Capitolo quarantaquattro.

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Sono tornata🤍
Perdonatemi se trovate qualche errore o piccola incongruenza, l'ho scritto in un periodo no.
Per chi non lo sapesse, dopo 68 giorni di ricovero mio nonno è morto ed io di conseguenza non sto bene.
Ma grazie davvero a tutti, vi voglio bene.❤️
••••••

La serata di ieri è andata bene nonostante Kate si sia imbucata all'ultimo.
Alla fine Dylan ha mandato un messaggio a suo fratello e l'ha avvisato della nostra piccola "scappatella", lui gli ha detto che invece Kate era ancora lì e che a quanto pare non aveva intenzione di andarsene.
Perciò essendo ormai fine serata, siamo rimasti in spiaggia a ridere e a coccolarci.

Perché si, Dylan Lopez adora essere abbracciata e baciato da me, come io adoro quando lui lo fa a me.

Siamo due apatici che non lo sono solo quando siamo insieme.

Il nervosismo percuote il mio corpo per il pranzo che ha organizzato mia madre oggi, che è il suo compleanno.
Ho un po' di timore nel rivedere la mia famiglia dopo l'ultima volta, ho anche paura che i miei nuovi amici possano non andargli a genio.

Anastasia l'hanno sempre amata, così come Isabelle e Bonnie, ma tutti gli altri non li conoscono.
Immagino già la reazione di mia madre alla vista di tutti questi miei amici tatuati.

«Ci sarà alcol a casa da tua madre?» Mi chiede speranzosa Sophee, mentre fumiamo una sigaretta nel giardino di Dylan.

«Penso solo del vino.»
«Meglio di niente.»

«Siamo tutti pronti, andiamo?» Dylan si avvicina nel suo solito completo elegante, questa volta di un colore diverso dagli altri.

«Wow, questo colore ti dona.» Mi complimento, guardando il suo smoking blu con la camicia bianca aperta di tre bottoni.

«L'ha scelto Anastasia.» Mi spiega, porgendomi la mano per farmi alzare dalla sedia.

I ragazzi arrivano, tutti vestiti rigorosamente eleganti.
«Mi raccomando, non fate battute sconce, comportatevi bene e non esagerate con l'alcol.» Avviso tutti, facendo un lungo sospiro.

«Tua madre è sexy?» Mi chiede Santiago, un mezzo sorriso sul volto.
«E tuo padre com'è? Ha i muscoli?» Domanda Sophee, mordendosi un labbro.

«Ha anche una sorella.» Aamir si rivolge a Santiago, che alza le sopracciglia sorpreso.

«Ti prego, dimmi che è maggiorenne.» Quasi lo scongiura quest'ultimo, facendo ridere Adam che gli da una pacca sulla spalla.

«No, ha diciassette anni!» Santiago si fa pensieroso, poi un sorriso spunta sul suo viso.

«Cinque anni di differenza non sono tanti.» fa spallucce, mentre la mia espressione si fa truce.

«Si che sono tanti!» Mi avvicino a lui, un espressione minacciosa sul viso e il dito puntato contro il suo petto.

«Ti vieto assolutamente di parlarle.» Non voglio vedere mia sorella soffrire come ho sofferto io con Dylan, non voglio vederla a pezzi per un ragazzo che con la sua vita non c'entra un bel niente.

Santiago è un buon amico, ma non è un ragazzo raccomandabile.

Ha un passato burrascoso alle spalle, che l'ha portato ad essere lo psicopatico senza cuore che è oggi.

Certo, quando vuole davvero bene a qualcuno lo dimostra senza problemi, ma non scorderò mai ciò che lui ha fatto al mio vecchio capo Mark, soltanto perché mi ha urlato un po' troppo.

Non sono riuscita a reggere io quella situazione, figuriamoci mia sorella che ha vissuto sempre in una teca di vetro.

«Tu e Dylan vi togliete sette anni, Amanda, non mi fare la predica.» mi schernisce, facendomi alzare gli occhi al cielo.

𝗠𝘆 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗯𝗮𝗱 𝗯𝗼𝘆 Where stories live. Discover now