Capitolo 13

2.2K 165 29
                                    



Un sogno. Mi sembrava un sogno per i primi secondi. Ma non tutti i sogni sono belli no? Le sue labbra sulle mie mi sembravano un sogno, ma non perché io desiderassi questo; ma perché proprio non  mi sembrava una cosa reale, non poteva averlo fatto. Non mi aveva mai dato segni di attrazione verso di me e io non li avevo dati a lui ecco, perché mi sembrava una cosa impossibile, ma sentendo la sua bocca muoversi sulla mia con decisione mi aveva fatto uno strano effetto, dovevo ancora capire se questo effetto fosse positivo o negativo; la presa sul mio polso si era fatta meno forte ma non se n'era andata, mi teneva ancora vicino, i suoi leggeri morsi continuavano a torturare il mio labbro inferiore e la sua lingua calda scivolava e accarezzava la mia come se fosse già abituata a tutto questo. Per la prima volta da quando lo conoscevo, il suo corpo mi sembrava caldo, bollente. Un bacio strano per me, non ho mai dato un bacio così travolgente e passionale, un bacio da farti salire su per lo stomaco milioni e milioni di farfalle che svolazzano impazzite. Un bacio quasi disperato, come se le nostre labbra insieme, siano una cura, una nuova dipendenza, come se la mia pelle, il mio muscolo caldo, sia la sua soluzione a tutto.

-" b-basta!" mi stacco da Jungkook dopo pochi minuti, anche se a me sembra che siano passate ore, lascia il mio polso e abbassa lo sguardo a terra per guardare la polvere bianca ormai dispersa tra l'erba di questo piccolo parco. Si alza senza dire una parola prendendo la bustina di cocaina e iniziando a camminare verso il centro del parchetto –" dove vai?" mi alzo seguendolo –"Jungkook" lo richiamo ma lui continua a camminare senza fermarsi. Si ferma poco dopo vicino ad una staccionata di legno che divide il parco da un piccolo dirupo e apre nuovamente la busta prendendo un po' di quella odiosa sostanza e spargendosela sulla mano per fare una striscia perfetta come poco prima. –" ti conviene andare a casa è tardi e io ho da fare" avvicina il naso alla droga bianca e in un solo tiro la polvere sparisce nella sua narice. –" Jungkook possiamo parlare?" incatena i nostri occhi e si avvicina pericolosamente al mio viso tanto da farmi trattenere il respiro –"cosa vuoi?" il suo fiato caldo si mischia al mio provocandomi brividi per tutta la spina dorsale –"perché tu" cerco di trovare le parole giuste ma l'ansia mi sta mangiando vivo -" cioè perché mi hai baciato?" abbasso il capo non riuscendo a mantenere il suo sguardo troppo intenso in questo momento –"così" si allontana e mette le braccia sulla staccionata –"così???" sento una vuoto spiacevole farsi spazio nelle mie viscere. Lui mi ha baciato così? Senza motivo? –" sono fidanzato e lo sai bene non puoi baciarmi solo perché ti annoi" le sue labbra si trasformano in un ghigno divertito –" sai che non me ne frega un cazzo di quel damerino senza palle" alza le spalle con tranquillità facendomi infuriare ancora di più –" non sto parlando di lui ma ti dovrebbe interessare di me di come sto io cazzo" mi porto entrambe le mani tra i capelli tirandoli appena per scaricare la tensione –" io non devo tenere conto a nessuno Taehyung non ci pensare più" un rumore di due moto fa bloccare i mille insulti che stavo per rifilargli e Jungkook mi guarda un'ultima volta prima di iniziare a camminare incontro a due uomini dalle dimensioni decisamente notevoli. Noto, da qualche metro di distanza, che stanno facendolo lo scambio di droga/soldi senza spiccicare parola fino a quando uno dei due non mi nota mentre li osservo –" ei Jk  quel ragazzino chi è?" uno dei due si avvicina a me facendomi indietreggiare fino a farmi toccare la schiena con la staccionata –" piacere tu sei?" mi porge la mano piena di calli e io deglutisco a disagio –" lascia stare Bogum non è nessuno di importante" queste sue parole mi fanno pizzicare gli occhi, e questo ragazzo alto davanti a me, continua a fissarmi –" vuoi venire a fare un giro sulla mia moto?" nego con il capo velocemente, mentre sento i passi di Jungkook e l'altro uomo venire verso di me –" Jungkook il tuo amico non ha la lingua?" scoppia a ridere per poi prendermi il mento tra il pollice e l'indice –" magari la sa usare per altro Bogum" per la prima volta, l'altro ragazzo parla e i miei occhi vanno sul moro che rimane in silenzio senza dire una parola, non ci prova neanche a difendermi  –"non sono un suo amico" quello che per quanto ho capito si chiama Bogum, torna con il suo sguardo su di me avvicinandosi un po' troppo –" scusa hai detto qualcosa? Non ho sentito" tolgo la sua mano dal mio mento schiaffeggiandogliela –" ho detto che non sono un suo amico" inizio a dare le spalle ai tre, cominciando a camminare fuori da questo parco con le lacrime che hanno dato sfogo all'enorme dolore al petto che sento in questo momento. Io aiuto le persone e vengo ripagato così.

Il giorno dopo, appena sono arrivato a lezione, non ho salutato nessuno ancora troppo sconvolto ed amareggiato dalla sera precedente. Stava andando tutto così bene, ma naturalmente dovevo aspettarmi che il mio migliore amico avesse qualche potere soprannaturale –" che è successo hai una faccia?" il gioco del silenzio con lui non ha mai funzionato, quindi senza neanche provare a deviare il discorso la mia bocca fa uscire la bomba di getto, troppo stanco psicologicamente per inventare delle scuse –"Jungkook mi ha baciato ieri sera." Per la prima volta nella storia, Jimin rimane senza parole balbettando cose senza senso –" dopo il lavoro stava per farsi una striscia di cocaina e io ho cercato di fermalo prendendogli il viso e lui mi ha baciato" abbasso lo sguardo sul banco cercando di respirare profondamente per non piangere –" e poi? Non è tutto qui vero?" nego con il capo e mi asciugo una lacrima solitaria prima di raccontare al mio amico tutto per filo e per segno. Come sempre, Jimin, non mi interrompe nemmeno una volta annuendo di tanto in tanto. Gli racconto della sensazione delle sue labbra sulle mie, della mia confusione iniziale, del mio cercar di capire il perché lo avesse fatto e poi del spiacevole incontro con quei due ragazzi che presumo siano suoi clienti o "colleghi" –" non mi ha difeso Jiminie, non ha detto una parola mentre quelli ridevano di me anzi ha detto che non ero nessuno" la mano del mio amico va ad asciugare qualche lacrima sfuggita al mio controllo guardandomi con comprensione –" io l'ho fatto entrare al pub, ho cercato di aiutarlo diventando suo amico e lui ieri davanti a quelli ha fatto finta di non conoscermi, perché Jimin? Perché si è comportato così?" le sue braccia mi avvolgono in un abbraccio e con una mano inizia ad accarezzarmi i capelli scuri –" sul bacio potevo anche passarci sopra magari è stato un impulso ma la sua indifferenza mi ha fatto male" cerco di tranquillizzarmi tra le braccia del biondo provando a fare respiri più lunghi –" Tae magari anche lui era in uno stato confusionale" mi stacco iniziando a negare –" no no quello stronzo non era confuso perché dopo che mi ha ficcato la lingua in bocca sai cosa mi ha risposto quando gli ho chiesto il motivo di quel gesto? " inizio a parlare come un pazzo isterico tanta è la collera che provo in questo momento –" così" imito la sua voce ridendo per nulla divertito –" lui mi ha baciato così capisci?"

-" chi è che ti ha baciato?

YOUR LIGHTWhere stories live. Discover now