le mani,bensì era un loro saluto.
E questo lasciò interdetto il bambino che non capì come quel suo hyung sapeva tale saluto.
Erano molte cose che il suo jimin hyung gli aveva insegnato negli anni come ad esempio la mossa che li aveva caratterizzati., il tocco delle mani nelle proprie orecchie era un trucco inventato da jimin che faceva per calmare il bambino quando la loro mamma doveva combattere il mostro cattivo,era quella la spiegazione che aveva dato più volte e il bambino scaturì quell arma contro le urla della madre.

Rimasero così quindi,un jimin sorridente ed un hyunje confuso..il tutto sotto la vista di jungkook.

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