SPECIALE

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3 anni dopo...

TAEHYUNG'S POV


-" Sono così agitato Kook" alzo lo sguardo sul mio ragazzo cercando un modo per calmare la mia ansia; mi mordo forte il labbro inferiore, mentre Jungkook mi sistema la camicia bianca -" andrà tutto bene Taehyung te lo prometto e quando tornerai a casa festeggeremo insieme il tuo compleanno ok?" Annuisco e sospiro rilasciando tutta l'aria che ho nei polmoni. Finalmente, dopo quasi tre anni di duro lavoro, sono stato promosso come dirigente di reparto. Dopo che io e Jungkook ci siamo ritrovati, ho iniziato a lavorare in quella agenzia pubblicitaria mettendo, fin da sunto, tutto me stesso. È stato un periodo di grande stress per me; ero inesperto e i miei colleghi non mi trattavano all'altezza degli altri per la mia giovane età. Tornavo a casa distrutto e scoppiavo sempre in un pianto isterico facendo preoccupare il mio ragazzo, che con una strana, ma forte dolcezza, mi confortava promettendomi che sarei riuscito a farmi valere, che me lo meritavo e che dovevo solo attendere un po' di più; e oggi, finalmente, quel giorno era arrivato. Una settimana fa, il mio capo mi aveva chiamato nel suo ufficio dicendomi che aveva bisogno di parlare urgentemente con me. Avevo pensato subito agli scenari peggiori, come un immediato licenziamento, invece, con mia grande sorpresa, mi aveva informato che ero pronto per dirigere un intero reparto. Si era complimentato dicendomi che sapeva che ero forte e determinato e che era felice di avermi nella sua squadra. Era stato un giorno speciale per me, e quando ero tornato a casa, lo avevo annunciato a Jungkook e lui mi aveva abbracciato forte fino a farmi mancare il fiato. Mi ero sentito felice, riscattato ma soprattutto completo. Completo perché ero riuscito nel mio intento, completo perché avevo l'opportunità di far emergere le mie qualità, completo perché in tutto questo tempo, Jungkook era sempre rimasto al mio fianco supportandomi in qualunque mia scelta.

-" Andrai benissimo tigrotto, io ti aspetterò qui e poi festeggeremo insieme sia la tua promozione che il compleanno, vuoi mangiare qualcosa di particolare?" Ingoio la saliva sentendo la gola secca, e mi sistemo i capelli ormai tornati castani e mossi
-" quello che vuoi tu Koo lo sai che mi basta saperti qui" si avvicina stampandomi un bacio sulle labbra e sorridendomi subito dopo -" allora io vado ci vediamo stasera" mi accarezza la guancia, come al solito, facendomi rilassare e sciogliere i nervi e dopo un altro piccolo bacio e un "ti amo" sussurrato da entrambe le parti, mi chiudo la porta di casa alle spalle facendomi forza e scacciando via l'insicurezza; Kim Taehyung si prende sempre quello che vuole anche dopo anni di sofferenza.

JUNGKOOK'S POV


Quando una settimana prima, Taehyung era tornato a casa con un sorriso da orecchio a orecchio urlando di gioia per la sua scalata nel mondo della pubblicità, il mio cuore si era sciolto. Aveva finalmente tutto quello che desiderava e io ero la persona più felice del mondo a vederlo così. In questi anni, oltre a delusioni lavorative, non aveva passato un bel periodo. C'erano stati giorni in cui il nostro rapporto stava precipitando. Lui aveva iniziato a stare tutto il tempo in ufficio pensando solo alla sua carriera, e io mi sentivo solo. Per qualche mese, ero tornato nel tunnel della cocaina e quando Taehyung lo aveva scoperto, mi aveva tirato uno schiaffo urlandomi in faccia e ad occhio pieni di lacrime, di andarmene. Lì, il mio cuore si era spezzato in due, lasciandomi
un vuoto difficile da colmare. Avevo, anzi, avevamo pianto tanto e per un paio di giorni, ero andato via di casa. Mi sentivo in colpa per essere stato così debole, ma io avevo solo lui, non riuscivo più ad essere freddo ed indifferente davanti al suo buon cuore, e quando lui si era impuntato di far vedere che meritava un posto importante al lavoro lasciandomi solo, io ero entrato nuovamente in quel dannato circolo della droga. Fortunatamente, avevo fatto tanta amicizia con i suoi amici, con uno in particolare: Yoongi. Mi aveva ospitato senza battere ciglio, mi aveva fatto ragionare con i suoi modi un po' troppo duri, ma mi era servito a tornare da lui più deciso che mai, di tornare dal mio tigrotto. Mi ero scusato e avevamo parlato per ore e ore senza dormire dicendoci tutte quelle cose che non ci facevano sentire bene. Avevamo tirato fuori qualsiasi cosa per confrontarci e aiutarci come avevamo sempre fatto e in quel momento, sentendo parlare Taehyung, mi ero reso conto che anche lui era depresso. Non era più felice, il lavoro lo stava risucchiando, lo stava mandando giù e io mi ero ripromesso di essere la sua spalla, la sua ancora, qualsiasi cosa di cui lui avesse bisogno; perché lui ci era sempre stato per me e io avrei fatto lo stesso.


YOUR LIGHTWhere stories live. Discover now