𝗠𝘆 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗯𝗮𝗱 𝗯𝗼𝘆

Capitolo ventitré.

Buonasera angioletti, finalmente ce l'ho fatta! Scusate l'immenso ritardo e scusate anche gli eventuali errori🙏
Mi raccomando, voglio sapere tutti i vostri pensieri! Commentate!!
AGGIORNO DOPO 60 VOTI E 30 COMMENTI 🤍
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DYLAN

Guardo Amanda estasiato dalla sua bellezza, mentre con calma si stiracchia nel mio letto.
«Buongiorno, amore.» sussurro al suo orecchio.
Mi sorride debolmente, mentre fatica a tenere gli occhi aperti per via della luce.
«Buongiorno.» risponde con la voce impastata dal sonno, mentre mi abbraccia.
«Dobbiamo alzarci.» l'avviso, prima di mettermi a sedere.
«Per forza?» mi domanda sbuffando.
«Sono le 9:30, devo andare a sbrigare alcune cose per la congrega e tu devi venire con me.» asserisco, scendendo dal letto.
«Dobbiamo andare al bar da Adam, ci aspettano li. Ti ricordo che adesso, oltre ad essere la mia ragazza, fai parte della congrega ed hai degli impegni; e visto che sei tu il capo del gruppetto che hai fatto entrare insieme a te, devi venire per poi riferire quello di cui abbiamo parlato. Anche se tutto questo non mi piace, preferisco averti sottocchio così posso proteggerti meglio, piuttosto che lasciarti in balia dei miei nemici.» rivelo, andando verso il bagno.
«Hai ragione, devo prendermi le mie responsabilità.» mormora alzandosi anche lei.
Mi supera correndo con un sorrisino sul volto. «Però non ho bisogno della tua protezione, Lopez!» esclama ridendo ed entrando in bagno prima di me.
«Stronza.» le urlo dietro ridendo anche io.
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Entriamo dentro il bar di Adam, Amanda lascia la mia mano e corre verso il bancone.
La guardo stranito, poi vedo che Christian, il barista, la raggiunge e l'abbraccia.
Sento la gelosia crescere dentro me, ma non posso farci nulla.
Vedere la mia ragazza fra le braccia di un altro, mi mette decisamente di cattivo umore.
«Mi state facendo vomitare.» asserisco dopo averli raggiunti.
Il ragazzino abbassa subito gli occhi, intimorito da me, Amanda sbuffa soltanto.

Mi lascia alle sue spalle, mentre raggiunge il fondo della sala in cui ci sono già tutti.
«La mia mora preferita!» esclama Santiago, abbracciandola.
Se dovesse davvero esistere qualcuno lassù in cielo, per favore, tieni a bada la mia gelosia perché rischio di uccidere davvero qualcuno oggi.
«Basta con le smancerie, dobbiamo discutere di cose abbastanza importanti.» dico, sedendomi sul divanetto a gambe aperte. Tiro Amanda verso di me, la faccio accomodare sulle mie gambe e mi accendo una sigaretta.
«Toni sta tornando, ha avuto dei seri problemi a Pechino. Dobbiamo intervenire.» spiego ai miei uomini, che subito si fanno seri.
La mia ragazza mi guarda con un sopracciglio inarcato, confusa.
«Chi è toni?» chiede infatti.
«Mio fratello. Fa anche lui parte della congrega e si occupa di Pechino.» Gli spiega Aamir.
«oh.» sussurra lei.
«Che problemi ha avuto?» domanda ancora una volta.
Sbuffo sonoramente, odio le domande; ma è giusto che lei sia a conoscenza di tutto, visto che ormai c'è dentro fino al collo.

«Non abbiamo ancora alleati in quella zona, quindi i capi sono abbastanza infastiditi dalla nostra intrusione. Dobbiamo risolvere e cercare di mantenere la pace per creare un'alleanza.» spiego.
«Ma non c'è solo questo, c'è una spia nella nostra organizzazione. Qualcuno anticipa le nostre mosse, mette tutti i negozianti contro noi e sta cercando di portare dalla sua parte i politici con il quale abbiamo un accordo. Qualcuno vuole fottermi, ma forse non conoscono bene Dylan Lopez.» rivelo ai miei amici, che mi guardano sconvolti.
«E se fossero i tuoi amici, Amanda?» chiede Aamir, con sguardo indagatore.
Lei in risposta inarca un sopracciglio, offesa dalla domanda del mio amico.
«Possono essere tutto loro, tranne che infami.» risponde tagliente la mia ragazza.
Ma se non fosse che questa cosa, va avanti da prima che Amanda e i suoi amici entrassero nella congrega, avrei pensato la stessa cosa di Aamir.