Capitolo 17

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Non riuscivo più a togliere Jungkook dalla testa. Mi sentivo una ragazzina di quindici anni alle armi con la prima cotta e io, avendo avuto già esperienza nell'amore, sentivo che quello che provavo per lui era qualcosa di diverso, qualcosa mai provato prima. Certo ero sicuro di non essere innamorato, ma quel maledetto ragazzo chissà per quale assurdo motivo, finiva sempre per occuparmi i pensieri e anche se provavo a scacciarlo dalla mia mente, il suo viso e quel sorriso strafottente si ripresentava ogni volta. Ne avevo parlato vagamente con mia mamma dopo la nostra piccola chiacchierata e lei mi aveva consigliato di seguire per una volta l'istinto, di non pensarci troppo come sono solito fare, e di ascoltare il cuore invece che la testa. Purtroppo quello che mi fermava non era solo Baekhyun, io sapevo la situazione in cui si trovava il moro ma mia madre no, e non penso che mi avrebbe consigliato questo se fosse venuta a conoscenza della malavita che faceva.

Era arrivato finalmente il trenta dicembre, il giorno del mio ventiquattresimo compleanno; avevo pranzato con la mia famiglia in totale tranquillità; mia madre mi ha persino fatto una torta in casa con panna e fragole sapendo quanto io adori quei frutti rossi, e adesso, stavo aspettando impazientemente il mio fidanzato per poter passare gli ultimi giorni di vacanza con lui nella mia città natale. -" amore di mamma quando arriva Baekhyun?" Seduto sul divano in soggiorno con il telefono tra le mani, alzo lo sguardo verso la donna difronte a me intenta a spolverare per la decima volta la casa -" doveva essere qui già da mezz'ora magari il treno ha fatto ritardo" alzo le spalle e mia madre annuisce per poi tornare in cucina. Decido di riprovare a chiamare il mio ragazzo, ma come poco fa, la linea cade ancor prima di farmi sentire uno squillo. "Magari in treno non prende" penso prima di alzarmi e uscire dalla porta di casa sedendomi poi sui scalini. Il mio sguardo va sul cielo bianco, la neve continua a scendere incessantemente e il freddo entra dritto nelle mie ossa facendomi rabbrividire, il telefono inizia a vibrarmi dalla tasca del cappotto, lo prendo con le mani rosse e un sorriso mi spunta suo viso leggendo il nome del mio migliore amico -" Chim" porto una mano nella tasca e mi stringo, facendomi piccolo piccolo nel cappotto, per non sentire troppo il freddo -" TaeTae auguri!" Rido sentendo la sua voce così squillante dall'altra parte della cornetta -"grazie Jiminie, come va? Sei ancora a Busan?" Il mio migliore amico mi da una risposta affermativa e inizia a raccontarmi di come ha passato il Natale sommerso dai cugini e dalle zie impiccione -" e tu? Che stai facendo adesso?" Un sospiro esce dalle mie labbra facendo uscire la condensa che si forma con il freddo -" sto aspettando Bae doveva essere già qui da un po'" sul mio viso si dipinge un broncio triste -"Bae? Ma Namjoon qualche ora prima mi ha detto che li ha raggiunti in Giappone!!" Un flebile "cosa" mi esce dalle labbra e il mio cuore perde un battito -"Tae? Ci sei?" Senza voler più sentire altro, stacco la chiamata salutando velocemente il biondo e non riuscendo più a trattenermi inizio a piangere sentendo il petto far male. Come ha potuto farmi questo, mi aveva promesso che avrebbe passato il mio compleanno qui, e invece ha preferito lasciarmi da solo senza neanche avvertirmi di questo. Rimango fuori mentre i singhiozzi non decidono di fermarsi e nuovamente il telefono squilla segno di una chiamata. Sperando che il mio ragazzo abbia avuto la decenza di chiamarmi e magari di spiegarmi il perché, prendo il cellulare e se prima il mio cuore si era fermato per un attimo, adesso posso sentire i battiti accelerati uscirmi quasi dalla gola -"Jungkook" la mia voce esce spezzata e  in un debole sussurro -" auguri tigre" cerco di riprendermi dal pianto senza successo e un verso strozzato mi esce dalla gola -"Taehyung? Che succede? Stai piangendo?" La mia resistenza va a farsi fottere e scoppio in un pianto disperato portando la mano libera sugli occhi -" mi stai facendo preoccupare rispondimi per favore" la sua voce mi arriva ovattata ma posso percepire il tono preoccupato -" mi ha lasciato qui da solo" le lacrime continuano a scendere e qualche singhiozzo spezza le mie frasi -"chi? Non ho capito spiegati meglio per favore" cerco di riprendermi dal pianto e dopo pochi secondi facendo respiri profondi smetto di piangere -"Baekhyun, doveva essere qui ma mi hanno detto che è in Giappone con i nostri amici e lui non mi ha neanche avvisato" sento silenzio dall'altra parte del telefono e mordendomi con forza il labbro per non ritornare a piangere aspetto che lui mi risponda -"che figlio di puttana" inconsciamente un sorriso mi spunta sulle labbra -" quale fidanzato farebbe questo? Io non ho mai avuto storie d'amore ma sono sicuro che il modo corretto non sia questo" mi alzo dagli scalini e sospiro frustato -" non so Jungkook io non capisco il perché, volevo portarlo anche al cimitero da mia nonna ma" inevitabilmente un altro verso blocca la mia frase e alzo gli occhi al cielo per non piangere, fallendo però -" Taehyung ei è il tuo compleanno non dovresti piangere ok? Soprattutto non per uno così" annuisco anche se so che non mi può vedere -"mi sento così solo kook" porto il braccio a coprirmi gli occhi e inizio a tremare per i singhiozzi trattenuti -"mandami l'indirizzo io arrivo ci metterò un po' di ore in treno ma aspettami ok?" Il braccio mi cade sul fianco e inizio a balbettare cose sconnesse -" tu mandami l'indirizzo e non preoccuparti non ho intenzione di pagare il biglietto del treno" una risata mi esce dalle labbra bagnate per le troppe lacrime -" aspettami Taehyung non ti lascio solo."

Spiegare ai miei genitori il perché avessi gli occhi rossi e gonfi intanto che mi riempivano di domande su dove fosse Baekhyun, non era stato facile. Avevo deciso di raccontare la verità sul mio ragazzo e poi li avevo informati dell'arrivo di Jungkook. Mio padre era un po' in disaccordo ma vedendo, molto probabilmente, lo stato in cui mi ritrovavo, aveva acconsentito dandomi una piccola carezza sul viso per farmi smettere di piangere. Mia madre invece, era super euforica sul conoscere il moro, aveva incominciato a preparare la cena iniziando a correre di qua e di la per la casa sistemando l'impossibile e vederla così presa bene mi aveva fatto felice. Sono sicuro che lei ha capito che il ragazzo che stava per arrivare è quello che mi occupa la testa da un po' di giorni, e sicuramente vedendomi così emozionato anche lei ne è felice. Il suono del campanello mi risveglia dai mie pensieri facendomi sobbalzare -"vado io" con voce tremante e dopo aver visto i miei genitori spiarmi dalla porta della cucina, mi avvicino alla porta facendo poi un grosso respiro per far tranquillizzare il mio cuore. Appena apro la porta, un Jungkook pieno di neve e tutto rosso per il freddo mi si presenta davanti -" tigre" rimango letteralmente imbambolato davanti al suo sorriso -"mi fai entrare o..." scuoto la testa per tornare sul pianeta terra e senza pensarci due volte le mie gambe si muovono verso di lui finendo tra le sue braccia per un abbraccio -" grazie". -" Taehyung non ci presenti il tuo bel amico?" La voce impicciona di mia madre mi fa staccare come scottato e la fulmino con lo sguardo schiarendomi la voce -" lui è Jungkook lavora con me" il moro fa un inchino e mia madre lo fa entrare in casa invitandolo a togliersi il giubbotto e le scarpe -" devi avere molto freddo Taehyung fagli vedere dov'è il bagno così può farsi una doccia calda" annuisco e salgo le scale seguito da lui che intanto si guarda intorno -" ti sei portare un borsone vedo " Jungkook alza il sopracciglio e ci fermiamo davanti alla porta della mia stanza -" ho deciso che scroccherò le vacanze qui posso?" La mia risata suona per il corridoio e apro la porta della mia camera -" li infondo c'è la porta del bagno usa pure il mio " posa il borsone vicino all'armadio e guarda curioso la mia camera -" hai un bagno in camera? Che figlio di papà" fa un sorrisetto prima di aprire la borsa ed estrarre il cambio -" ti aspetto qui ci sono degli asciugamani nel cassetto bianco" annuisce e scompare dietro la porta. Mentre aspetto Jungkook, prendo il telefono rimanendo deluso. Baekhyun non si è ancora fatto sentire, quando tornerò a Seoul lo prenderò a sberle su questo non ci piove; continuo a smanettare con il cellulare disteso sul mio letto fino a quando sento la porta del bagno aprirsi facendomi mancare il respiro. -" Jungkook copriti!" Porto le mani sugli occhi sentendo l'imbarazzo colorarmi le guance -"  perché ho un deja vu ?" Ride rumorosamente facendo riferimento a quella volta che l'ho trovato sanguinante al parco e poi l'ho invitato a dormire a casa mia -"ho un asciugamano in vita tigre smettila di fare la prima donna" lo sento sbuffare e avvicinarsi a me togliendomi le mani dal viso. Rimango incantato : i capelli neri lunghi bagnati che gli coprono gli occhi, il petto bianco e scolpito; mi metto a sedere portando il viso verso il basso sentendo un calore spandersi per tutto il corpo -" non avevi preso il cambio?" rimane davanti a me facendomi deglutire -" avevo dimenticato i boxer" si gira abbassandosi per prendere dalla sua borsa le mutande e poi si rialza -" vieni qui" mi fa un cenno con la mano e io titubante mi avvicino puntando gli occhi nei suoi, una sua mano va ad accarezzarmi la guancia facendomi perdere la lucidità mentale -" se fai così io" si avvicina tanto da farmi sentire il suo respiro caldo -" se faccio così cosa?" Entrambe le mani vanno ad afferrare la mia vita stretta e la sua bocca si avvicina al mio collo sfiorandolo e facendomi partire mille brividi -" io non" sento i suoi denti afferrarmi il lobo e un gemito mal trattenuto mi sfugge facendolo ridacchiare. Torna all'altezza del mio viso avvicinando le labbra alle mie -"non ti bacerò questa volta perché aspetterò che sia tu a farlo" mentre mi sto per avvicinare facendo sfiorare le nostre labbra la voce di mia madre ci interrompe -" ragazzi la cena è pronta!" Con la voglia immensa di baciarlo mi allontano rosso in viso notando il suo ghigno malizioso mentre sparisce nuovamente in bagno.

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