Capitolo 2

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* CAMBIO DI PROGRAMMA: fino a che riesco pubblicherò 3 volte ( lunedì mercoledì e venerdì) poi quando finirò le bozze o sarò quasi a pari passo, aggiornerò 2 volte!





Dopo quello strano incontro, sono ritornato in classe per affrontare le ultime tre ore pomeridiane come sempre, alla mia uscita mi sono incontrato, nuovamente con i miei amici e abbiamo deciso di andare nel bar vicino alla struttura per prendere una cioccolata calda, visto la bassa temperatura di novembre. Ci siamo seduti su un tavolino per sette persone e abbiamo ordinato le nostre bevande calde. -" allora Jimin stasera non abbiamo il turno al pub?" finisco di mettere due bustine nella cioccolata e inizio a mescolare con un cucchiaino, -" no tae il capo ha detto che ha avuto un imprevisto e che ha dovuto chiudere" si lecca le labbra dopo aver bevuto un sorso dalla sua tazza e alza le spalle -" il nostro collega mi ha riferito che ieri sera dopo il nostro turno qualcuno è entrato nel locale e ha rubato dei contanti dalla cassaforte quindi ha deciso di chiudere per stasera" continuo a bere soffiando sulla bevanda per non ustionarmi -"povero mi dispiace tanto è un bravo signore e sicuramente sarà a pezzi dopo questa notizia" Jimin annuisce e per un po' rimaniamo in silenzio continuando a consumare le nostre ordinazioni. -" visto che sei libero vieni a dormire da me?" mi giro verso Baekhyun e gli accarezzo una guancia con fare premuroso -" non so Bae" mi pulisco le labbra e poso la tazza vuota sul tavolo, accavallando poi le gambe -"ho tanto da ripassare per l'esame della prossima settimana" lui sbuffa e si passa una mando tra i capelli castani -"anch'io Tae ma abbiamo tempo, e poi a te serve poco sei sempre così intelligente" sorrido e scuoto la testa divertito -" sai che non voglio distrazioni sotto esame verrò un'altra volta" noto il suo sguardo incupirsi e mi sporgo dandogli un piccolo bacio a fior di labbra. -" andiamo a pagare ragazzi?" Namjoon si alza e noi lo seguiamo dirigendoci verso la cassa per pagare le ordinazioni.

Dopo un pomeriggio passato con il mio gruppo, finalmente entro nel mio appartamento, e , dopo aver posato cappotto e borsa mi dirigo verso la cucina accendendo subito il fuoco per prepararmi del ramen istantaneo. Sono troppo stanco per mettermi a cucinare oggi; mi sfilo gli occhiali e mentre aspetto che l'acqua bolla, vado nella mia stanza per posare gli occhiali e mettere il telefono in carica. Quando tiro fuori il cellulare mi ritorna in mente quel ragazzo di stamattina. Aveva uno sguardo molto distaccato e duro, sembrava più giovane di me di qualche anno, i suoi vestiti e le mani fredde mi fanno pensare che sia un senza tetto, ma su questo non posso esserne sicuro. A primo impatto mi ha fatto pena vedere un ragazzino così giovane seduto su quella panchina tutto da solo, ma dopo la nostra piccola litigata, devo dire che il suo modo di approcciarsi mi incute un po' di timore, sembra uno di quei ladri a cui piace prenderti in giro e dal suo odore posso prendere in considerazione la frase del mio ragazzo " non parlare con i drogati TaeTae". Forse è veramente un drogato, per quello, magari, ha iniziato a fare dei giochetti con me, la droga non ti fa pensare lucidamente e quindi essendo fatto si è comportato così. Ritorno con la testa sul pianeta terra scuotendo la testa e torno in cucina finendo di prepararmi la cena.

Dopo aver mangiato e lavato quei pochi piatti, mi sono seduto sul divano in soggiorno e ho tirato fuori il libro e gli appunti di marketing e comunicazione. Ho davvero detto la verità a Baekhyun quando ho rifiutato la suo offerta di andare a stare da lui per la notte, sento il bisogno di studiare tanto per questo esame, vorrei uscire con il massimo dei voto per sentirmi soddisfatto. Dopo qualche ora di studio intenso, chiudo il libro e preparo la borsa per il giorno dopo, mi dirigo in bagno e mi sciacquo il viso togliendo quel poco di trucco che mi permetto di mettere. Torno in camera e guardo l'ora sul cellullare, sono le 21.30 pensavo si fosse fatto più tardi. Rimango a rimuginare sul da farsi e alla fine penso che non sia poi così tardi per farmi una passeggiata nel mio quartiere. Stacco il telefono e mi cambio con qualcosa di più pesante, vado all'entrata e dopo aver preso cappotto, sciarpa e chiavi esco chiudendo bene il portone. Quando esco una volata di aria fresca mi colpisce in pieno viso e io mi faccio più piccolo per coprire anche il naso con la sciarpa.

Inizio a camminare cercando di svuotare la mente dalla scuola e alzo lo sguardo sul cielo scuro senza stelle, continuo a camminare fino ad un parchetto vuoto e decido di sedermi su una panchina. Dopo un paio di minuti di assoluta tranquillità, prendo il telefono dalla tasca e inizio a sfogliare i vari social, non trovando, però, nulla di interessante. Dei passi veloci alle mie spalle interrompono la mia tranquillità e mettendo il telefono in tasca girandomi di lato . -" Oh, lo sfigato che perde le cose" assottiglio gli occhi riconoscendo la voce ma non mettendo bene a fuoco la sagoma nel buio che si sta avvicinando a me -" lo avevo detto che eri un quattrocchi, se non ci vedi perché ti levi gli occhiali?" fa una risata e si siede di fianco a me mantenendo comunque una certa distanza. -" scusami?" alzo un sopracciglio e accavallo, come mio solito, le mie lunghe e magre gambe -" sei proprio un maleducato fattelo dire ragazzino" il suo sorriso sghembo non lascia il suo volto e porta una mano a tirarsi giù il cappuccio della felpa -" che ci fa qui di sera un figlio di papà come te?" sbuffo una risata e mi sistemo i capelli -" tu pensi che un figlio di papà sia tutto casa e studio?" il moro annuisce con fare ovvio e io in risposta roteo gli occhi -" mi sbaglio forse?" rimango in silenzio osservando una piccola bustina trasparente tra le sue mani, lui nota il mio sguardo su di essa e la apre facendo cadere sulla mano sinistra della polverina bianca -" che c'è tigre vuoi farmi compagnia?" sbatto più volte le palpebre e mi alzo di scatto guardandomi intorno -" ma sei scemo per caso? Butta quella roba subito" il ragazzo dai capelli neri come la notte non sembra darmi ascolto e sotto le mie proteste stende con una carta di credito mezza rotta la polverina per poi avvicinarsi con il naso -" a-aspetta!!" la mia voce esce più alta del previsto e lui si blocca fissandomi scocciato -"non lo fare " rimane a fissarmi  -" non ti serve a niente quella cosa sei un ragazzo troppo giovane per rovinarti così" si alza tenendo sempre quella polvere sulla carta in una linea drittissima e si lecca le labbra screpolate -" qui sei tu in un posto per drogati come me torna a casa" porta il naso vicino alla polvere e tenendo schiacciata con un dito una narice, ispira quella che penso sia cocaina. Rimango immobile e scioccato davanti a lui; non mi era mai capitato di vedere un ragazzo drogarsi davanti ai miei occhi -"perché" le parole mi escono in un sussurro e inizio a sentire dei brividi di freddo -" la domanda non è perché ma cosa ci fai ancora qui" la mia bocca si trasforma in una linea e i suoi occhi, adesso quasi rossi e con le pupille dilatate mi penetrano dentro l'anima spaventandomi. Inizio a camminare all'indietro sentendo una strana angoscia prendere il possesso del mio stomaco. Inizio a correre velocemente verso casa guardandomi di tanto in tanto indietro per vedere se quello strano ragazzino mi stia seguendo o meno.

Quando arrivo davanti al mio portone, con le mani tremolanti e fredde, apro la porta richiudendola, subito dopo, e appoggiandoci la schiena mentre riprendo fiato. Ho una strana sensazione addosso, potevo farmi gli affari miei e non rivolgergli parola, ma il mio essere gentile e sempre disposto ad aiutare, ha preso il sopravvento. Vado in camera mia e mi infilo un pigiama di seta bianco per poi stendermi sul letto. Non posso preoccuparmi per persone che non conosco e che non hanno intenzione di essere aiutate, devo concentrarmi sulla mia vita e sui miei affetti senza farmi distrarre da cose o persone che non facciano parte della mia vita; spero solo che quel ragazzo adesso sia tornato ovunque lui viva, sano e salvo.

YOUR LIGHTWo Geschichten leben. Entdecke jetzt