Dark erotic romance.
Quando hai vent'anni dovresti essere felice e spensierata, e invece no.
Ti trovi una casa sulle spalle da mantenere e un lavoro che ti permette al massimo di pagare le bollette e l'affitto di casa.
Ma sapete dov'è il bello? Che...
Buongiorno lettori 🌼 Leggete lo spazio autrice giù!!
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Dylan
Ho perso il controllo.
La troppa vicinanza con Amanda, mi ha fatto perdere il controllo.
Io, Dylan Lopez, non riuscivo più a fermarmi, non riuscivo a smettere di baciarla, di toccarla, di sentirla mia.
Che cazzo sto facendo? Non posso permettermi delle distrazioni ora come ora.
Devo mantenere i miei occhi sempre fissi sull'obiettivo, non posso distrarmi con i nemici che ho.
Ho quasi rischiato di perdere la gara.
In vita mia, non ne ho mai persa una.
Ero incapace di correre come si deve, perché i pensieri mi affollavano la mente, ho dovuto mettere più impegno del solito per poter vincere la corsa.
Devo stare lontano da Amanda, per il mio bene, ma soprattutto per il suo.
Finiremo tutti e due per farci male, di nuovo, non possiamo distruggerci ancora.
Ieri sera subito dopo la corsa, sono scappato, come un fottuto idiota.
Ho mandato un messaggio ai ragazzi, sono salito in sella alla moto e sono scappato via da Amanda, il più lontano possibile.
Se l'avessi rivista, avrei continuato ciò che ho lasciato in sospeso, e non posso farlo cazzo.
Non posso metterla in pericolo.
Io non sono un bravo ragazzo, uno con cui sposarsi, fare figli ed essere per sempre felici e contenti come nelle favole.
Non potrò mai essere tutto ciò che Amanda desidera, e io non voglio farla soffrire, non di nuovo.
«A cosa pensi?» Aamir mi risveglia dai miei pensieri, porgendomi un bicchiere di whisky.
«Nulla di importante. Piuttosto, come vanno i preparativi del locale? Ce la facciamo ad aprire entro venerdì sera?» Gli domando, portando l'attenzione verso la discoteca che ho deciso di aprire.
«Benissimo, potremmo aprire pure prima se tu volessi.»
«No, va bene venerdì.» rispondo, scolandomi tutto il whisky.
Mi accendo una sigaretta, mentre mi alzo e mi affaccio sul balcone del mio studio.
Amanda non può riempire costantemente i miei pensieri, non di nuovo.
Sento il telefono vibrare nella tasca dei jeans, lo esco e rispondo dopo aver guardato lo schermo.
«Bill» parlo, buttando fuori il fumo della sigaretta.