3 Emily

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Non è una bugia se vi dico che i miei amici mi sono mancati tantissimo, oltre a Theo che mi manca anche se non lo vedo per qualche ora, mi sono mancati soprattutto Dylan e Liam.

In macchina di Theo, mi sistemai sui sedili posteriori in mezzo a mio fratello Daniel e Abby. Anzi non ho avuto scelta, dato che Ryan è andato a sedersi davanti, e poi volevo anche stare vicino alla mia migliore amica per chiacchierare.

Abby, praticamente si aggrappò al mio collo con così tanta forza da farmi male. «Mi sei mancata tantissimo amica mia. Fortuna che sei tornata, perché non c'è la facevo a stare senza di te e per di più circondata da così tanti maschi», dice.

La guardo alzando le sopracciglia. «Anche tu mi sei mancata tanto», rispondo. «Ma comunque, dovresti ritenerti fortunata di aver avuto quel privilegio. Ci sono tantissime ragazze che vorrebbero essere al nostro posto in questo precisissimo istante».

«Io mi ritengo fortunata, e solo il fatto che io non so gestirli. Sei tu quella che, con solo uno sguardo, gli fai fare tutto quello che vogliono».

«Non è vero», dico protestando.

Lei annuisce,

«Quello che dice mio sorella è assolutamente vero», dice Theo guardandomi dallo specchietto retrovisore e facendomi l'occhiolino.

Arrossisco. «Se lo dite voi», dico alzando gli occhi al cielo. «E comunque, voi tre sapete benissimo che non dovete ascoltare i nostri discorsi».

«Scusaci, non volevamo. E soltanto che voi parlate forte».

Finalmente, dopo quelle che sembrano ore, la macchina parcheggiò sul ciglio della strada. Scendiamo e ci avviamo verso il posto a noi più caro: la Pista. Oltrepassiamo le rampe e tutti gli attrezzi che servono per gli skate o per i patti, e ci incamminiamo verso la spiaggia. Il posto sembra abbastanza deserto dato che è l'ora di pranzo e, sicuramente, tutti saranno a mangiare.

Un ragazzo con accanto due ragazze, tutti e tre circondati da un mucchio di zaini, sono seduti sulla sabbia. Lui è disteso sul telo a pancia in su, mentre una delle ragazzi gioca con i suo capelli castani. L'altra sta cercando disperatamente qualcosa nello zaino che ha in grembo. Li riconosco subito.

Quando ci avviciniamo a loro, Theo mi prende lo zaino dalle spalle e lo butta addosso al ragazzo.

Scatta subito in piedi, con una faccia sconvolta ma appena ci vede si addolcisce. «Guarda, guarda chi si rivede dopo che se ne sono andati via senza neanche salutare», dice Dylan vendo verso di noi mentre cerca di fare il finto offeso, ma in realtà sta sorridendo. Sono io la prima che abbraccia.

Trattengo le risate. «Scusaci tanto, ma lo sai come sono fatti i nostri genitori. Appena vogliono fare qualcosa, il giorno dopo sono subito li a farla», dice mio fratello Ryan.

«Anche voi fate così», mormora Lydia.

«Come si dice tali genitori, tali figli», sussurra Allison alzandosi. «Mi sei mancata tantissimo, Emily. Ero abbastanza disperata senza di te».

«Ma se eri sempre insieme a noi due», gli urla Abby mentre Lydia la fulmina con lo sguardo.

Non fa in tempo a rispondere, che delle voci ci chiamano dalla riva del mare. Il sole è abbastanza accecante, quindi mi è abbastanza difficile distinguere chi ci ha chiamato. Quando la vista mi si abituò, vidi Liam che correva nella nostra direzione. Poi vidi anche loro, in acqua, Scott, Mason e Corey, Aiden e Ethan. Si spruzzavano e facevano gli stupidi per chi annegava prima. Un bel mucchio di ragazzi a dorso nudo.

«Emily!», dice Liam scrollandosi dalla faccia i capelli, spruzzando acqua ovunque come un cagnolino, solo in modo più sexy. Gli sono cresciuti i capelli, e sinceramente gli stanno meglio. Non faccio in tempo a dirgli di stare lontano, che già mi ritrovo tra le sue braccia. Mi stringe forte a lui.

«Liam ho capito che ti sono mancata, ma dato che sei tutto bagnato mi stai inzuppando i vestiti. Levati!» dico allontanandomi da lui.

Non so se ve lo mai detto prima di adesso, ma tra me e lui c'è sempre stata una connessione che nessuno di noi due ha ancora capito cosa significhi.

L'ho incontrato in prima superiore quando sono uscita dalla classe per andare in bagno. Mentre camminavo in corridoi sono andata a sbatte contro qualcuno. Appena ho alzato lo sguardo su di lui, ho notato che sembrava abbastanza spaesato e disorientato, così mi sono offerta di accompagnalo dalla preside. Un'ora dopo me lo sono ritrovata in classe come compagno.

Liam si è sempre ritenuto fortunato di averci incontrato, dato che continua a ripetere che gli abbiamo salvato la vita. È sempre convinto che noi gli abbiamo dato una seconda possibilità.

Scuoto la testa, scacciando via i pensieri e mi avvicino alle mie amiche per metter meni in costume mentre i ragazzi stanno parlando più in la.

«Pronti?» dice Daniel praticamente urlando, sicuramente per farsi sentire anche da noi. «Al mio tre. Uno. Due. Tre». 

Ed è proprio che, dopo quel dannato tre, mi ritrovo tra le braccia di uno dei ragazzi e subito dopo in acqua. Grazie a tutti quegli anni di piscina, riesco a non ingoiare l'acqua dal naso.

Quando torno in superficie, mi giro per capire chi sia stato quel cretino che ci ha portato in acqua ma vengo distratta da Lydia che inizia a urlare contro il suo fidanzato. «Sei un cretino!»

«Piaciuto?» sussurra Theo al mio orecchio.

Mi giro verso di lui. Non sono arrabbiata per niente con lui, dato che mi sarei aspettata una cosa del genere da parte loro. Tutti i sui muscoli si contraggono mentre si passa una mano tra i capelli sbiaditi dal sole. Indossa dei pantaloncini rossi, che sono scesi abbastanza in basso, in una zona abbastanza proibita.

Il mio cuore cominciò ad accelerare, e come se lui avesse avvertito le mie emozioni mi si avvicina per baciarmi. Quando si allontana, dico: «Ti perdono».

Ride. «Ho trovato la soluzione per farmi perdonare ogni volta che combinerò qualcosa».

Delle mani mi coprono mi si posano sugli occhi. «Indovina chi siamo», dicono due voci in coro.

«Fatemi pensare un attimo. Siete i gemelli Aiden e Ethan», rispondo girandomi nella loro direzione. Rimango a bocca aperta appena li vedo. Sono diventati molto più belli, con i muscoli messi in evidenza più del solito.

Dylan richiamò l'attenzione di tutti noi. «Allora, facciamo delle gare di nuoto, che sicuramente vinceranno i gemelli Jackson. Quelli che perdono dovranno pagarci la cena», dice e subito iniziano le proteste.

«Non è vero che vincono sempre loro. Una volta ho vinto contro Ryan», dice Ethan.

«Sta zitto, che quella volta hai barato e poi hai perso contro Emily più di una volta», dice Ryan.

«Mia sorella e mio fratello sono i migliori a nuoto». Alle parole di Daniel avrei voluto aggiungere: "Grazie a tutti quegli anni di piscina".

«Io accetto la sfida», dice Scott.

«Anche noi», urlano tutti gli altri.

«Dopo non vi lamentate che ci dovete pagare da magiare», dico e subito dopo mi ritrovo sott'acqua.

Ho degli amici stupidi.


Let Me Love You 2//Theo RaekenWhere stories live. Discover now