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Tra la pioggia autunnale di quel settembre camminava una figura indisposta tra la folla della cittadina trafficata,non subendosi i rumori della grande metropoli, soffermandosi nella dolce melodia che le sue orecchie stavano udendo.

Esso uscì da poco meno di 20 minuti il cui tragitto fu frastornato dalla pioggia alquanto giornaliera negli ultimi giorni che invadeva le giornate ritmiche dei paesani della capitale.
Tra la stanchezza e il sonno si avventò contro essa, ignara di star facendo prendere del freddo a quel ragazzo tanto frastornato dalle ultime ore.

Jimin poche ore prima si svegliò solo nella tipica infermieria scolastica,e con un terribile mal di testa constatò l assenza del moro,evidentemente uscito prima .
Non volle sapere il motivo per il quale fu lasciato solo,accogliendo l'occasione per una sua tipica passeggiata tra le strade illuminate di una seoul.
Decise di non telefonare jungkook,comprendendo che possibilmente fosse con il padre,rinunciando al suo volere.

Sbuffò frastornato accucciandosi sul tessuto pesante della giacca di jeon jungkook,unico accessorio ritrovatosi di sopra una volta sveglio.
Sorrise di rimando toccando il tessuto cucito con un "jk" segno distintivo che il ragazzo sfoggiava sulle sue giacche per rendersene fiero nelle grandi marche di alta moda.

Camminò per altri minuti incurante del suo stato bagnato sotto quella turbolenta ed inaspettata pioggia che portava quella serenità e calma al giovine,scansando di rado la gente che correva inutilmente per non bagnarsi quel minimo.
Tra le donne con la propria borsa sulla testa,ed uomini con i grandi ombrelli,park jimin camminava solidariamente tra di essi, a passo lento e monotono ascoltando quella playlist precedentemente rubata dall iphone di jeon.

Si ritrovò presto nella viuzza in cui abitava e con solarità aprì la porta nascondendo quel suo continuo pensare.
《Hyunjeee mamma sono tornato!!》
Urlò il giovane vedendosi spuntare il bambino qualche passo da lui .
Esso sorrise ampiamente riconoscendo la figura del suo fratellone,tale sorriso però scomparve una volta che comprese.

Il bambino guardava le mani del suo hyung,prive delle buste della spesa.
Non c era molto in quella casa, o meglio dire era privo di tutte le necessità .
Esso amareggiato volle non far pesare la cosa al biondo adesso seduto sulle sue gambe all altezza del capo del fratellino .
《Qualcosa non va hyun?》

Disse lui accarezzando una chioma del bambino con gli occhi lucidi .
Provò a negare con il capo cercando di non lamentarsi.
《La mamma?》
《È dalla sua amica》
Non ci fu una risposta di jimin,capendo già cosa volesse intendere il bambino.
《Hyung...?》
《Mh?》

《Ho fame hyung....》
《La mamma non ti ha fatto nulla?》
Il bambino si morse le labbra cercando di sdeviare lo sguardo del suo hyung la quale adesso si ritrovava nuovamente alzato che lo guardava.
《N-non c è nulla a casa..》
《H-hyun da quanto non mangi..》

《Se non fosse che lo hyung gguk mi avesse portato la torta stamani direi ieri a pranzo 》
Le parole del bambino spiazzarono il biondo la quale sorrise flebilmente al piccolo fratello.
《Adesso il tuo hyung prende qualcosa mh? Non ti allontanare ed aspetta la mamma..io sono ti ritorno》

Provò a dire il giovane abbracciando il fratello adesso stretto a lui.
《Vuoi dirmi cosa ti piacerebbe avere per il tuo ottavo compleanno hyun?》
Sdeviò il discorso park che riprese a guardare il bambino provato.
《Mi piacerebbe avere u-una macchinina hyung 》

《Quelle da corsa piccolino?》
Chiese jimin quindi vedendo annuire timidamente il piccolo che sorrise appena il suo hyung accarezzò il suo folto capo nero.
Riprese quindi il suo cammino,sperando nelle sue aspettative.

Non aveva niente con se, se non pochi spiccioli per quel poco di pane, voleva fare per una volta una sensata spesa sperando in una paga nell'ultimo lavoro che fece giorni prima jungkook in persona.
Sarebbe ugualmente passato per liberarsi di quell abominio di lavoro in nero ed era suo diritto ricevere una minima paga.

REFLECTIONWhere stories live. Discover now