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18 settembre 2019.
Ore 7:05.

Quel giovedi piovoso iniziò con il risveglio del biondino,intorpidito dalla scomodità e dalla presa ferrea del bambino.
Contava si e no 3 ore di sonno ma di certo non poteva poltrire,doveva parlare con jimin.
Sbadigliò cercando di scostare il bambino dai soffici capelli neri,e con tenerezza gli rivolse un tenero bacio tra di essi,della sua calda tempia.
Lo coccolò con le pesanti coperte la quale fecero scomparire la piccola figura.

Tastò il pavimento freddo con i piedi nudi e rivolse uno sguardo al di fuori della sua finestra.
Il cessante sbattere delle gocce di pioggia sulla base del vetro incantarono il biondo,che assonnato si preoccupò per il freddo che poco ma sicuro entrava dalle fessure aperte,rotte negli anni.
Cercò un tessuto,una maglietta vecchia da poter arrotolare su se stessa per spingerla contro la base della finestra che ispirava la fredda aria.
Anche se settembre e quindi ancora le temperature calde,la corea è risaputa per le turbolente piogge di quel mese,quindi non si stupì più di tanto.
Rivolse un ultimo sguardo al fagotto addormentato e con passo lento si avvicinò all uscita della loro camera.

Entrò così in cucina,ridotta come se la ricordava il giorno prima.
Tra i vetri frantumati e la confusione un particolare lo catturò.
La finestra frantumata faceva entrare la pioggia all interno della cucina,la quale ne era rimasto ben poco.
I sportelli spezzati,vari accessori culinari a dare il macabro scenario e le grandi schegge di vetri.
Insomma a jungkook parve di star passando in un punto dove ci fu un vero e proprio tornado.
La quale portava il nome di Park Minree.
Sospirò al ricordo della donna,la quale ancora dormiente.
Stufo della vista decise di andarsene a prepararsi e così fece .

Entrò dentro la piccola stanza e con velocità si diede da fare.
Rispecchiandosi sul vetro apposito constatò la bellezza angelica del vero park.
Senza l'intromissione del trucco,a perer suo,dava un tocco di purità,innocenza che dava quell aria angelica al volto bambinesco di jimin.
La quale,se non fingendo un espressione scocciata,faceva una tale tenerezza a jungkook che incantò sulla sua stessa figura si sorrise.
Dovette ricredersi della bellezza del suo "nemico".
Sorrise a paragonare la figura del biondo alla farfalla menzionata da hyunje,dava proprio quella serenità ed eleganza che tanto ammirava.

Decise così di levarsi la maglietta bianca,la quale sporca si ritrovò nel cesto dei panni sporchi.
Non si focalizzò quindi sul suo riflesso,ma appena si alzò,quella serenità del mattino si era notevolmente spiazzata in pochi secondi.
Il suo busto ,contornato da un livido tendente al viola e al giallo,era in gran parte ricoperto da tale macchia che si estendeva per tutta la sua parte sinistra.
Rimase scioccato a tale vista.
Non ricordava di aver sbattuto ne tanto meno quel particolare nel suo corpo minuto.

La sua espressione si irrigidì nel tastare quel punto dolente e senza imporsi nulla gemette dal dolore.
Rimase confuso a tale vista,non riusciva a capacitarsene.
Sospirò cercando una qualche crema per alleggerire quel fastidio ma trovò ben poco .
Decise allora di lavarsi con la poca acqua rimasta e non volendo interferire sulla privacy di park si lavò velocemente non squadrando quel corpo a parer suo perfetto.

Le forme di jimin erano poco discutibili,e lui,jeon jungkook si era ritrovato quasi ad ammirarsi quel poco che si concesse.
Un corpo minuto ma formoso,la quale ricoperto da quel inevitabile macchia.
Si vestì di fretta e furia quindi e si diresse verso la porta.
Uscì dalla struttura con più silenzio possibile e constatando che fossero le 7 e 40 di quel mattino si incamminò a corsa verso la sua scuola superiore.
Nella mente del biondino si trovavano sempre più pensieri ogni passo che faceva e non riusciva a capacitarsene.
Come diavolo aveva fatto a rovinare quella pelle priva di imperfezione e letteralmente lattea?

Era quello che si chiese jungkook,anche quando arrivando con il fiatone trovò la sua figura intenta ad scendere dalla macchina nera.
Il suono rumoroso del tuono che violentemente squarciò il cielo non sbilanciò di tanto i ragazzi intenti ad guardarsi negli occhi.
Constatò che si  stesse ritrovando davanti un jimin distrutto.
La sua figura slanciata era Stanca e con due borse sotto gli occhi guardò la sua figura in un modo malinconico.
Che fosse successo qualcosa?
Era quella la domanda che si chiese jungkook.
Con passo deciso si ritrovo davanti a quest'ultimo e senza pensare si precipitò nell atrio scolastico tirandoselo dietro.

Le numerose persone assistirono alla scena increduli e con curiosità cercarono di capire la situazione nel mentre i due si ritrovarono appartati.
《Jimin?》
Chiese jungkook voltandosi verso la sua figura.
《K-kook》
《È successo qualcosa?》
《N-no》
《Non mentire più adesso...sei con me...basta mentire》
《N-non credo sia buono che tu sappia ancor-》
《Ti ha picchiato non è così?》
La voce grave di jungkook fece tremare il castano che immobilizzato cercò di rivolgergli qualche parola.
Fu un colpo di genio che prevalse jungkook in quel momento,scusandosi con lo sguardo ebbe la genialata di alzare quel poco la camicia del castano per constatare se quella fosse una coincidenza.

Ed eppure no.
La stessa macchia si trovava nella stessa altezza della sua.
Le tonalità identiche del viola e del giallo fecero spazienti il ragazzo che rimase di sasso.
Jimin rimase immobile ed paonazzo mentre cercò di chiedergli cosa stesse facendo.
Solo quando la sua figura alzò la camicia capì.
Rimase di sasso a vedere tale grandezza a ricoprire la sua pancia.

《C-che vuol dire》
《Non lo so...non capisco i-》
《Siamo legati?》
Fu quella la risposta di jimin che spaventato rivolse uno sguardo a jungkook.
《Ti ha picchiato?》
Chiese jungkook cercando di capire.
Rimase sorpreso quando jimin annuì impercettibilmente ma al tempo stesso collegò il tutto.
Erano legati.
Era l unica spiegazione.
Quella nuova scoperta fece atterrire i due.
Com'era possibile?

Era la domanda che si rivolsero.
Privi di comprensorio udirono la campanella scolastica e jungkook si affrettò a parlare.
《Per il momento facciamo come sempre...dobbiamo capirci qualche cosa e l unica cosa che mi viene in mente è andare da qualche vegente》
《Non penso che ci possa aiutare》
《Tentar non nuoce jimin》
I due si annuirono mentre percorsero la strada al contrario per dirigersi nella loro classe, la 5L.
non ci fu nemmeno il tempo di entrare che il castano,jimin,si ritrovò ad fronteggiare namjoon.

《Amico?》
Disse quest'ultimo che accanto ad gli altri tre si patteggiavano.
《Ehy ragazzi 》
《Tutto bene kook?》
《Si yoon,perché ragazzi?》
《Aish come sei cocciuto, stasera facciamo una festa mh? Prova a distrarti un po okay? Sballati amico》
《Nam no non è ho voglia》
《Jeon che rinuncio ad una festa...ei amico sei sicuro che tu stia bene?》
Chiese tae incerto se azzardare con dell ironia.

《non importa...non voglio un no come risposta..anzi non lo accetto proprio 》
《È da giorni che ci ignori kook..passiamoci una serata》
《Non lo so ragazzi sul serio》
《Ti aspettiamo kook...pensa a stare bene..con noi.》

E ora?
Come si sarebbe comportato il vero jeon jungkook?

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