27 Emily

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La cosa che odio, forse di più al mondo, e quando qualcuno parla mentre io dormo. Soprattutto se quelle persone non parlano in modo normale, ma bisbigliano.

«Secondo me dovremmo andargli a svegliare, non è normale dormire così tanto», sussurra mamma. Sembra che la sua voce provenga dal piano disotto.

«Parla piano. È normale che dormano così tanto, dato che ieri sono andati a dormire alle tre di notte. Sono stato io quello che gli ha spento la tv in camera, dopo che sono andato a prendere un bicchiere d'acqua», dice papà.

Ma perché non possono parlare più piano, anzi, perché non possono stare zitti?

Mi giro per prendere il telefono per controllare che ore sono. Sono esattamente le dieci di mattina. Noto che mio fratello Ryan che ha sulla faccia un cuscino. Sicuramente si sarà svegliato anche lui.

Controvoglia mi alzo per aprire leggermente la porta. Voglio sentire meglio quello che hanno da dire su di noi.

«Sabrina», continua papà sicuramente avvicinandosi a lei per abbracciarla. «Pensavo che ormai ci avevi fatto l'abitudine di loro che dormono fino a quasi l'ora di pranzo».

«Giusto», risponde lei. «Adesso che ci penso, ti ricordi quando una macchina si era schiantata contro la porta dei nostri vicini? Emily e Ryan avevo all'incirca dodici anni, e nonostante tutto il fracasso che c'è stato quella notte, loro hanno continuato a dormire. Come se niente non fosse accaduto».

Scoppiano entrambi a ridere. «Me e lo ricordo benissimo».

Ma la mamma si ferma subito al ridere. «Sinceramente non mi aspettavo che anche Daniel avesse questa stranissima abitudine che hanno loro».

«Sono gemelli, che cosa ti aspettavi?» risponde papà.

«Mi aspettavo, anzi ho sempre sperato di vederli crescere insieme, guardarli dormire nella stessa stanza, giocare insieme ma queste cose mi sono state tolte. Ecco, è questo quello che mi aspettavo.

Questo è quello che una mamma spera per i suoi figli, ovvero vederli crescere insieme sotto lo stesso tetto».

«È una cosa che hanno tolto anche a me. Anche un padre a certe speranze riguardo ai suoi figli».

Dopo qualche secondo la porta del bagno si apre. Daniel e viene a sedersi sul mio letto. «Ma che problemi hanno mamma e papà di prima mattina? Io voglio ancora dormire», mormora. Si sente che ha ancora la voce impastata dal sonno.

Mi avvicino di più a lui per abbracciarlo. «Non lo chiedere a me, dato che non ragiono appena sveglia».

Un cuscino mi colpisce in testa. Il colpevole è Ryan che sta in piedi di fronte a noi. «State un po' zitti anche voi due».

Daniel lo guarda male, ma non dice niente. «Sarebbe meglio se andassimo a mangiare, visto che ci siamo svegliati più o meno tutti», dice alzandosi e trascinandomi via con lui.

In cucina troviamo mamma mentre cerca di cuocere i pancakes e papà che prepara la pasta fredda con pomodori e mozzarella.

«Buongiorno», salutiamo noi tre in coro prima di sederci a tavola.

«Buongiorno anche a voi», ci saluta a loro volta. Mamma si avvicina a noi mentre cerca di farci un sorriso, che alla fine sembra di più una smorfia. A gli occhi rossi, si vede che ha pianto per quello che ha detto prima.

Ci posa davanti tre piatti, il barattolo della Nutella e tre tazze di latte. «Dormito bene?» ci domanda.

«Avremmo dormito meglio se voi non avreste urlato di prima mattina», risponde Ryan con la bocca piena.

Let Me Love You 2//Theo RaekenWhere stories live. Discover now