39 Emily

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Il tempo passa tanlemte in fretta che tra una settimana esatta sarà l'ultimo giovedì del mese di novembre giorno in cui noi festeggiamo il ringraziamento, meglio conosciuto come Thanksgiving. Si celebrava, in origine, per il raccolto avuto durante l'anno.

Dall'ultima volta che ci siamo sentiti ne sono successe delle belle e spero di riuscire a fare un piccolo riassunto di tutto quanto. Prendendo le cose in ordine cronologico per prima cosa abbiamo festeggiato il nostro diciassettesimo compleanno finalmetne tutti e tre insieme a casa nostra con le persone più care per noi, ho tolto il gesso ma ancora devo mettere il tutore visto che ho un dolore costante e abbiamo festeggiato halloween a casa di Dylan.

Io e Liam non abbiamo ricevuto più nessun messaggio dal tipo misterioso dalla sera in cui anche lui è rimasto a dormire a casa dei Raeken. Pensiamo che questo silenzio da parte sua ci costera un prezzo molto caro.
L'unica cosa che per il momento possiamo fare è aspettare e vedere in seguito quello che succederà.

Stavo dimenticando di dire che io e le ragazze abbiamo partecipato praticamente a tutte le partite di calcio, amichevoli e non, dei nostri fidanzati. Per nostra sfortuna non sono riusciti a vincere tutte le partite, ma quelle vinte ci hanno permesso di avanzare nel campionato interscolastico di calcio della contea di Los Angeles.
Invece la cosa più sconvolgente di tutte è che Scott e Allison si sono lasciati qualche giorno dopo il nostro compleanno, peccato.

«Emozionato?» domando a Theo.

«Emozionatissimo. Ti rendi conto che ieri hai comprato il nuovo gioco per la Playstation need for speed e io vengo a sapere della sua esistenza soltanto adesso», dice praticamente urlando. «Quando pensavi di dirmelo? Anzi, ancora peggio, non mi dire che volevi giocarci senza di me».

«Amica mia io te l'ho detto di non nascondere il gioco e ti ho anche detto che portarlo qui a casa nostra sarebbe stata la tua rovina», mi sussurra Abby all'orecchio.

«Stai zitta e non me lo ricordare», dico. «Theo non mi voglio giustificare ma prima ho preferito giocarci da sola, successivamente lo avrei portato qui per poterci fare le gare insieme».

«Queste sono soltanto scuse. Pensa che ieri sera non ha fatto nemmeno giocare i suoi adorati fratelli che non vedevano l'ora di passare del tempo insieme alla sorella stronza». Sono entrambi uno accanto all'altro e scuotono la testa all'unisono.

Spero con tutta me stessa che questo sia soltanto uno scherzo. «Mi auguro che adesso la storia del gioco non la farete diventare un dramma».

«Invece tu signora Abby Raeken sei colpevole quanto la signora Emily Jackson perché non ci hai avvertito dei suoi loschi intenti per non farci giocare», dice Daniel. «Non negare l'evidenza».

Abby alza le mani per poi andare in direzione delle scale che portano al piano superiore. «Questa sera non esiste modo di parlare con voi quinci io mi arrendo e vado a cercare qualcosa da mangiare per cena».

Tutti e tre si girano nella mia direzione. «Ho capito il segnale, me ne vado via anch'io», dico mentre raggiungo la mia amica in cucina. «Certo che una cosa del genere non me la sarei mai aspettata da parte loro».

«Questa sera noi due mangiamo la pizza e comunque, fornendo al discorso di prima, ormai dovresti sapere come funziona il cervello dei nostri fratelli», mormora mentre compone sul telefono il numero della pizzeria. «Buonasera vorrei ordinare due pizze e due porzioni di patatine fritte».

La lascio finire la chiamata prima di parlare. «Hai ordinato soltanto per noi due oppure anche per i ragazzi che mi hanno sequestrato il gioco nuovo?» dico alzando il tono della voce verso la fine in modo che mi sentano anche loro.

«Io non sono la babysitter di nessuno. Il cibo se lo possono procurare anche da soli dopo la scenata che hanno fatto poco fa, almeno imparano».

«Beh in fin dei conti non hanno tutti i torti».

Mi fulmina con lo sguardo. «Non ci provare nemmeno a dire una roba del genere», dice. «Il gioco lo hai comprato con i tuoi soldi, quindi avevi tutto il diritto di giocare per conto tuo ieri sera. Poi è un altro discorso se hai invitato la tua migliore amica».

Scoppio a ridere. «Ce ne dici se mangiamo la nostra cena fuori in giardino accanto alla piscina in modo da stare lontane dalla gente poco desiderata in questo momento?»

«Va bene e comunque mi hanno detto che le pizze sarebbero arrivate tra un quarto d'ora», risponde guardando l'orologio sulla parete della cucina.

Sentiamo suonare il campanello. «Ti aspetto fuori», dico mentre prendo il tablet dal bancone della cucina per scegliere un film da mettere come sottofondo alla nostra cena.

Dopo essermi seduta vedo la mia migliore amica arrivare con due cartoni della pizza, un sacchetto di carta con dentro le patatine fritte, le nostre bibite e una montagna di fazzoletti.

«Finalmente si mangia», dice con la bocca piena di patatine. «Sono giorni che ne volevo parlare con te ma non ho mai trovato il momento giusto per farlo. Non se se lo hai notato anche tu ma ultimamente ho visto che siete tutti più sereni.
Mi riferisco a te, ai tuoi fratelli e anche a mio fratello».

«Non sei l'unica che ha notato questa cosa, infatti ieri me ne ha parlato anche Liam», rispondo. «Sarà perché non abbiamo nessun motivo per essere preoccupati, tranne per tutti i problemi che abbiamo in famiglia».

«Forse e ti prego continua a fare tutto il possibile per rendere mio fratello così felice, anche se vorrei sapere di cosa si tratta».

Faccio finta di non aver sentito quello che ha detto alla fine e continuo a mangiare e a guardare il tablet, tutto per evitare il suo sguardo.

Mi viene un colpo quando Abby sbatte le mani sul tavolo. «Aspetta un attimo. Anzi fermiamoci tutti, non mi dire che tu è Theo finalmente lo avete già fatto?»

Ha scoperto il mio segreto. «Eh beh si».

«Quando? Perché non hai detto niente alla tua migliore amica?»

«Il giorno dopo il mio compleanno e comunque nemmeno tu mi hai detto niente quando lo hai fatto con Ryan»

«Touchè», dice ridendo. «Finalmente, ancora sinceramente non ci posso credere e stai tranquilla che non dirò niente a nessuno».

«Guarda che hai già ripetuto la parola finalmente».

Scuote leggermente la testa. «Allora questa cena la offro io dopo questa fantastica notizia».

«Grazie», dico mentre facciamo un brindisi con la Coca-Cola.

Sulla soglia della finestra compaiono i ragazzi. «Vi facciamo i nostri complici per non averci invitato a cena. La storia di ieri sera si ripete».

«Dopo quello che avete fatto poco fa questo era il minimo che potevamo fare», urla Abby.

Let Me Love You 2//Theo RaekenWhere stories live. Discover now