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Vi starete chiedendo cosa si provi quando si ha di fronte la morte.
Chi si dispera .
Chi gioisce inconsciamente.
E chi le sorride.
Egoisticamente parlando,siamo fortunatamente ignari,incoscienti e soprattutto ignoranti su ciò che realmente ci si aspetti dopo la morte.

Studi scientifici ignorano ciò che la religione,qualunque essa sia,cerca da anni di urlare richiamando il tatto umano.
Che sia una perdita di tempo?
Si potrebbe dire quando non si ha la percezione della vita.
Per quanto scontata essa sia,per il valore che gli diamo, è un circolo che ci possiede nel 101%.

Siamo padroni di noi stessi,nessun tipo di regime o dittatura può piegare ciò che la vita ci si aspetti ad una persona.
Evitiamo il discorso,ignari del fatto che la morte ci raggiungerà nel pieno della propria pensione.
Ed eppure, la morte è dietro l angolo,ricattatrice di anime.
Bisogna imparare a vivere al giorno,non aspettarsi niente e vivere senza angoscia di ciò che realmente si presenta ogni giorno,ad ogni ora...ed a ogni secondo.

Un ticchettio, un lancetta scorre e si ferma,esattamente come la vita di centinaia di gente.
Può essere liberatoria,un male straziante ed una sorpresa non prevenuta.
Non sappiamo il futuro,viviamo per certezze mai strutturate e parole al vento,se solo noi,fossimo ciò che la società ci impone,saremmo perennemente   in una tristezza tale da avvolgere l intero pianeta.

Ed in certi versi è proprio così.
Siamo già giunti in un epoca dove la tristezza prevale la felicità.
E quale miglior miracolo che in un fondo abisso ci sia uno spiraglio di luce?.
Lo voleva vedere così il biondo,il park jimin così tanto tormentato.
Era una sua ideologia della vita e della morte talmente fuori di testa per coloro che non comprendevano il suo desiderio.
Sorridere alla morte.

Sarebbe stato facile per lui, finalmente possessore della propria vita.
Un semplice salto,e tutto il male sarebbe svanito.
Così pensava,e cosi adesso elogiava.
Ne era tremendamente geloso,visto che adesso era vincolato dalle proprie emozioni.
Paura.
Tremendamente paura.

Aveva paura per jeon jungkook.
Il suo amore per colui che era ignaro del suo futuro era un vero e proprio strazio.
Non voleva lasciarlo,non voleva trasparire che avesse timore,finalmente tatto per ciò che fosse la morte.
Andata tutto tremendamente bene,tutto al proprio posto,un sogno durato nei mesi che tanto aveva gradito.

Ma si doveva svegliare,niente per lui è stato facile.
Nacque come verme e dovette morire come un verme.
Voleva fuggire,stringere tra le proprie braccia il moro e scappare il più lontano possibile.
Perché mai le sfere celestiali dovettero intralciare il suo cammino.

Perché mai doveva vivere se ciò che volevano era che morisse dall inizio di questa storia?.
La pura e crudele realtà, i suoi 18 anni non erano stati scritti da coloro che dovevano fare il gioco sporco .
Era scettico,tremendamente scettico a ciò che la storia raccontava,ma adesso, una donna piombata dai cieli doveva garantire la sua morte?!
Una vita per salvare 7 anime.

E questo era in loop nel capo del biondo,scostato frequentemente dal freddo gelido.
Era fuggito,trafitto da quel senso di oppressione che aveva con se da tutto il giorno,o meglio da tutta una vita.
Sorrise,inghiottendo un singhiozzo ed asciugandosi il viso bagnato con La Manica lunga e leggera per quelle fredde temperature.

Tra quel silenzio,urlò disperatamente chiedendo pietà sotto a quel cielo stellato sperando che qualcuno potesse sentirlo pietosamente.
Pianse in gran parte del tempo,puntando le proprie mani sul terreno fresco graffiandosi le sanguinose nocche.
Rivolse il capo verso sotto,aspirando aria cercando una qualunque calma.

Vide nella propria testa un immagine del moro,sorridente in una giornata di campagna.
Così felice e così bello,spensierato ai suoi occhi .
Tra le amare lacrime sorrise,portandosi le mani sanguinanti sul viso smettendo quel calvario.
Si alzò sulle Sue gambe,accettando il suo destino crudele.
Un passo,una lacrima.
Ed un sorriso totalmente falso.

Cercò quindi di reprimere palesemente le sue emozioni,colto improvvisamente da quella morale.
Si sarebbe suicidato quindi,per amore di colui che gli era rimasto accanto nei suoi ultimi mesi di vita.
Non volle aspettare quindi il mese successivo,inebriato da quella paura costante che il suo amato potesse realmente morire.
No,almeno lui si sarebbe costruito un futuro dando le spalle al suo Passato.
Si ritrovò quindi a pochi centimetri su quell alto burrone.

Distolse il volto dalle sue scarpe,inebriandosi di quell aria di libertà.
Sospirò asciugandosi le lacrime sorridendo alla luna .
《Bastarda,sei così bella in un giorno cosi clamoroso,mi avrai,avrai la mia anima e ne farai ciò che più desideri,ma non dubitare del mio amore per quel ragazzo,unico che mi rimane accanto,e da egoista lo sto abbandonando,per delle scritture mai esistite,che siate maledetti voi che mi guardate》

Un sospiro.
Un sorriso.
Un salto e...il vuoto.

REFLECTIONOù les histoires vivent. Découvrez maintenant