31 Emily

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"Non vedo l'ora che ti tolga il gesso la prossima settimana.
Oggi vedrai Liam"

Due frasi che hanno il potere di farmi rizzare il pelo sulle braccia.
Nelle ultime tre settimane mi sono arrivati dei messaggi da un numero che sconosciuto, messaggi che riguardano la mia vita.

All'inizio non gli davo tanto peso perché ricevevo un messaggio alla settimana, ma ultimamente anche due messaggi al giorno. Ma la cosa più strana è che non riguardano soltanto me, ma anche il mio migliore amico Liam.
Ovviamente ne abbiamo parlato, ma non siamo riusciti a concludere niente. Non abbiamo la minima idea di chi possa essere l'autore di questi messaggi.

Per il momento tralasciamo i messaggi e concentriamoci su una cosa molto più importante, oggi si torna a scuola.
So che non potete vedere, ma la mia faccia in questo momento trasmette tutta la felicità che sto provando in questo momento.

«Tesori miei siete pronti?» urla mia mamma mentre prende le chiavi dalla borsa. «Se non usciamo adesso di casa entrambi farete tardi a scuola».

Ryan scende le scale con la grazia e la delicatezza di un elefante. «Siamo pronti», dice venendo verso la mia direzione per prendere anche il mio zaino. «Ti devo aiutare a scendere le scale oppure ci riesci anche da sola?»

«Riesco a scendere i gradini anche da sola, basta che mi resti vicino», dico avviandomi verso la porta d'ingresso. Per riuscire a scendere mi tengo con entrambe le mani al corrimano e poi inizio a saltare sul piede destro gradino per gradino.
Tecnica gentilmente copiata da mio fratello Ryan Jackson (e ovviamente da tante altre persone del mondo).

La scorsa settimana sono andata in ospedale per una visita di controllo dicendomi che il gesso avrei dovuto tenerlo per molto più tempo del previsto, ma il medico ha detto che non mi devo preoccupare anche se io lo stavo già facendo. 
Mi hanno tolto il gesso per rimpiazzarlo Vacoped, un tutore con articolazione progettato come un gesso tradizionale ed è capaci di adattarsi in qualsiasi situazione. Non ho ancora ben capito se sia un vero tutore, ma per il momento l'importante è che la mia convalescenza sia più rapida e meno dolorosa. 
Inoltre, con questo posso tranquillamente camminare senza usare le stampelle. 

Il tragitto in macchina procede abbastanza bene, per il momento. «Mamma non sapevamo se tu per l'ora di pranzo eri al lavoro oppure a casa, così ci siamo organizzati con i Raeken.
Ci riporta lui», dice Ryan girandosi verso la mamma. 

«Nostro fratello è con l'altra famiglia», dico io mentre leggo il messaggio ricevuto da parte sua poco prima.

«Avete fatto bene ad organizzarvi con loro. Io e vostro padre siamo sul set fino all'ora di cena e portiamo noi da mangiare», dice mentre svolta sulla via della scuola per poi fermarsi. «Sono passati moltissima anni dall'ultima volta che vi ho accompagno nel vostro primo giorno di scuola».

«Ovvio che sono passati molti anni dall'ultima volta che ci hai accompagnato, visto che eri sempre impegnata con il lavoro», mormora Ryan per poi venire da me ed aiutarmi a scendere dalla macchina.

Mamma mi guarda accenando un sorrriso, mentre io la saluto con un bacio sulla guancia. «Quanto sei contento di tornare a scuola da uno a dieci?» domando mentre mi appoggio al suo braccio per mantenere una certa stabilità. 
Ancora non ho fatto l'abitudine di camminare con sto coso sul piede.

«Diciamo che la mia felicità per essere a scuola in questo momento non è classificabile nella tua gradatoria, invece sono troppo contento per un altro motivo», dice con un sorriso a trentadue denti. Mi lascia la mano, dopo essersi assicurato che io sia stabile suoi miei piedi e fa un passo a sinistra. 
Faccio per chiederli il motivo di questo suo gesto, quando la mia migliore amica gli si butta addosso mentre lui la prende al volo. Poi la bacia. 

Cerco di fare qualche passo indietro per lasciarli un pò di privacy, per quanta se ne possa avere nel parcheggio della scuola, ma qualcuno mi abbraccia appoggiando le braccia intorno alla mia vita e la testa sulla mia spalla. 
Può essere soltanto una persona che guarda caso è il mio fidanzato. «Questi sette giorni che non abbiamo passato insieme mi sei mancato moltissimo, piccola mia», dice girando la testa per darmi un bacio sotto l'orecchio. Mi piace tantissimo quando fa così. 

«Adesso non provare a fare il melodrammatico con me occhi blu, perchè ci siamo sentiti tutti i giorni di questa settimana», dico girandomi verso di lui. «Anche se devo ammettere che non è la stessa cosa paralre al telefono come dal vivo». 

Scoppia a ridere per poi diventare serio. «Chi è che fa la melodrammatica in questo momento?», mormora incrociando le braccia al petto mentre mette il broncio. «Io mi da parte tua mi sarei aspettato almeno un bacio di ben tornato, ma a quanto pare non sono il benvenuto». 

Lo fulmino con lo sguardo per poi appoggiare le mani sul suo petto. «Perchè dici queste cose?», mormoro prima di appoggia le mie labbra sulle sue. Ragazzi non potete capire quanto questo ragazzo mi sia mancato in questo ultimi sette giorni. 

Saranno gli antidolorifici che mi fannno dire queste cose, ma sappiamo tutti noi che non è vero. Io lo amo e penso che nessuno in questo mondo mi farà mai cambiare idea. 

Ci stacchiamo soltanto quando sentiamo mancare l'aria. «Devo andare in vacanza più spesso se al ritorno la mia fidanzata mi da un bacio così bellissimo», sussurra appoggiando la fronte contro la mia. 

Veniamo interrotti dalla campanella e da sua sorella che mi abbraccia. «Per quanto preferirei rimanere qui insieme a voi, è ora di andare in classe», dice mentre prende per mano mio fratello. «Dobbiamo arrivare per primi se vogliamo prendere gli stessi posti dell'anno scorso, se conto su voi ragazzi di far alzare chiuque osa prenderli». 

Wow, non ho mai visto la mia amica comportarsi così ma adoro questa sua nuova versione. 

Theo mi prende per mano e mi aiuta a salire le scale. «Anche se la mattinata è iniziata soltanto pochi minuti fa, già non vedo l'ora di tornare a casa per poter passare del tempo insieme a te», mi sussurra all'orecchio e le mie guance diventano rosse. 

Let Me Love You 2//Theo RaekenOnde as histórias ganham vida. Descobre agora