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A sfrecciare tra le affollate strade di seoul vi era jeon jungkook la quale stava tornando tra una delle commissioni che quella stessa mattina si era imposto.
Quel pomeriggio piovoso decise di registrare Park Minree,donna che fece breccia nel suo cuore sperando in delle adeguate cure per la mamma del suo amante.

Sapeva l eccellenza del Bohemia center hospital e puntava in una sana guarigione della giovane donna per rendere il peso meno gestibile ad jimin.
Guardò variate case disposte nelle vicinanze di quel centro di accoglienza,mettendo come ipotesi di una lunga cura restabilitativa per la dolce donna.

Sorrise ad un ipotetico scenario mattutino dei tre maschi in una delle case del centro Seoul,sperando che il prima possibile quell immaginazione diventasse realtà.
Il suo sorriso nascosto nel cupo casco era indirizzato esplicitamente ad  jimin,la quale non seppe notizie per le ultime 4 ore passate,volendosi concentrate su quella ricerca che risolse in poco tempo non badando a spese aggiuntive.

Decise quindi di chiamare dopo la sua dolce metà,sperando in un suo stato migliore.
Sfrecciò tra le strade desolate della sua salita mentre entrava nel grande struttura jeon la quale contava innumerevoli strutture nel grande giardino della signora jeon,mancata anni prima.

Portò la sua motocicletta fino al suo parcheggio personale sorridendo di rimando ad quella splendida giornata, piovosa ma splendida.
Si scrollò di dosso il casco bagnato constando il suo stato non del tutto asciutto ignorando la domestica disposta in una parte dell entratino .
Per pura educazione puli le sue scarpe prima di rimuoverle non salutando nemmeno la donna .

《È in casa?》
《Il signor jeon? È tornato da pochi minuto e la sta aspettando nel suo ufficio signorino》
《Digli pure che non ci andrò》
《In verità...signorino...si tratta di una cosa seria ecc-》
《Pensi che mi possa interessare?? Se dico che non ci vado..NON CI VADO》
《Calma calma figliolo non accanirti contro una dipendente! Cosa mai ti ho insegnato..》

Fece la sua entrata il signor jeon guardando con le mani alle tasche il figlio appena rientrato.
《Cosa vuoi dirmi....padre.. 》
Disse lui calcando l'ultima parola .
Il nominato segui con la mano la direzione dei comodi divani per una delle loro "chiacchierate "
Il giovane roteò gli occhi scollandosi di dosso il casco mettendolo tra le mani della domestica in modo rude non aspettandosi quale gentilezze per colei con doveva prendere il posto della sua adorata madre.

Prese posto di fronte all uomo sulla cinquantina reso serio agli occhi del figlio .
《Ho bisogno di parlare delle tue prossime promozioni in nuova zelanda》
《Scordatelo...non farò niente..》
《Jungkook ti ricordo che sei pagato per starmi accanto, o lo dimentichi??》

《E pensi che io lo faccia gratis? Sto ai tuoi giochi per una questione monetaria caro padre, ma non esiste che io faccia parte del tuo giro 》
《Vedi tutto ciò jungkook? Lo hai grazie ai sacrifici che ha fatto tuo padre in tutti questi anni! Il minimo che tu possa fare è continuare la ditta familiare!》
《Prenditi un erede! Si può sapere che vuoi da me?!》

《Il tuo compito dalla nascita è stato portare avanti l agenzia e le entrate familiari,non rinuncio al mio buon nome per un figlio ingrato come te!》
《Se sono così una delusione, dovresti per prima prendere un tantino della tua coscienza e ragionare su ciò che il tuo vero figlio vuole! Non prenderò il posto in Nuova Zelanda scordatelo!》

《Lo vuoi capire che il pezzente di strada non puoi farlo??? Jungkook ragiona sei su tutti i giornali come il fantastico figlio di jeon non potri mai escluderti》
《Per questo mi escludo io, se devo fare una conferenza stampa per levarmi da questa merda che si faccia pure! Io dei tuoi giri aziendali non ne voglio sapere nulla》

《Che me ne faccio di un figlio se non prende le origine del padre???!》
《Un figlio non si fa per scopo lavorativo!si fa per amore della famiglia cazzo!》
Urlò il ragazzo reso stufo da quel continuo lamento del padre.
《Da quando la mamma è morta...papà tu sei un altra persona!! Mi amavi come io amavo te! Amavi la mamma come se fosse l unica donna per te》

《Non provare a rigettare questo discorso jeon...non te lo permetto, TUA MADRE È MORTA DEVI ACCETTARLO! queste sono le accordative,sennò sai qual è la porta 》
Disse riluttante il padre reso adesso rabbioso.
《N-non puoi gettare al vento tutto quello che ha fatto quella donna per te...PER NOI CAZZO》

《Tua madre non esiste più...tua madre non c è più jungkook, e come lei...anche un pezzo di me》
《Ed io? Io ci sono per quanto io ti possa odiare giorno per giorno》
Il ragazzo oramai reso piangente resse la sua voce dura guardando il padre reso debole al discorso.
《Te l ho detto...o il lavoro...o quella è la porta di casa, non me ne faccio nulla di te》

《Come può l amore che nutrivi per noi essere scomparso in così poco tempo...》
《da quando quella donna fece l ultimo respiro,da li il mio cuore risente odio nei tuoi confronti jungkook...》

Mai aveva detto una singola parola così veritiera agli occhi di jungkook,adesso piangente guardava incredulo il padre  .
Rimase scettico a quella verità non aspettandosi di certo una simile situazione.
Negli anni evidentemente l uomo intraprese una strada sinistra per l odio che nutriva per suo figlio.
《La mia amata è morta solo per colpa tua jungkook,non meriti di portare il suo viso...》

Disse oramai l uomo reso terribilmente fragile non riuscendo a sostenere lo sguardo indignato del figlio .
Esso si avvicinò maggiormente negando con la testa cercando di reprimere quei suoi rumorosi singhiozzi.

《N-non lo stai dicendo sul serio》
《Non ti sento mio,vedo in te l unica ragione che mi ha privato di tua madre...》
《Adesso non posso comprendere le tue parole cosi affilate padre,spero solo che ti si ritorceranno tutte, che tu prima o poi te ne penta di queste tue azioni così prive di sensate ragioni》

La rabbia aveva oramai reso cieco jungkook, la quale si ritrovava pochi centimetri dalla faccia dell uomo reso ammutolito cercando di non inveire contro il suo primo genito.
Forse non era ciò che le sue aspettative voleva far intendere ma quella cruda realtà stava torturando il cuore lacignato del signor jeon,adesso piangente senza occhi indiscreti.

Il moro come una furia salì le sue scale un ultima volta con totale rabbia a dominare le sue iridi.
Prese le prime cose che gli capitarono con completa frustrazione e senza un minimo di ordine.
Prese i vestiari con velocità rendendoli ammaccati in un borsone da sport abbastanza capiente.

Prese i suoi precedenti risparmi abbastanza elevati nascondendoli a massa tra le tasche interne di quel borsone.
Prese le numerose carte di credito portandosele all interno della sua uniforme per finire con i suoi effetti personali.

Portò il borsone tra le spalle guardando un ultima volta la foto della dolce donna raffigurata in quel porta foto.
Cosi serena e bella sorrideva ad un jungkook piangente, reso distrutto da quella verità così nascosta dai suoi occhi, ma percettibile da chiunque al di fuori.

Non aveva mai abbandonato l idea di mettere apposto le cose tra di loro,di tornare come un tempo affiatati con la figura della madre del moro.
Le sue aspettative volevano una serenità con il padre, sperava in una situazione di equilibrio.
Eppure l ultima goccia fece rovesciare il vaso.

Le parole crudi dell uomo si ripetevano come loop nella sua testa .
Usci di fretta non guardando un ultima volta la sua stanza incamminadosi tra i corridoio di quella buia casa.
I tuoni al di fuori erano ben accentuati ma non fecero fermare il moro già sceso al piano di sotto.
Guardò l uomo accasciato con privazione dell anima non sentendo chissà quale sentimento contrastante prendendo il suo cammino al di fuori di quelle 4 mura.

Ci furono solo due boati.
Uno di un tuono.
L altro di una porta sbattuta.

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