Capitolo otto.

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Ei babies, eccomi prestissimo con un nuovo capitolo! Moooolto HOT! Quindi se siete sensibili, evitate di leggere!
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••••••-Baby, svegliati, dai

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••••••
-Baby, svegliati, dai.- qualcuno mi sussurra all'orecchio, ma io non ho proprio intenzione di aprire gli occhi.
Voglio dormire ancora un po'.
-Baby, lo so che sei sveglia, non costringermi a usare le maniere forti.- Dylan, ecco di chi è la voce fastidiosa.
-Lasciami dormire, Lopez.- imploro, sperando che mi lasci in pace.
-Va bene, chiamo Adam e gli dico che non vai a lavoro.-
-No, cazzo!- mi alzo velocemente dal letto e prendo i vestiti di ieri sera.
Corro in bagno e chiudo a chiave la porta, entro in doccia, mi sciacquo velocemente, poi esco, mi asciugo, lavo i denti e in un batter d'occhio sono pronta.
Faccio una coda alta ed apro la porta del bagno, trovandomi Dylan davanti.
-Buongiorno, fiorellino.- mi canzona, con un sorrisetto sul viso.
-Spiegami come fai ad essere già vestito e soprattutto così attivo, alle otto del mattino.- sbuffo, mentre si avvicina a me per lasciarmi un piccolo bacio a stampo.
-Fa uno strano effetto.- gli spiego.
-Cosa?- mi chiede mettendo un braccio sulle mie spalle, mentre ci incamminiamo verso la porta.
-Noi.- sussurro.
-Perché lo hai detto a voce così bassa?- mi chiede, un po' scocciato.
-Non devi aver paura di mostrarti con me in pubblico, non devi aver paura di dire che siamo tornati insieme.- asserisce, sicuro di se.
-Quindi stiamo insieme?- gli domando, con uno stupido sorrisetto sul viso.
-Avevi dubbi, baby?-
-Adesso però, dammi un vero bacio.- sussurra, unendo le nostre labbra.
Le nostre lingue si attorcigliano l'una all'altra, le sue mani dal mio viso passano al mio sedere, palpandolo in modo volgare.
Ecco cosa ho sempre amato di noi due, la passione che ci accomuna, il fuoco che portiamo dentro.
Lo stacco da me, intanto che lui mi guarda imbronciato.
-Portami a lavoro, sono già in ritardo di un'ora e mezza.- gli dico, sorridendo.
Saliamo in macchina e il viaggio continua in modo tranquillo, ridendo e scherzando come due bambini.
-Va bene, baby, siamo arrivati a destinazione. Fai la brava e per qualsiasi problema, non esitare a chiamarmi. Passo a prenderti io.- mi avvisa, lasciandomi un bacio.
Annuisco e scendo dall'auto come una furia, noto Christian e Adam indaffarati a preparare colazioni e a servire clienti.
Li raggiungo e li saluto con un sorriso amichevole.
-Emy, come stai?- mi domanda subito Adam, venendomi incontro.
Mi prende per le spalle e mi scruta attentamente, con un espressione preoccupata sul viso.
Capisco subito che anche lui sa cosa è successo sabato e quindi lo rassicuro.
-Tutto bene, per fortuna, grazie. Scusa del ritardo, vado a cambiarmi.-
-Tranquilla, va pure.- mi lascia andare e corro a mettere la divisa che tanto odio.
Raggiungo Christian al bancone che mi guarda divertito.
-Che c'è?- gli chiedo, incuriosita.
-Mi dispiace per quello che ti è successo sabato, davvero. Ma oltre a quello, mi sono divertito un sacco con te e la tua amica.-
-Anche io mi sono divertita, e poi è tutto apposto.-
La giornata vola via, tra lavoro, risate con Christian e Adam e qualche caffè di troppo.
Mentre finisco di pulire l'ultimo tavolo, qualcuno mi versa dell'acqua sulla schiena.
Mi giro di scatto, dopo aver urlato come una pazza e trovo Christian piegato in due per le risate.
-Cretino, giuro che ti ammazzo!- grido, guardandolo male.
Il secchio dell'acqua posizionato vicino a me, attira la mia attenzione.
Lo prendo e in un batter d'occhio tiro tutta l'acqua che conteneva il secchio addosso a Christian, che mi guarda sconvolto.
-Sei una stronza, mi hai bagnato dalla testa ai piedi! Con l'acqua sporca tra l'altro.- si lamenta, ridendo.
Si avvicina, e io indietreggio.
-Chris, che cosa vuoi?- gli chiedo, notando che l'espressione del suo viso non promette nulla di buono.
-Vendetta.- sussurra giocoso.
-No! Hai cominciato prima tu!- urlo scappando.
Corro più che posso, fino ad andarmi a scontrare con qualcuno.
Alzo la testa e vedo Dylan, la sua espressione non è delle migliori.
-Vi state divertendo?- ci interroga, ironico.
-Signor Lopez.- Christian lo saluta, abbassando il capo.
Ma perché tutta questa paura?
-Martinez, non giocare così con la mia ragazza, mi dai davvero tanto fastidio.- sbuffa, arrabbiato, chiamando Christian per cognome.
-Ti da fastidio? Ma stavamo solo scherzando.- lo guardo, arrabbiata anche io.
-Andiamo, Amanda.- mi parla, con voce tagliente, intanto che mi mette il suo giubbotto a jeans sulle spalle.
-Devo prendere le mie cose in camerino, aspetta.- vado per girarmi, ma mi tira a se per il fianco.
-Le prendi domani.- mi guarda incazzato e io inarco un sopracciglio.
Mi scanso e dopo averlo trucidato con lo sguardo, vado in camerino.
Prendo la mia borsa ed esco i miei vestiti, mi spoglio e resto in intimo.
Sussulto quando, dal riflesso dello specchio, noto Dylan appoggiato alla porta chiusa.
-Non mi piace quel Christian, Amanda.- scandisce lentamente le parole.
-Christian è un bravo ragazzo, non iniziare con la tua gelosia, Dylan.- lo avviso, sbuffando.
-Non fare la bambina.-
-Non fare lo stronzo.-
-Smettila o ti scopo qui.- sussurra con voce roca, facendo qualche passo verso di me.
Vuoi giocare sporco Dylan? Bene, giochiamo.
-Che paura.- parlo, sedendomi sulla panchina e infilando lentamente il jeans.
Mi rialzo e lo faccio salire con lentezza sul culo, dandogli le spalle.
-Mi stai provocando, Amanda?- Perché il mio nome uscito dalla sue labbra ha un suono così sexy?
-Sei tu che hai deciso di giocare sporco, Lopez. Io ti sto solo insegnando a giocare.- dico con voce sensuale, chiudendo i bottoni del jeans.
Si avvicina fino a raggiungermi completamente.
Il suo petto coperto dalla maglia, tocca la mia schiena nuda.
Afferra la mia nuca con forza e mi gira verso di lui, facendo comprimere il mio seno contro il suo petto.
I nostri nasi si sfiorano, questa vicinanza mi causa un problema nelle mutandine.
Mi sto bagnando, cazzo.
-Non giocare così con me, baby, perché sarò io a vincere.- annuncia, sicuro delle sue parole.
Abbassa lo sguardo sul mio seno schiacciato dal suo petto.
Si lecca le labbra e punta i suoi occhi maliziosi nei miei.
-Andiamo a casa.- dice, allontanandosi di colpo.
Infilo la maglietta e poi metto il suo giubbotto, prendo le mie cose e lo sorpasso.
Entro in sala e saluto Adam con un bacio in guancia, poi vado da Christian e faccio la stessa cosa.
Mi giro e vado da Dylan, che mi aspetta alla porta.
Fuoco, ecco cosa c'è nel suo sguardo, fuoco ardente.
Se gli occhi potessero uccidere, allora io in questo istante starei bruciando viva.
Salgo dal lato del passeggero nella sua macchina, e mi raggiunge, sbattendo forte lo sportello.
Corre come una furia, fino ad arrivare in dodici minuti esatti davanti casa mia, quando il viaggio doveva durare almeno mezz'ora.
Esco dall'auto e mi avvio verso il portone di casa, infilo la chiave ed apro.
Sento lui dietro di me, ma non fiata.
Entro in bagno e mi denudo, intrufolandomi nella doccia.
Lascio che l'acqua calda porti via tutta la tensione accumulata durante la giornata e mi rilasso.
Finita la doccia, esco ed infilo l'intimo pulito.
Ovvero un perizoma nero abbinato ad una canotta del medesimo colore che uso per dormire.
Perché si, ho intenzione di fargli vedere che so giocare sporco meglio di lui.
Esco dal bagno ed entro nella mia stanza dove lui mi aspetta con solo i boxer neri aderenti addosso.
Porca puttana, questo non me lo aspettavo, mi sa che abbiamo avuto la stessa idea.
Davanti a me c'è un fottuto diavolo con gli occhi azzurri del tutto tatuato, pronto a sbranarmi da un momento all'altro.
Lo raggiungo e gli lascio un bacio a stampo, poi salgo a gattoni sul letto e mi siedo, spalancando completamente le gambe, lasciando la mia intimità esposta ai suoi occhi.
Si tocca il cazzo in maniera rude e volgare, e questo mi eccita da impazzire porca troia.
-Continui a giocare sporco, baby. Prima saluti con un lungo bacio in guancia quel Christian e poi mi apri le gambe, aspettando la mia reazione.- afferma lascivo.
Chiudo senza fretta le gambe, poi mi giro a pancia in giù sul mio letto, lasciando il culo coperto dal piccolo perizoma, in mostra.
-Sappi che io adoro giocare sporco, e so farlo meglio di chiunque altro.- sussurra, appoggiando le ginocchia sul letto.
Si cala lentamente e lascia piccoli baci sulle mie cosce.
Cazzo, sono eccitata da morire, le mie mutandine sono bagnatissime.
Prende i bordi le mio perizoma e piano me lo toglie.
Dio mio.
Mi alza le gambe, mettendomi a novanta gradi.
Inizia a lasciare baci nell'interno coscia, ma non arriva mai al punto in cui lo desidero.
-Lopez, arriva al dunque.- sussurro oscillando i fianchi.
-Oh, baby, ti avevo avvisato che sono il numero uno a giocare sporco.- dice sensuale, prima di darmi un forte schiaffo sul culo.
Mi tira per i capelli costringendomi a mettermi dritta sulle ginocchia, poi mi gira verso di lui.
-Questo non ci serve.- sfiora la mia bocca, togliendomi il reggiseno.
Le sue dita giocano con i miei capezzoli, facendomi genere.
-Dylan- parlo piano.
Si cala del tutto i boxer, rivelandomi il suo cazzo eretto.
Lungo, grosso, duro e con le vene uscite di fuori per la potenza.
Perdonami, signore mio, sto peccando con un diavolo e mi piace da morire.
Racchiude in un pugno i miei capelli e porta la mia testa all'altezza del suo uccello.
Mantengo il mio sguardo fisso nel suo, intanto che lecco il suo cazzo dalla base fino alla punta turgida.
-Ti piace? Mh?- dice con tono sexy.
-Da morire.- affermo sensuale.
Lo ficco lentamente in bocca, facendo scivolare tutta la sua lunghezza dentro la mia bocca, succhiando e leccando avidamente.
-Si cazzo, così.- ringhia, tirando i miei capelli talmente forti, da causarmi un gemito.
Lo esco dalla mia bocca e pompo con una mano, poi scendo sui testicoli e succhio anche quelli.
Ritorno sul suo uccello e do inizio al mio lavoro di bocca, lecco, succhio e massaggio, eccitandomi.
Ho bisogno di godere anche io, sto impazzendo.
Porto una mano sul mio seno e comincio a girarmi tra le dita il capezzolo, non contenta, scendo sul mio clitoride e inizio a masturbarmi facendo piccoli cerchi.
Lascio un gemito di sollievo, mentre lui fissa i movimenti della mia mano su di me.
-Quando hai imparato a masturbarti, Amanda?- mi domanda, con occhi stracolmi di lussuria.
-Ho dovuto fare da sola, quando tu sei sparito.- rispondo, staccandomi per un momento dal suo cazzo.
Ritorno a succhiare e a leccare, mentre la mia mano va più giù su di me.
Ne voglio di più.
Mi porto un dito sulla mia piccola fessura e lentamente lo faccio scivolare dentro, godendo ulteriormente.
Si morde un labbro e afferra la mano con il quale mi stavo masturbando.
-Baby, mi dispiace, ma non ti ho dato il permesso di godere.- sussurra, prima di portarsi il mio dito alla bocca e succhiarlo forte.
-Ti prego, Dylan, fottimi.- lo imploro.
-Prima devi dire chi è il migliore quando si tratta di giocare sporco.- sussurra, sfregando la punta del suo cazzo sulla mia bocca.
-Smettila, Lopez e pensa scoparmi forte.- ringhio arrabbiata.
-Sarai accontenta solo se ammetti chi è il migliore.- Sputa, pieno di se.
-Sei tu il numero uno, capo.- cedo, aspettando la mia ricompensa.
-Non puoi vincere con me, baby, e lo sai bene.- dice prima di girarmi e piegarmi a novanta gradi.
Mi penetra con una forte spinta, in cui affonda del tutto in me.
Gemo, sentendomi finalmente riempita.
Comincia a sbattere ritmicamente i fianchi contro il mio culo, sempre più veloce, sempre più rude.
Avvolge i miei polsi con una mano e me li porta dietro la schiena, tenendoli bloccati li.
Mi tira i capelli e affonda in me sempre di più, facendomi urlare per la goduria.
Mi tira i capelli e continua a fottermi come si deve, poi mi gira e mi fa mettere a cavalcioni su di lui, lasciandomi il comando.
Mi muovo veloce mentre lui bacia e mordicchia il mio collo.
Mi prende per il collo e mi sbatte nuovamente sul letto, poggia i miei piedi sulle sue spalle e mi ficca due dita in bocca, che succhio mentre mi dimeno per il piacere.
-Mio Dio.- urlo mentre mi possiede più forte e veloce.
Si distende su di me e porta le nostre bocche a sfiorarsi.
-Si, Amanda, sono il tuo unico e solo Dio, l'unico che può permettersi di farti questo.- ringhia mordendomi un capezzolo.
-Ci sono, Dylan, sto per venire.- urlo, in preda al piacere.
-Forza baby, vieni.- mi incinta, dandomi uno schiaffo sulla coscia.
Si mette dritto sulle ginocchia e inizia a sbattermi forte, la mano attorno al mio collo stringe e questo è ciò che mi basta per portarmi ad un orgasmo che mi provoca tremori e lamenti osceni.
Da altri due forti colpi ed esce in tempo da me, versandomi tutto il suo seme caldo sulla pancia.
-Cazzo, non vedevo l'ora di scoparti così.- sussurra col petto che gli fa su e giù.
Si corica accanto a me e mi tira a se, mi accuccio a lui e in men che non so dica, crolliamo.
*****
Mi sveglio sentendomi sfiorare la schiena, apro lentamente gli occhi e trovo Dylan che mi accarezza.
-Buongiorno, amore.- la sua voce impastata dal sonno è qualcosa di meraviglioso.
Lui è meraviglioso, disteso accanto a me, del tutto nudo con solo il lenzuolo a coprirgli le parti intime.
-Amore? Da quando sei così sdolcinato?- lo derido.
-La solita stronza.- mormora, dandomi un buffetto sul naso.
-La tua preferita.- rido, vantandomi.
-Oh, assolutamente. Come ti senti?- mi chiede, corrucciando la fronte.
-Bene, perché?- parlo, curiosa.
-Beh, ieri sera sono stato un po' violento.- chiarisce, facendo un sorrisetto malizioso.
-Esagerato.- dico provando a mettermi in piedi, ma un bruciore inaspettato in mezzo alle cosce, me lo impedisce.
-Cazzo.- impreco, cascando sul letto.
-Te lo avevo detto.- si vanta, facendomi ridere.
-Tornando seri, devo parlarti.- mi avvisa sedendosi e facendomi godere della visuale del suo corpo tatuato.
Inarco un sopracciglio, cercando di capire di cosa vuole parlarmi.
-Parla.-
-Alle 14:00 ho l'aereo per New York, mancherò qualche giorno per sbrigare degli affari importanti.- mi informa, passandosi le mani tra i capelli.
-Cosa?- urlo alzandomi, portando con me anche il lenzuolo che copre il mio corpo.
Sbuffa infastidito, poi si volta e mi guarda seccato.
-Che c'è, Amanda?- chiede, diventando freddo.
-Che c'è? Tu parti per New York e me lo dici la stessa mattina? Oltre al fatto che continui a fare cosa da criminale?- grido ancora, spazientita.
Si alza e infila le mutande, poi viene verso di me puntandomi un dito contro.
-Sai benissimo che io non faccio cose da criminale, ma sono un fottutissimo criminale! Che cazzo vuoi, eh? Una volta che entri nella malavita, non ne esci più, soprattutto se ne sei a capo!- mi urla, minaccioso.
-Sono un fottuto diavolo, Amanda, adoro quello che faccio. Sapevi le conseguenze se ti fossi rimessa con me.- asserisce, alzando il mento con fare superiore.
-Finirai all'inferno per quello che fai, sei uno stronzo!- strombazzo, fuori di me.
-Vuol dire che spodesterò il diavolo e prenderò il suo posto, baby, non mi interessa il perdono di Dio.- mormora, con occhi penetranti.
Lo guardo, sconvolta dalle sue parole e mi porto le mani tra i capelli.
-Evita di andare a lavoro perora che manco io, non uscire e se esci, torna presto. Qualsiasi emergenza, chiamami assolutamente.- impone duro.
-Cosa?! Ma stai scherzando?- sussurro.
-Sei la fidanzata del Boss, sei una preda succulenta per i miei nemici.- palesa, serissimo.
-No, Dylan, non puoi farmi tutto questo.- bisbiglio, con le lacrime agli occhi.
-Le voci girano in fretta, baby, e io voglio solo il tuo bene. Anche Adam mancherà, ci sarà solo Martinez al bar, stai a casa.- continua a impormi regole, come se fosse normale.
-No, no, no, Dylan. Smettila.-
-Ci vediamo al più presto, vado a fare le valigie.- sentenzia, indietreggiando.
Sparisce completamente dalla mia vista e quando sento il portone sbattere, capisco che se n'è andato davvero.
Non ci posso credere.
Rimane sempre lo stesso bastardo di prima, non cambierà mai.
Lo odio, lo odio da morire, lo odio talmente tanto da non riuscire a smettere di amarlo e per questo odio ancora di più me stessa e la mia incoerenza.
Dylan⚡️

Amanda⚡️

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Amanda⚡️

Spazio autrice: buona sera, raga! Allora, come vedete ho aggiornamento prestissimo!🙈🤩 Mi date carica! 🤪❤️Fatemi sapere cosa ne pensate e SOPRATTUTTO, NON DIMENTICATEVI DI VOTARE! Pagina Instagram: My_favorite_bad_boyBaci, Deb ⚡️

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