Capitolo dieci.

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Buongiorno angeli, ecco il nuovo capitolo. Buona lettura 🦋

 Buona lettura 🦋

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Amanda

Apro gli occhi di scatto, mettendo a fuoco ciò che c'è intorno a me.
Non ho immaginato nulla, non è stato solo un brutto sogno, sono stata davvero rapita.
Dio mio, ma cos'è la mia vita? Un film del cazzo dove il regista ama prendersi gioco di me?
Le pareti bianche del grande magazzino in cui mi trovo, sono buie e sporche, la stanza ha poca luce, sono seduta a terra con delle catene che tengono i miei polsi bloccati.
Vorrei urlare, chiedere aiuto, ma dubito che qui ci sia qualcuno disposto a darmelo.
Nella stanza c'è il niente, anzi, accanto a me c'è un gabinetto e un lavandino.
Davvero gentili questi rapitori, almeno posso fare i miei bisogni.
Ma fanculo.
-Buongiorno, ciliegina!- quella voce, quel nomignolo...
-Finalmente ti sei svegliata! I miei uomini sono stati un po' pesanti, hai dormito due giorni.- si avvicina e si ferma a due metri da me.
-Che cazzo vuoi da me?- strillo, mettendomi in piedi. Non ci posso credere, davanti a me c'è il signore strano che più volte è venuto nel bar in cui lavoro, credo si chiami Alan.
-Oh, nulla di personale, è solo una vendetta contro il tuo ragazzo.- mi spiega con un sorriso da prendere a schiaffi.
-Cosa? Ma stai scherzando? Io e Dylan non stiamo insieme! Lasciami andare.-
-Piccolina, non mi interessa se non state insieme, l'unico punto debole che ha, sei tu. Ed ho intenzione di farlo soffrire come lui ha fatto con me, anzi peggio.- sussurra con occhi persi nel vuoto.
-Perché lo vuoi fare soffrire? Cosa ti ha fatto di tanto grave?- gli domando, riportandolo alla realtà.
-Dylan è un vero figlio di puttana, di quelli rari, spietati e con una grande sete di potere. Ero al comando della congrega prima che arrivasse lui, io e Bill eravamo come due fratelli. A Dylan non piaceva essere sottomesso, stare sotto al comando di qualcuno. Bill lo adorava ai tempi, era il nostro uomo migliore.
Calmo, spietato, per nulla gentile, sangue freddo, silenzio, rabbia, tanta rabbia repressa. Forte, senza paura, coraggioso, tutte le caratteristiche che servono per essere al comando. Per questo Bill un giorno ha deciso di metterlo al capo insieme a noi, nonostante io non volessi. Dylan non mi è mai piaciuto, mi ha sempre guardato di malocchio e nonostante fosse il migliore nel suo lavoro, non lo volevo al comando, non lo volevo tra i piedi. Era troppo scaltro per i miei gusti, intelligente, furbo e con lui in mezzo alle palle, non avrei avuto vita facile.
Non si fidava di me, così a quanto pare ha cominciato a seguirmi e ha scoperto le attività che svolgevo in segreto.- parla piano, con occhi chiusi, come se stesse rivivendo quei momenti.
-Che tipo di attività?- domando in un sussurro per paura della risposta.
-Traffico di umani, di donne e ragazzine per precisare, prostituzione e così via. Vendevo le ragazze minori a prezzi allucinanti, soprattutto se vergini. Erano le più richieste dai politici, dagli arabi, dagli indiani, dalle persone con i soldi provenienti da tutto il mondo. Le maggiorenni erano meno richieste, soprattutto se non erano più vergini.
Mi ero fatto un grande giro, ero conosciuto dovunque ormai, ero rispettato e da un momento all'altro avrei ucciso Bill e Dylan e avrei preso del tutto il comando della congrega. Poi qualcosa è andato storto, Dylan lo ha scoperto e mi ha rapito, poi ha spifferato tutto a Bill.
Li è cominciato il mio calvario, venivo torturato giorno e notte. Mi portavano il mangiare due volte a settimana giusto per tenermi vivo e per potersi divertire ancora a torturarmi. Dylan amava vedermi soffrire, ha distrutto il mio giro e ha aiutato le ragazze che erano in mio possesso. Ho perso una gamba ed un occhio per lui, sono stato prigioniero sei mesi e mio figlio Adam contribuiva con le torture, figlio di puttana.- la mia bocca rimane mezza aperta per tutto il racconto, gli occhi spalancati per le sue rivelazioni.
La congrega sarà pure un'organizzazione di criminali spietati, ma non sono dei bastardi, donne e bambini non si toccano e lui li ha traditi andando a fare proprio ciò che va contro la loro regola principale.
Mi chiedo il motivo per il quale sia ancora vivo.
Vendere come carne da macello delle povere ragazze, Dio mio.
Non riesco nemmeno a descrivere il tipo di disgusto che sto provando verso l'uomo che mi sta difronte, per non parlare degli altri uomini che hanno comprato quelle povere donne.
Chissà cosa ne hanno fatto di loro, signore mio, perché nel mondo esiste tutto questo schifo? E poi Adam.. suo figlio?
-Cosa intendi fare con me? La stessa cosa che facevi a quelle povere ragazze, brutto pezzo di merda?- gli domando mantenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi che mi trucidano.
-Si avvicina lentamente a me, finché i metri che ci separavano diventano centimetri.
Il mio respiro si fa più pesante, mantenere la calma in un momento come questo non mi riesce molto bene, potrebbe venirmi un attacco di panico da un momento all'altro.
-Sarebbe troppo facile, ciliegina. Ho intenzione di farti soffrire come Dylan ha fatto con me, torturarti, portati fino alla morte quasi e poi rimetterti in sesto per torturarti ancora e ancora. Dylan deve soffrire e per colpa sua, ne pagherai tu le conseguenze.- annuncia, stringendo la mia faccia con una mano.
Mi manca il respiro, non posso credere alle parole che mi ha appena detto.
Nella mia testa rimbomba una sola parola: torture, torture e torture.
Perché? Cosa c'entro io se Dylan gli ha fatto del male? Perché?!
-Mi fai schifo.- gli sputo in faccia, lasciandolo di stucco.
-Brutta ragazzina impertinente, come ti sei permessa?- urla, prima di darmi uno schiaffo.
-Sei soltanto un piccolo uomo, non sei niente, Dylan mi troverà e ti ucciderà.-
Ci credo davvero, io so che Dylan farà di tutto per trovarmi e non mi abbandonerà. Forse avrei dovuto dargli ascolto, non sarei dovuta andare a lavoro.
-Dylan dopo sei mesi di torture, mi ha buttato in mezzo ad una strada e mi ha costretto e scappare se non avessi voluto morire, tu invece...non avrai questa fortuna. Io sono cattivo, molto cattivo, ed è ora che tu cominci a portare rispetto, oppure credimi, mi implorerai di ucciderti.- sussurra, incamminandosi verso la porta.
La apre, però poi si gira a guardarmi.
-Impossibile che Dylan ti trovi, nessuno sa che sono in città e nessuno sa dell'esistenza di questo posto. Buona permanenza, ciliegina.- mi avvisa, prima di chiudersi la porte alle spalle.

𝗠𝘆 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗯𝗮𝗱 𝗯𝗼𝘆 Where stories live. Discover now