Capitolo 9

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Avevo passato tutto il pomeriggio in giro per i pochi posti dove avevo sempre incontrato Jungkook senza neanche cenare; non lo avevo trovato da nessuna parte, forse era lui che non si voleva far trovare, e, quando l'ora era scattata sulle 21, avevo dovuto abbandonare la mia ricerca del moro per dirigermi al lavoro, promettendo però a me stesso, che anche dopo aver finito il mio turno, avrei continuato a cercarlo anche se fosse stata notte inoltrata. Non sapevo spiegarmi questo mio attaccamento a lui: certo volevo aiutarlo ad uscire dalla dipendenza, e la sua compagnia mi piaceva, ma stavo iniziando a temere, che tutta questa mia voglia di lui, non era solo per questi "futili" motivi, ma non volevo ancora elaborare il perché.

Arrivato al lavoro, vado verso Jimin che è già al bancone mentre serve vari drink ai clienti –" ei Chim" mi da un bacio sulla guancia e mi passa il mio grembiule che metto immediatamente –" come stai tae? Hai una faccia pallidissima" sospiro affranto mentre inizio a preparare i vari cocktail scritti su un pezzo di carta che verranno, poi portati da me, ai vari tavoli –" sto bene Jimin, sono un po' stanco e non ho cenato" il mio amico si pulisce le mani con lo straccio per poi avvicinarsi a me con sguardo confuso –" sei stato con Bae fino ad adesso?" scuoto la testa in negazione e metto tre bicchieri sul vassoio –" no sono tornato per le cinque ma poi sono dovuto uscire e non sono più tornato a casa" mi incammino verso il tavolo da servire lasciando la discussione con il biondo a metà, dopo gli racconterò tutto, lui sa sempre darmi dei buoni consigli e magari saprà anche aiutarmi a capire che cosa mi passa in questa mia testolina. Le ore di lavoro passano tutto sommato velocemente, e si fa mezzanotte, quindi il nostro capo, dopo averci pagato, dato che oggi è il giorno di paga, , ci lascia andare dicendoci che ci penserà lui a chiudere il locale.

Siamo fuori da circa dieci minuti e Jimin ha cominciato a parlarmi delle varie feste di capodanno in cui si infiltrerà senza invito. Io ho la testa da tutt'altra parte, vorrei andare a cercare Jungkook al solito parchetto, sperando di trovarlo lì sano e salvo; ho un angoscia nello stomaco che mi fa venire la nausea e il non cenare di certo, non ha aiutato, -" ci sei Tae?" guardo il mio amico che sta finendo la sigaretta accesa poco fa e annuisco –" scusa Jimin, devo andare ho da fare" faccio per salutarlo con il solito bacio sulla guancia, ma lui si sposta –" che devi fare a quest'ora?" mi passo una mano sugli occhi stanchi, e dopo aver puntato lo sguardo sulle vie ancora piene di gente anche essendo in settimana, decido di raccontargli tutto quello che io e Jungkook abbiamo fatto in questi giorni. Gli racconto di quella sera quando l'ho trovato pieno di ferite, di lui che dorme da me e di stamattina che prima di uscire di casa gli avevo detto di stare da me e che poi sarei tornato presto da lui ma che così non è stato –" quindi non hai mangiato per cercarlo?" annuisco abbassando la testa e Jimin sospira –"Taehyung non è che tu, beh sai..." lo guardo inclinando di poco la testa non capendo la sua frase –" non è che ti piace? Nel senso di piacere più di un amico" spalanco la bocca iniziando a gesticolare a caso –" ma che dici, no no no io non-" mi scompiglio i capelli prima di continuare –" sono solo preoccupato, se lui è tornato a casa sua con questo tempo brutto ed è senza riscaldamento starà congelando e lo sai Chim che io non riesco a non aiutare le persone sono sempre stato così no?" annuisce per poi far spuntare un sorrisino –" si sei sempre molto generoso ma io non stavo parlando della tua preoccupazione Tae, io ho detto questo perché ho visto i tuoi occhi mentre parlavi di lui" sbatto le palpebre velocemente e, non riuscendo più a reggere il suo sguardo, inizio a guardarmi intorno –" Taehyung è okay, capita infatuarsi per altre persone anche se così in poco tempo, deve essere davvero speciale questo Jungkook" mi da una spallata e una risata mi sfugge –" non sono infatuato di lui davvero io amo Baekhyun e poi non posso, io... io non posso cambiare la mia vita" Jimin mi mette una mano sulla spalla guardandomi serio, mi fa quasi paura adesso questo piccolo nano–" Taehyung, so a cosa credi, so che tu pensi che l'amore si trovi una volta sola nella vita e che Bae sia la tua metà ma sei intelligente, e infondo so che il tuo cuore vorrebbe spezzare la monotonia che ti sei creato intorno, ti serve un altro tipo di persona, ti serve passione, avventura, un amore che ti consumi e perché no, anche un po' di pericolo." E con un occhiolino mi da le spalle, andando verso la sua auto –" so che non vuoi un passaggio da me, vallo a cercare e pensa a cosa ti ho detto" mi fa un gesto con la mano e chiude la portiere dell'auto sparendo tra le strade di Seoul. Comincio a camminare, pensando alle sue parole. Davvero è così? Dovrei seriamente cambiare la mia vita per un possibile amore che non sia in grado di darmi sicurezze? Ho paura. Ho paura di lasciare  il mio posto sicuro per imbattermi in qualcosa che non conosco, in qualcosa di più oscuro, più freddo e sicuramente più instabile.

Senza rendermene conto, arrivo al solito parchetto; giro per minuti interi, sotto ai fiocchi di neve che hanno iniziato a scendere nuovamente, ma di lui nessuna traccia, così con sguardo abbattuto, mi avvio velocemente verso casa. Siamo quasi a dicembre e sta iniziando a fare sempre più freddo, le mie mani sono congelate e rosse e non riesco più a sentire neanche le dita dei piedi. Quando arrivo davanti al mio palazzo, una figura seduta sui gradini, nettamente familiare, mi fa sorridere –" Jungkook" gli corro incontro e il mio sorriso sparisce all'istante quando vedo le sue condizioni –" che è successo? Perché hai le pupille così dilatate cazzo" mi abbasso alla sua altezza e gli prendo una mano –" sei congelato vieni dentro" non risponde e mi segue barcollando parecchio. Entriamo in casa mia, e subito il riscaldamento alto mi fa rilassare i muscoli contratti –" siediti" esegue e io corro in cucina per mettere a bollire l'acqua per fare una tisana calda, ritorno da lui e mi siedo accanto prendendo tutte e due le sue mani per dargli calore, sono rossissime e tutte screpolate –" Taehyung" la sua voce esce flebile e aspettando il continuo, faccio incatenare i nostri occhi, i miei terribilmente preoccupati e i suoi, rossi e spenti–" mi hanno licenziato e tra un po' so già che mi toglieranno la casa non posso più pagarla" mi mordo con forza il labbro e lui sfila le sue mani dalle mie per portarle sugli occhi –" perché sei andato via oggi pomeriggio?" si strofina gli occhi lucidi ed inclina la testa all'indietro, appoggiandosi al divano –" ho visto che non tornavi ed ero in astinenza" chiude gli occhi continuando il suo discorso –" sono andato a comprare la coca e ho provato a venderne un po' senza successo, dovevo farmi almeno qualche woon per fare la spesa così sono andato sul mio posto di lavoro ma il mio capo mi ha detto che doveva licenziare me e altri tre dipendenti perché non riusciva più a pagarci e così mi sono fatto tutte le strisce che avevo comprato" apre gli occhi e io, sentendo l'acqua bollire mi dirigo in cucina per poi tornare con due tazze di tisana ai frutti rossi –" a te non ho messo lo zucchero" sorride  per poi iniziare a bere lentamente la bevanda calda –" perché eri qui fuori?" bevo un sorso sentendo il calore pervadere il mio corpo –" non lo so, fino a poco prima di vederti non connettevo tanto" si passa la mano libera sulla tempia, poso la tazza non ancora finita e gli prendo una mano –" troverai altro ti aiuterò okay?" fa un sorrisetto amaro e finisce in pochi sorsi la tisana ancora calda –" Taehyung" posa anche lui la tazza per poi riportare la sua attenzione su di me –" chi vuoi che assuma un drogato? Il posto dove lavoravo prima è squallido, pieno di persone sempre stra fatte e puttane che cercano di portarti a letto per essere pagate, per quello mi hanno assunto e poi io lì spacciavo quasi il doppio di quando mi metto davanti alla tua scuola per aspettare qualche figlio di papà che vuole scaricare la tensione" si sistema meglio sul mio divano e io mi avvicino facendo toccare le nostre ginocchia –"lì oltre al misero stipendio, vendevo anche la coca, quello era il mio guadagno più alto per vivere" le mie mani si muovono da sole e senza pensarci, gli prendo il viso a coppa, lui sgrana gli occhi ma non si scosta –" ti aiuterò davvero chiederò al mio capo di assumerti Jungkook, ma tu devi smettere con questa schifezza, perché ti sei imbottito così tanto stasera se sapevi di essere al verde?" porta le sue mani sulle mie e le lascia lì –" volevo andare spegnere tutto, volevo smetterla di vivere e raggiungere mio papà, che senso ha vivere se devo farlo così? Che senso ha se mia mamma se né andata con un altro lasciando un ragazzino nella merda? Che senso ha se non ho nessuno? " una lacrima riga il mio viso ma lui anche se ha la voce tremante non piange –" hai me adesso" mi toglie la lacrima dalla guancia, e per la prima volta, si fa abbracciare stringendomi forte.

*un pezzo del discorso di jimin è preso da una serie tv che mi ha seguito per tutta la mia adolescenza ( The vampire diaries) mi vien da piangere sono vecchia... comunque Jungkook è molto complicato da capire in questa storia, ma non temete tutto verrà spiegato meglio a tempo debito!!

A lunedì 😘

YOUR LIGHTWhere stories live. Discover now