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Erano le undici inoltrate quando jeon jungkook,seduto in uno dei posti disposti nella grande sala di attesa girava tra le mani colei che era stata la causa del malessere di jimin.
Ebbene i soccorsi fecero in fretta ad arrivare ed a salvarlo da un attacco respiratorio per tutta la merda che aveva ingerito.

I dottori furono chiari appena arrivarono,toccava l 'overdose per la grande somma di metadone che aveva assunto.
Essa adesso era tra le mani del moro,confiscata dalla tasca di colui che adesso era dentro nella sala rianimativa.
Era salvo, e questo jungkook ne era grato.
Ma perché commetere un simile oltraggio.
Jungkook era assorto dai suoi pensieri rimanendo inghiottito dal silenzio inusuale di quella stanza color bianco latte.

Era rimasto solo nell ultima ora,sperando in nuovi aggiornamenti sullo stato di park jimin.
La madre, aveva avuto un forte attacco isterico la quale i dottori stessi decisero di sedarla e separarla dal piccolo hyunje,notevolmente scosso dalle ultime ore .

Fu portato nella sala giochi con il personale per cercare di distrarre il bambino ormai reso agli occhi di tutti muto.
Non versò una singola lacrima ne tanto meno parlò dell accaduto,sembrava quasi che rivivesse nuovamente quei istanti di terrore per lui.
Jungkook ascoltava il ticchettio dell orologio la quale segnava qualche minuto prima della mezzanotte .,rassegnandosi si buttò con la schiena in dietro per rimanere accasciato sulla sedia non del tutto comoda.

Rimase un ora intera per vedere ciò che aveva nascosto da tutti per solo provare ad immaginare il motivo per il quale park jimin aveva preferito andare da tutt altra strada.
Non capì il vero motivo per il quale si ritrovò con della spesa tra le mani ne perché si ritrovasse ad aspettare il suo rientro per crollare.

Era tutto così confuso e jungkook ne aveva già le tasche piene.
Le sue lacrime secche sul suo viso erano ancora ben presenti e i suoi occhi arrossati davano un aspetto non del tutto perfetto .
Aspettava solo il momento per entrare dal suo amato e stringerlo tra le Sue braccia constatando che adesso era al sicuro,senza che fosse in pericolo constante.

Gli venne quasi da piangere a quel ricordo di lui privo di conoscenza e questo gli fece male,perché capi che se solo fossero arrivati qualche istante dopo di jimin molto sicuramente ne rimaneva solo il corpo privo di vita,e questo lo terrorizzava.
Aveva il terrore di perdere una seconda persona che non ragionava lucidamente nemmeno a pensarci.
Voleva solo il suo benessere,con lui o senza di lui.

Nascose la polverina tra le sue tasche quando captò il passo stanco del dottore che entrava nella saletta adibita.
Si alzò salutando una seconda volta il dottore cercando con lo sguardo un suo consenso.
《Ragazzo, sei ancora qui?》

Chiese il dottore aspettandosi che il giovane se ne fosse andato dopo il putiferio della madre eppure era ancora lì,a distanza di ore sperando di incontrare il biondo.
《Sa dirmi qualcos'altro dottore?》

《I suoi parametri non sono del tutto restabiliti ragazzo, ha assunto una grande dose di metadone》
Il ragazzo sbuffò cercando di sdeviare lo sguardo compassionale del dottore.
《Sai se il tuo amico è un tossico dipendente?》
《Assolutamente no,lo conosco e so che non farebbe nulla del genere 》

《Allora potrai pur capire solo il suo intento figliuolo..》
《Dice che..》
《Ha tentato il suicidio? Esattamente,renderebbe le cose più facili da capire》
《N-non capisco il motivo...》
《È vivo,e sta bene, l importante è questo,potrà stare qui per una piccola riabilitazione per tre o quattro giorni,puoi pure andare a fargli visita》

Disse lui sdeviando qualunque pensiero del ragazzo reso sbigottito.
Ed ecco uno dei timori di jeon jungkook.
Sapeva che jimin non era felice,sapeva che avrebbe fatto di tutto per rendere felici i suoi familiari vendendosi anche lui stesso ma mai aveva lontanamente pensato che jimin,per quanto di depressione si possa parlare,aveva il coraggio di sperimentare con la propria pelle la morte.

Ed eppure si era fatto le idee sbagliate, forse non era ancora abbastanza solido il loro rapporto per solidificare ciò che veramente vale per il biondo.
Voleva così tanto aiutarlo ma si trattava della mente del biondo,tanto provata negli anni che stava giocando brutti scherzi nel momento meno adatto della sua vita.

Era stufo della sua vita e lo capiva bene jungkook,capendo che nei suoi occhi non c era traccia né di spensieratezza né tanto meno di felicità.
Lo vide sorridere poche volte,quelle poche volte che contava nelle dite che rafforsavano l amore che nutriva per lui.
Era perfetto ai suoi occhi.

Tanto quanto malinconico.
Era un arte triste la sua, tanto bella ma devastante.
Asciugò una lacrima salata prima che potesse fare capolinia nella sua guancia porcellana resa di un bianco cadaverico.
Ringraziò l'uomo spostandosi sulla stanza semi aperta dalla porta scorrevole.

Entrò senza fare un minimo di rumore sorpassando l entrata e chiudendo alle Sue spalle la porta.
Era una stanza illuminata solo dai rispettivi macchinari illuminati la quale erano collegati al corpicino di jimin reso stanco sulle lenzuola color crema.
Vi era un grande letto al centro della stanza, i macchinari in questione e una grande finestra di quel quinto piano ospedaliero.
Si avvicinò impercettibilmente rendendosi conto di quanto jimin stesse ancora riposando.

I suoi livelli erano notevolmente bassi e i numeri erano su per giu lineari.
Si sedette ammirando il suo volto con tanta ammirazione perdendosi nei suoi pensieri.
Lo sgabello era alla destra del letto reso alla sua altezza così da accarezzare senza problemi il viso pallido di jimin.

Aveva un respiratore non del tutto ingombrante ma che ugualmente fece impressione a jungkook.
《So che non mi senti jimin, ma spero che ugualmente tu te ne sia pentito della tua scelta 》
Incominciò il discorso il moro.
《Qualunque cosa ti sia successa amore mio, io sono qui,io sono qui per tutto jimin-ah,non avere timore di me...non ti allontanare e fidati della persona che ucciderebbe per te...》

Disse lui prendendo per mano quella piccola e pallida mano del giovane addormentato.
《So che hai bisogno del tempo,so che l amore che provo io ancora è riduttivo per te, ma so che ci stai provando con tutto te stesso e che ci siamo accettati, quindi amore perché rinunciare alla nostra felicità ? Distruggendola? Ci lavoreremo insieme piccolo ma ho bisogno della tua parola...》

Le lacrime erano già presenti sul suo volto,finalmente scacciando quei rimorsi attanagliati sul suo petto.
《Ti avevo chiamato oltre 50 volte per poterti solo vedere,mi sarebbe bastato qualche minuto per riavere il mio sorriso sai? Mi ha cacciato di casa e la prima cosa che volevo eri tu jimin....ero così preoccupato piccolo che diamine ti è mai saltato in mente! Ammazzarti? Che sia mai! Sei troppo prezioso per volare in totale silenzio, ho bisogno di te piccolo...non abbandonarmi mai...》

Non nascose nemmeno quelle lacrime adesso che ricoprivano il suo volto reso stanco appoggiando il capo sul petto di colui disteso sul candito letto ospedaliero.
Rimase ad ascoltare il suo respiro,lasciando libere quelle lacrime tanto amare.

Baciò la sua mano ricoperta di diversi fili stringendola a se promettendo che il nome di quel ragazzo sarebbe rimasto inciso sul suo cuore per sempre.

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