35 Emily

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Le settimane sono passate molto in fretta da quando la scuola è cominciata e da quando ho iniziato le sessioni di fisioterapia, anzi sono passate così velocemente che tra qualche giorno avrà luogo l'annuale giorno del ringraziamento. Ovviamente la mia famiglia festeggia insieme a quella dei Raeken, come sempre, e stranamente quest'anno hanno invitato anche Parrish. 
Molto probabilmente, anzi sicuramente, lui porterà quella ragazza che lavora nel locale accanto alla pista.

Abbiamo avuto anche l'opportunità di festeggiare il nostro compleanno insieme alle persone che ci vogliono bene, tranne per il fatto che alla festa si è svolta a casa dei genitori addottivi di Daniel. 
Successivamente abbiamo avuto modo di festeggiare a scuola Halloween, ma per la maggior parte del tempo io sono stata a sedere per il forte dolore alla gamba. 

Durante questo periodo ho avuto anche modo di passare più tempo possibile con i miei amici, con i miei fratelli e con Theo. Ultimamente ogni venerdì sera vengono tutti a casa nostra per stare insieme, guardare qualche film oppure semplicemente noi ragazze ci mettiamo a ridere  dei nostri fidanzati mentre giocano ai videogiochi. 

Oggi stranamente mi sento di buon umore, ma ovviamente questa mia felicità è durata pochissimo. 

«Piccola, dovresti parlare con Liam», mi sussurra Theo così piano da non farsi sentire dal professore. «Io ho provato in qualsiasi modo di fargli cambiare idea ma non ci sono riuscito.
Magari ci puoi provare anche tu, solitamente a te da ascolto». 

Dopo che mi ha passato un foglio sul quale c'è scritto il motivo per il quale devo parlare con lui, accetto di aiutarlo. «Appena suona la campanella dell'intervallo tu cerca di trattenerlo in classe e appena si svuota vai via anche tu, così possiamo rimanere da soli». 

La giornata continua a procedere nel migliore dei modi. «Signorina Jackson la prego di smettere di infastidire il suo compagno di banco», mormora il professore e noto con la coda dell'occhio che Theo sta trattenendo le risate. 

"Non ridere" scrivo su un foglio per poi farglielo vedere.

"Il professore ha appena detto che non mi devi più disturbare
Comunque dopo ti aiuto e se hai bisogno di rinforzi chiamami" scrive a sua volta.

Annuisco senza aggiungere altro.

«Liam!» urlo appena la classe comincia a diventare vuota per l'intervallo e prima che Theo mi faccia l'occhiolino.

«Cosa urli?» domanda mentre finisce di sistemare le ultime cose dentro l'astuccio. «Guarda che ti sento lo stesso visto che siamo nella stessa aula». 

Ancora zoppicando mi avvicino a lui. «Allora caro amico mio, hai per caso qualcosa da dirmi? Anzi, scusa, volevo dire da confessare», gli chiedo appoggiandomi al banco. 

Cambia espressione appena mi sente pronunciare quelle parole. «Credo sia meglio andare in un posto più appartatato per poter parlare di queste determinate cose», dice prendendomi per mano. 
Le persone non fanno altro che guardarci e sparlare, visto che non sanno fare altro, mentre attraversiamo i molteplici corridoi della scuola per arrivare infine nello sgabuzzino dello spogliatoio di calcio.

«Perchè ci troviamo nello sgabuzzino del vostro spogliatoio?» domando.

Liam appoggia le sue mani sulle mie spalle. «Adesso tu mi devi ascoltare e ti prego facciamo in modo che io non ti debba ripetere le cose due volte. Cerco di essere il più conciso possibile e di arrivare il prima possibile al succo della questione.
Ultimamente ricevo dei messaggi da un numero sconosciuto, moltissimi dei quali parlano anche di te e credo sia sottinteso che anche a te sono arrivano questi messaggi». 

Annuisco mentre cerco di prestare più attenzione possibile alle sue parole. 

«Speravo non fosse vero e invece mi sbagliavo», sussurra prima di sedersi nel piccolo spazio libero per terra, seguito da me. «Ultimamente i messaggi sono diventati molto aggressivi e nell'ultimo mi chiedeva di fare la cosa più dolorosa al mondo per me, ovvero lasciare la squadra di calcio e smettere di uscire con i nostri amici. Inoltre, c'era scritto che anche per te aveva in mente una cosa altrettanto crudele da lasciare tutti a bocca aperta.
Forse è meglio se ti faccio leggere i messaggi direttamente».

"Carissimo Liam spero che per te queste giornate stiano procedendo nel migliore dei modi e se non fosse così ci penserò io.
Lascia la squadra di calcio e cerca di allontanare da te i tuoi amici."

In questo momento la rabbia che provo non si può paragonare a niente. «Sinceramente non capisco cos'abbia a che fare con noi tutta questa situazione ma sopratutto chi è questa persona e cosa vuole», mormoro mentre appoggio il mento sulle ginocchia per riuscire a calmarmi.

Il mio telefono inizia a vibrare, il che significa che mi è arrivato un messaggio. 

Ed eccolo qui, il momento che poco fa mi aveva descritto Liam. Quello che lui sta attraversando il questi ultimi giorni. 

«Fammi vedere», dice Liam per poi sedersi più vicino a me.

"Lo so benissimo che tu e Liam avete parlato, il che significa che è arrivato il momento anche per te cara Emily.
Devi semplicemente lasciare il tuo ragazzo e non dire niente alle vostre famiglie."

Ho tantissima voglia di piangere ma non ho le forze, il mio corpo però inizia a tremare peggio di una foglia e io non me ne accorgo fino a quando Liam non mi abbraccia. «Stellina vedrai che si risolverà tutto, te lo prometto».

Nella mia vita ho sentito troppe volte pronunciare quelle esatte parole da persone importanti per me e dopo tutto quello che è successo nella mia vita è come se non ci credessi più.  «Non fare promesse che non puoi mantenere».

Let Me Love You 2//Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora