45 Emily

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Ho le gambe intorpidite che ho come la sensazione che mille formiche mi stanno salendo su per tutto il corpo, per non parlare delle braccia piene di lividi comparsi a causa della corda che avevo nei giorni passati.

Sono giorni che non vediamo James, almeno credo siano passati giorni visto che ormai ho perso completamente la cognizione del tempo. Non sento nessun rumore strano provenire da fuori, perciò deduco che sia notte. 

Non essendo più abituata a nessun tipo di luce, stringo gli occhi a due fessure, non avendo nemmeno le forze per alzare la mano per coprirmi gli occhi. Liam continua a lamentarsi mentre ha ancora la testa appoggiata sulle mie gambe. 

«Liam, ti prego parlami» sussurro con una voce che non sembra nemmeno la mia. «Apri gli occhi e parlami».

Da parte sua ricevo soltanto un mormorio. Sono così preoccupata per il mio migliore amico da non sentire nemmeno il costante dolore alla caviglia. Per chi non se lo ricordasse indosso ancora il tutore dopo essermi rotta la caviglia destra cadendo dalle scale di casa, esattamente il giorno in cui saremo dovuti andare al mare con i Raeken.

Oddio, chissà cosa staranno facendo le nostre famiglie. Sicuramente saranno molto preoccupati per noi.

Sono sicura che papà appena ha saputo l'accaduto ha ingaggiato tutta la sua equipe di investigatori privati, oppure potrebbe non aver detto niente per non attirare la stampa e finire nuovamente in prima pagina come scandalo l'anno.
Quindi le indagini ovviamente ricadono nelle mani di Parrish e Dylan, che quest'ultimo avrà nascosto tutto al padre usando i servizi della polizia senza farsi scoprire.

Theo, beh lui sicuramente è quello più provato emotivamente. Per lui questi ultimi giorni saranno stati pieni di alti e bassi, esattamente come andare sulla montagne russe. 
Ma la cosa che mi manca di lui è quando siamo stesi a letto a guardare un film oppure una serie tv e lui continua a guardare me al posto della televisione. Come se io non me ne accorgo, ma ogni volta che io gli chiedo di farmi il riassunto lui magicamente lo conosce.
Oppure quando mi chide di preparare la sua torta preferita e io ogni volta mi stupisco di quanto cioccolata possa digerire il suo corpo.
Sono questi, i piccoli momenti passati insieme a farmi capire che lui è la persona più speciale per me in tutto l'universo. La persona che amo di più.

Le lacrime represse iniziano a farsi strada, cosa che mi stupisce vista la carenza d'acqua negli ultimi giorni, appena inizio a pensare a ognuno di loro in parte. Mi mancano tutti, compresi quei rompi palle dei miei fratelli.

«Stellina» dice Liam continuando a tossire. Se non usciamo da qui il prima possibile la sua condizione potrebbe aggravare. Le labbra sembrano aver cambiato colore diventando sempre più viola, ma con questa poca luce a nostra disposizione non riesco a capirlo benissimo.

Appoggio le mani sul suo viso per poi iniziare ad accarezzare le sue guance diventate rosse come il fuoco. «Liam finalmente ti sei svegliato», dico. «Hai la febbre».

«Vedrai che nel giro di poco tempo mi passerà e comunque scusami se te lo dico, in questo momento cerca di mantenere la calma il più possibile. Tra pochissimo tempo sarà tutto finito e soltanto allora potrai piangere, ma soltanto quando sarai nuovamente tra le braccia del capitano».

Ridacchio stupendomi ancora della sua forza di scherzare sopra questa situazione. «Non credo che vorrà tornare insieme a me dopo quello che gli ho detto nella lettera».

«Non dire così, il Theo che conosco io non ti lascerebbe per nulla al mondo. Farebbe di tutto per te, letteralmente di tutto». Liam inizia a tossire di nuovo.

Mi sporgo a prendere l'ultimo goccio d'acqua che ci rimane per questa giornata e gli porgo la bottiglia. «Tieni, bevi».

«Adesso cerchiamo di dormire un pò, io sono stanco», dice. «Sdraiati accanto a me».

Mi stringe tra le sue braccia per di riscaldarlo il più possibile e l'ultima cosa che mi ricordo prima di chiudere gli occhi sono i nostri respiri che si sincronizzano.






Sono dei rumori fuori dalla porta a svegliarmi dal sonno. Non ho il coraggio di alzare la testa dal petto di Liam per controllare cosa stia succedendo, per paura di trovarmi davanti James pronto a tirarci altri schiaffi.

Alla fine mi faccio coraggio, più o meno, e con la coda dell'occhio intravedo una sagoma scura con una torcia nella mano. Cerca di illuminare l'intera stanza fino a quando si sofferma su di noi.

Le imprecazioni da parte della persona misteriosa non mancano. «Stellina?» una voce molto familiare mi chiama e il mio cuore perde un battito. Una voce che nell'ultimo anno è diventata un punto importante della mia vita senza rendermene conto.

«Daniel?» domando, ma la mia voce risulta forse un sussurro che si disperde nella stanza. Mi sembra tutto un sogno. 

«Oh cazzo, Theo li ho trovati entrambi» grida. 

Provo nuovamente a parlare ma le poche energie che ho avuto prima mentre parlavo con Liam sembrano sparite. Non importa, visto che qualcuno ci ha trovato.

Una seconda sagoma compare nel mio campo visivo e inizia a correre nella nostra direzione.

«Cazzo, finalmente» la sua voce sembra molto strana.

«Theo?» domando, con le labbra secche. 

«Si, piccola sono io. Tieni duro» sussurra accanto al mio orecchio appena si trova accanto a me.

«Liam, amico mio, mi senti?» vedo Daniel agitare una mano sopra la faccia del ragazzo e ogni tanto tirandogli dei leggeri schiaffi sulle guance.

Inizio a tossire. «Credo si svenuto per la febbre alta, poche ore fa abbiamo parlato per alcuni minuti prima di tornare a dormire, però adesso bisogna portarlo in ospedale», mormoro con le ultime forze rimaste nel mio corpo.

I loro sguardi per alcuni secondi perlustrano il resto della stanza in cui ci troviamo, per poi tornare su di noi. «Dannazione, cazzo vi ha combinato quello stronzo».

«Theo, Daniel arriva qualcuno. Dobbiamo andarcene via adesso». Compare sulla soglia Dylan. Vorrei andare ad abbracciare tutti loro ma ho veramente esaurito le forze, anzi voglio soltanto tornare a dormire.

Theo mi aiuta ad alzarmi la il dolore alla gamba è talmente forte che crollo subito contro il suo petto. Dopo varie imprecazioni mi prendere a mo di sposa e io mi abbandono completamente tra le sue braccia.

«Appena trovo quel tipo gliela farò pagare per tutto quello che vi ha fatto», mormora a dentro stretti.

«Ci puoi scommettere. Quello che io definivo il mio padre adottivo marcirà in prigione per il resto della sua vita», risponde Daniel che con l'aiuto di Dylan hanno preso Liam in spalla. «Adesso andiamo».

Arrivati alla macchina Theo si posiziona in mezzo a me e Liam sui sedili posteriori in modo che entrambi possiamo stare comodi. Hanno accennato una roba che si mette lì da poterci aiutare se in caso uno di noi due si sente male durante il viggio per andare all'ospedale.

Theo dopo essersi assicurato che il mio migliore amico stesse comodo si gira verso di me e prova a mettere le mani intorno al mio viso, ma io per istinto mi ritraggo sbattendo la testa contro la portiera dietro di me.

«Hei piccola, sono io, non avere paura», sussurra lasciando cadere le mani in grembo. «Di me non devi avere paura, io non ti farò del male». 

La vista diventa sempre più sfocata, forse a causa della botta presa pochi secondi fa, mentre cerco di parlare con lui.

«Dylan vedi di andare più velocemente come sta facendo Parrish nella macchina davanti a noi per arrivare in ospedale dalle nostre famiglie, qui nessuno dei due riesce più a tenere gli occhi aperti», ringhia verso di lui. È l'ultima cosa che gli sento dire prima di appoggiare la testa sulla sua spalla per poi chiudere nuovamente gli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 25, 2022 ⏰

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