Capitolo quarantuno.

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Alla fine ho deciso di aggiornare, nonostante il capitolo non sia stato revisionato.
Stasera ho ricevuto una notizia che ha scosso parecchio me e la mia famiglia: hanno intubato mio nonno perché ha rischiato seriamente la vita. Stiamo tutti male, quindi non vi aspettate troppo da questo capitolo e scusatemi.
Xx Deb
IG:my_favorite_bad_boy

«Sono rimasti pietrificati. Mia madre in ginocchio davanti a me, lacrime amare scendevano sul suo viso e la bocca semiaperta. Mio padre, ha soltanto chiuso gli occhi e scuoteva la testa. Ashley, non ha parlato, non ha pianto, non si è mossa.
Ci sono stati alcuni minuti di silenzio, sono rimasta impassibile ai loro occhi mentre dentro stavo morendo.» Spiego alle mie amiche, mentre Dylan mi massaggia le spalle.

Siamo seduti fuori, nel giardino della villa di Dylan, sotto il gazebo a ripararci dal sole di metà settembre con dei bicchieri di champagne in mano.

«E poi? Cos'è successo?» Mi domanda Aamir, che sembra realmente interessato.

«Mia madre si è alzata in piedi, i suoi occhi erano un misto di emozioni: traboccavano di delusione, tristezza, paura. Mi ha guardato e ha detto:"Perché lo hai fatto, figlia mia? Dio avrebbe punito i tuoi aguzzìni mandandoli all'inferno, mentre così un giorno anche tu ci finirai."»

«Si, ma suo padre si è avvicinato, l'ha fatta alzare dalla sedia e poi l'ha chiusa in un forte abbraccio. Si è rivolto a Margot, la madre di Amanda e le ha detto:"A volte non si può aspettare troppo a lungo che Dio ci faccia giustizia. Nostra figlia è stata costretta a cambiare ed a imparare a difendersi per colpa dell'odio che aleggia su questa terra. Secondo te questo è giusto? Per me no. Hai fatto la cosa giusta, Amanda. Io ti amo e ti amerò per sempre, ti proteggerò finché Dio mi darà la forza di rimanere in vita. Anche tua madre e tua sorella lo faranno, vero?" La madre di Amanda è rimasta sconcertata dalle parole del marito, ma ha annuito seguita dalla sorella. Poi abbiamo raccolto le nostre cose e siamo andati via. Hanno bisogno di tempo per elaborare ciò che hanno saputo.» Gli spiega Dylan, io massaggio le tempie doloranti.

Capisco la reazione di mia madre, me l'aspettavo; invece mi ha lasciata sconcertata la reazione di mio padre e quella di mia sorella.

Non mi sarei mai aspettata quelle parole da mio padre, temo che ci sia qualcosa sotto.
Di Ashley invece non capisco il suo silenzio, ma lascerò a tutti il tempo giusto per elaborare tutto e poi tornerò da loro.

I ragazzi continuano a parlare mentre il mio telefono inizia a squillare, guardo il nome scritto sullo schermo e aggrotto le sopracciglia.

È un numero che non conosco, quindi decido di allontanarmi sotto lo sguardo indagatore di Dylan e rispondo.

«Chi parla?» Rispondo, entrando in casa.
«Amanda, sono Olivia.» Mi stupisco a sentire la voce della madre del mio ragazzo, non la sento e non la vedo da un po' di tempo.

«Olivia, come stai?» Le domando, il tono più felice nel sentirla.
Non si può descrivere il bene che voglio a questa donna.

«Non molto bene, in realtà.» Risponde sospirando.

«C'è qualcosa che non va?» Le chiedo preoccupata, salendo le scale che portano alla camera di Dylan.

«Potresti venire senza far capire nulla ad i miei figli?»
«Ci posso provare, ma non sarà facile allontanarmi da Dylan senza destare sospetti.» Le comunico titubante.

Per quale motivo non vuole che i suoi figli sappiano che dobbiamo vederci? Olivia non è il tipo di persona che nasconde qualcosa, o che comunque ha dei segreti.

È sempre stata molto sincera, non capisco questo suo comportamento.

«Digli che mi stai venendo a prendere perché voglio fare un po' di shopping, così non avrà sospetti.»
«Va bene, arrivo.» Sussurro, prima di chiudere la chiamata.

𝗠𝘆 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗯𝗮𝗱 𝗯𝗼𝘆 Where stories live. Discover now