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Dopo queste lunghe giornate piene di impegni, problemi e preocupazzioni arriva il momento più rilassante. Mi preparo per iniziare la mia corsa prima di cena con il tramonto che mi accompagna, l'unico momento in cui posso dimenticare ogni problema anche se per poche ore.  

Sulla spiaggi incontro sempre persone che cercano di affogare il loro dolore nell'alcool, che si trovano li semplicemente per trovare un pò di tranquillità ascoltando la musica o semplicemente leggendo un libro, coppie di fidanzati ma i miei preferiti sono i bambini che corroro e giocano sulla spiaggia mentre le loro mamme dicono loro di stare attenti. 
Questa sera invece una persona in particolare ha attirato la mia attenzione. 

«Sei venuto a correre in vista della partita amichevole di domani a scuola con la squadra?» domanda Liam appena arrivo accanto a lui sulla riva.

«A quanto pare non sono l'unico che ha avuto quest'idea» dico accennando un sorriso. «Però guardandoti ho come l'impressione che tu sia venuto a correre per altri motivi e non soltanto per la partita».

Il suo sguardo si posa per alcuni secondi su di me prima di tornare a guardare l'oceano davanti a noi. «Hai totalmente ragione».

Vorrei trovare le parole giuste da dire in questo momento, ma è come se avessi perso la facoltà di parlare. «Liam se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere oppure se vuoi mi puoi tranquillamente chiamare», dico alla fine. «Ormai il nostro gruppo è come una famiglia e in famiglia ci si aiuta nel momento del bisogno».

Ridacchia. «Non tutte le famiglie sono perfette».
Come dargli torto.

«Una cosa la puoi fare proprio adesso. Promettimi di stare attento a quello che sta succedendo intorno alle persone che ami di più perché non tutto sembra rose e fiori», dice. «Guarda attentamente ogni loro espressione facciale e ogni gesto che fanno, sono cose che ti possono dare tanti indizi».

Le sue parole sul momento mi lasciano di stucco, ma pensandoci so benissimo che ha perfettamente ragione. «Ti prometto che starò attento», rispondo prima di guardare l'ora. «Senti Liam, so che i tuoi non sono a casa ti va di venire a cena a casa mia?»

Anche lui quando prendere il telefono si rende conto che è quasi ora di cena. «Grazie per l'invito, non voglio creare nessun disturbo».

«Tranquillo, nessun disturbo», dico dandogli una leggera spinta. «Poi viene anche la famiglia dei gemelli quindi non staremo soltanto con la mia famiglia».

Scoppia a ridere. «Allora accetto volentieri di venire a cena», dice. «Che ne dici se torniamo a casa tua correndo, così possiamo finire l'allenamento che abbiamo iniziato».

«Ci sto».

Quando Liam Dumbar si è trasferito nella nostra scuola non l'ho considerato moltissimo fino a quando non ho visto il suo potenziale durante gli allenamenti della nostra squadra liceale di calcio. Con il talendo che possiede può diventare una grandissima star in questo sport e da quello che mi ha raccontato è anche il suo più grande sogno. 
Il periodo che passavo io personalmente all'epoca non era dei migliori e non ero molto propenso nel fare nuove amicizie. Ero il classico ragazzo ribelle che non accettava mai quello che i genitori dicevano, facevo sempre di testa mia e non ascoltavo mai nessuno. Fortunatamente con il passare del tempo, dopo tutto quello che ho dovuto affrontare nonostante fosse solo un piccolo assaggio, ho capito che quel comportamento non sarei mai arrivato da nessuna parte.
Piano, piano è entrato a far parte del nostro gruppo di amici e la persona con la quale ha legato di più è Emily. Sinceramente non sono geloso del rapporto che hanno perchè semplicemente non ne vedo il motivo, ma seguendo la logica di certe persone a sto punto dovrei essere geloso anche di Ryan o Daniel. 
Personalmente non sopporto quelle persone che sono gelose del miogliore amico del proprio fidanzato o fidanzata, non nego il fatto che in certi casi la situazione potrebbe essere diversa ma non è il mio caso. 

«Theo, non voglio distrarti dai tuoi pensieri ma siamo arrivati davanti al cancello di casa tua», mormora Liam. 

Scuoto la testa come se mia aiutasse a cacciare via i pensieri di prima. «Oddio, scusami tanto adesso apro la porta», dico mentre apro la porta per farlo entrare. «Mamma sono a casa e insieme a me c'è anche Liam».

Non è mia mamma la persona che ci viene incontro, bensì Emily. 

«Stellina», dice salutandola con un abbraccio dopo aver salutato me.

Alza gli occhi al cielo. «La storia di questo bellissimo nomignolo continua». 

«Comunque a saperlo prima chiamavo ogni giorno Liam a casa nostra soltanto per farti alzare dal divano, almeno così facevi un pò d'allenamento», mormora Ryan. «Nemmeno quando veniva Theo a trovarti non ti alzavi dal posto dove si è formata l'impronta del tuo didietro». 

Tutti i presenti scoppiano a ridere. 

«Credo abbia anche la tua impronta visto che eri quello che mi teneva compagnia dalla mattina alla sera», risponde Emily facendogli l'occhiolino. 

«Theo prima di sederci a tavola vieni un attimo in cucina così mi aiuti a finire di preparare le cose», dice mamma mentre mi prende per mano senza nemmeno darmi il tempo per replicare. «Non mi dispiace che tu lo abbia fatto perchè sai benissimo che i tuoi amici sono sempre i benvenuti, ma come mai Liam è qui?»

«I suoi questa sera non sono a casa per cena e dopo quello che siamo detti prima in spiaggi non ho avuto il coraggio di lasciarlo tornare a casa da solo», rispondo mentre sistemo i piatti sul tavolo. «Era meglio se ti mandavo un messaggio giusto per avvisarti». 

«Tranquillo, non ti devi preoccupare. Se non ricordo male domani avete una partita quindi può tranquillamente rimanere qui a dormire e lo accompagni giusto per prendere la divisa a casa sua», dice. «Grazie per l'aiuto, adesso vai a chiamare tutti». 

«Vado», dico ma mi fermo sulla soglia quando sento la mia fidanzata pronunciare una delle frasi che ho sempre temuto di più. 

«Non credo sia il caso di dirlo a nessuno». 

«Hai ragione, poi se lo facciamo li mettiamo soltanto in pericolo», risponde Liam. «Forza, torniamo dagli altri». 

Let Me Love You 2//Theo RaekenTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon