Capitolo diciassette.

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Buongiorno angioletti, capitolo nuovo tutto per voi! 🥰
(Scusate gli eventuali errori)

Buongiorno angioletti, capitolo nuovo tutto per voi! 🥰 (Scusate gli eventuali errori)

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BUONA LETTURA ❤️••••••

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BUONA LETTURA ❤️
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Il fatto che io, Chris ed Anastasia abbiamo già bevuto tre birre l'uno, alcuni shot e qualche cocktail, ci rende impossibile portare la macchina.
Isabelle dopo essersi mangiata ben due coni con gelato al cioccolato e tre coppette con gelato alla banana, si infastidisce notevolmente con noi dato che quindi il compito di portare tutti a casa diventa suo.
Io e Chris ci accomodiamo sui sedili posteriori dell'auto, mentre Ana si mette al posto del passeggero.
Noi dietro continuiamo a ridere senza un motivo ben preciso, mentre Isabelle sbuffa.
Arrivati finalmente a casa, mi butto sul divano, Chris a terra e Ana su una poltrona.
-Amanda?- mi richiama isa.
-Che c'è?- rido ancora, ma perché cazzo? Sembra tutto così divertente.
Devo smetterla di ubriacarmi.
-M..mi ha m..mandato un mes..saggio A..a..andres.- balbetta con occhi lucidi.
"Questa sera ho parlato con Amanda, mi ha detto che aspetti un bambino da me. Penso che la cosa migliore per entrambi sia abortire, ti posso accompagnare io anche domani. Mi dispiace, non posso prendermi questa responsabilità, non sono pronto. Fammi sapere. xx"
Queste sono le parole scritte nel messaggio che Andres ha mandato a Isabelle.
-Pezzo di merda.- sputo fuori di me.
-Ma chi si crede di essere?- ultra Anastasia, più nera di me.
-Non lo ascoltare Isabelle, fai solo ciò che dice il tuo cuore. E mandalo a fanculo 'sto figlio di puttana.- le consiglia Chris, raggiungendoci.
-Cazzo, sono una giovane mamma single. Come faccio? I miei genitori mi uccideranno!- urla in lacrime, svegliando anche gli altri ragazzi.
Sophee, Marcos e Paul, scendono le scale del piano superiore, spaventati dalle urla.
-Che succede qui?- domanda Sophee, stropicciandosi un occhio.
-Il padre del bambino di Isabelle, le ha detto che sarebbe meglio se abortisse perché lui non può prendersi una responsabilità tanto grande. Ah, e gliel'ho ha detto per messaggio.- spiega brevemente Chris.
Isabelle trema, respira male.
Credo stia per aver un attacco di panico.
-Isa? Vieni, sediamoci sul divano.- le dico, cercando di rimanere serena e non andare subito a spaccare il culo ad Andres il pezzo di merda.
Scoppia in un pianto liberatorio, trema ed urla.
-lo odio.- ripete isa più volte, facendo tremare il mio cuore.
La tengo stretta a me, Anastasia si siede accanto a noi e l'abbraccia.
-shh- sussurra Ana, lasciando baci sui capelli di Isabelle.
-Sei forte, supererai anche questa, non ti preoccupare.- cerca di tranquillizzarla.
-Senti, devi smetterla di piangere per uno stronzo del genere. Lui non si merita te e le tue lacrime, è solo un pezzo di merda che non è nemmeno in grado di fare l'uomo. Cresceremo questo bambino noi tre insieme, non ha bisogno della presenza di un padre stronzo, sarebbe solo un brutto esempio.- sputo le parole con acidità nei riguardi di Andres, mentre con Isa non c'è modo di calmarla.
Non immagino il suo dolore, non saprei nemmeno gestirlo io.
Figlio di puttana, vedrai cosa ti combino appena ti vedo.
La sbronza sembra essere ormai passata e hanno preso il suo posto la preoccupazione e la rabbia.
******
Le prima luci del mattino, disturbano il mio sonno.
Mi muovo cercando di evitare i raggi solari il più possibile.
Mi risulta un po' difficile visto che sento il peso di qualcosa addosso, ma ignoro anche questo.
Mi sono addormenta alle quattro del mattino dopo aver tranquillizzato Isabelle, penso sia abbastanza presto e ho bisogno davvero di dormire.
Suonano al campanello della porta, ma decido che chiunque sia venuto a rompere le palle può benissimo ripassare anche nel pomeriggio.
-e tu che ci fai qui?- sento la voce di Isabelle e qualcuno che le risponde sussurrando.
Scostano le tende del salotto, facendo quindi riempire la stanza con l'odioso sole che è alto nel cielo.
-Cazzo, chiudete quelle fottute tende.- urlo, lamentandomi.
Suonano di nuovo al campanello, e come prima lascio che sia Isabelle ad aprire.
Ma che cazzo c'è stamattina in questa cosa? Un cazzo di confessionale?
-A..Andres.- balbetta Isabelle, facendomi spalancare gli occhi.
Mi metto seduta di colpo, causando la caduta di qualcuno che era coricato accanto a me.
-Porca puttana.- si lamenta Chris, strizzando gli occhi.
Mi volto in direzione della porta, vedendo Andres fermo sull'uscio di questa.
-Che cazzo ci fai tu qui? Brutto pezzo di merda, ti spacco la testa.- salto giù dal divano in preda alla rabbia e mi avvicino a lui.
-Stai calma pantera, sono venuto qui per scusarmi e per prendermi le mie responsabilità.- parla, mettendo le mani avanti.
-Ma se fino a ieri sera non ne volevi sapere un cazzo!- gli grido contro.
-Lo so, ma ho parlato con un amico e grazie a lui ho chiarito le mie idee e sono pronto a prendermi cura di Isa e nostro figlio.- continua, guardando Isabelle negli occhi.
Quest'ultima scoppia a piangere e si fionda tra le braccia del pezzo di merda.
-Nottata inutile.- sputo nervosa, alzando gli occhi al cielo.
Mi giro per andarmi a preparare un caffè in cucina dato che non potrò più dormire.
-Cristo, pure tu qui no.- ringhio disperata, trovando Dylan poggiato sullo stipite della porta della cucina, con Jason accanto a lui.
-La giornata è appena iniziata e già è una merda.- mormoro acida, sorpassando Dylan.
-Nervosetta oggi?- domanda ironico quest'ultimo, accomodandosi in una delle sedie disposte ai laterali del tavolo.
-Solo quando ci sei tu nelle vicinanze.- rispondo altrettanto ironica, facendo un finto sorriso.
-Sarebbe lui l'amico che ti ha aiutato a riflettere?- guardo con un sopracciglio inarcato Andres, aspettando la sua risposta che non tarda ad arrivare.
-Proprio così.- risponde, facendo un sorriso ad Isabelle.
La ragazza in questione spalanca gli occhi, corre da Dylan, lo abbraccia e lo ringrazia.
Posso benissimo vedere il disagio di Dylan mentre isa lo abbraccia, non è uno che ama molto il contatto fisico, tranne in certe situazioni.
Chris fa il suo ingresso in cucina, insieme agli altri ragazzi.
-Buongiorno, piccola.- parla Chris, marcando bene il soprannome che mi ha affibbiato.
Arrossisco un poco e faccio un mezzo sorriso, anche se la tensione alta.
Ieri ho deciso di provare ad avere una relazione con Chris, ben sapendo dei miei sentimenti nei confronti di Dylan.
Il ricciolino dagli occhi verdi, si avvicina a me e mi lascia un leggero bacio a stampo sulle labbra, il tutto davanti allo sguardo freddo del capo della congrega.
È normale che io, ragazza di Chris, mi senta in colpa a baciarlo davanti al mio ex? È normale che io abbia paura di far soffrire entrambi?
Forse ho sbagliato, non dovevo cominciare una relazione così presto, soprattutto se sono consapevole di amare Dylan il bastardo.
-Mi sono perso qualcosa?- il tono di Dylan risulta tagliente, mentre pone la domanda.
-Infatti, ci siamo persi qualcosa?- lo incalza Anastasia.
-Io e Chris abbiamo deciso di provare a stare insieme e vedere come vanno le cose tra di noi.- spiego, mordendo il mio labbro inferiore.
-Ah, e tutto questo quando ieri sera vi ho trovati sul dannato ripiano della cucina a mangiarvi la faccia?- specifica Isabelle, infastidita.
Ovviamente a loro non sta bene la mia relazione con Chris, ma lo devono accettare.
-avete qualche problema a riguardo?- chiedo assottigliando lo sguardo e bevendo un po' di caffè.
-Certo, tu ami Dylan e io credo che sia giusto che tu stia con lui, non con un ragazzo che conosci praticamente da ora.- risponde infervorata Isabelle.
Chris accanto a me serra la mascella, segno di quanto anche lui si stia arrabbiando.
-Disse quella che si è fatta mettere incinta da uno conosciuto a una corsa clandestina, con cui si conosce dal qualche mese.- rispondo di getto, accorgendomi solo dopo della cattiveria che mi è uscita dalla bocca.
I suoi occhi si riempiono di lacrime, il labbro inferiore le trema.
Si alza dalla sedia sul quale era seduta e poi sussurra un:"scusate, devo andare andare a casa"
Esce velocemente dalla stanza, con Andres alle calcagna.
Mi sento in colpa per aver detto una cosa del genere a quella che considero mia sorella.
Che cazzo ho fatto? Cristo, combino sempre guai.
-Quando sei diventata così?- sputa con odio Anastasia, mettendosi in piedi anche lei.
-Da quando più persone cercano di impormi ciò che devo fare della mia vita. Che c'è? Per voi è meglio che io stia con un ragazzo che dopo due anni di relazione è fuggito lasciandomi sola e senza darmi più notizie? Con colui che mi ha distrutta a livello mentale causandomi vari problemi di ansia e attacchi di panico? Belle amiche che mi ritrovo.- affermo con calma, cercando di risultare più fredda e distaccata possibile.
Mi dispiace, ma d'ora in poi non permetterò più a nessuno di decidere nella mia vita, non mostrerò più il mio dolore e sono sicura che più niente riuscirà a scalfirmi se esco fuori il carattere.
Loro non hanno idea di quello che cazzo ho passato io, del fottuto rapimento in cui sono stata torturata, denudata, derisa.
Loro non sanno un cazzo e non devono più permettersi di sputare sentenze a caso, perché io adesso sono diversa, sono completamente cambiata che a loro piaccia o no.

𝗠𝘆 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗯𝗮𝗱 𝗯𝗼𝘆 حيث تعيش القصص. اكتشف الآن