Capitolo 6

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Adesso inizia la vera storia. Era estate, e come ogni estate ero al Campo Mezzosangue. Quell'estate era diversa: io e Clarisse eravamo là come insegnanti. Poi una all'altra cosa davvero bella è che iniziamo a fare degli scambi con il Campo Giove: per un mese un gruppo di semidei romani veniva al Campo Mezzosangue e un gruppo di semidei greci andava al Campo Giove.
Quel giorno non avevo lezione al Campo, per questo andai a Central Park. Presi lo skate e andai. Dovetti fare prima un paio di cose: andare a comprare delle cose per i figli di Efesto e di Afrodite, dovevo inviare delle lettere di alcuni semidei per i loro genitori mortali e così via.
Appena finito tutte le commissioni, andai a Central Park.
Ero a Central Park, stavo andando sullo skate. Non ero da solo: ci sono parecchie persone che vanno sullo skate. Dopo aver fatto qualche acrobazia, vidi una ragazza. Capelli mossi rossi, occhi verdi e snella. I nostri sguardi si incrociarono. Poi PAM...
Mi ritrovai a guardare l'erba di Central Park.
"Ahh..." dissi.
"Tutto ok?" disse la ragazza. Aveva un tono di voce preoccupare, ma sicuro di sé.
"Avrò un bernoccolo sulla testa, per il resto tutto ok"
"Divertente" disse un ragazzo biondino. Oltre ai capelli e agli occhi grigi, era identico alla ragazza.
"Lo so, comunque mi chiamo Martin"
"Martin?" mi rispose il ragazzo con un po' di amarezza.
"Io sono Pietro"
"Io mi chiamo Wanda: noi siamo..."
"... gemelli" dissi senza pensare.
"Si" disse Pietro.
"Siete identici, oltre che per i capelli e gli occhi" dissi per sistemare la situazione.
'' Comunque Martin, ti ho già visto da qualche parte?" disse Pietro.
"Forse. Potremmo esserci già incontrati"
Iniziai ad avere qualche dubbio: poteva davvero essere lui? Ero sicuro che fosse vivo o morto?
"Posso farvi io una domanda: posso sapere il vostro cognome?" dissi. Loro rimasero, per un momento, immobili e confusi.
"Maximoff, Wanda e Pietro Maximoff" disse Wanda. In quel momento, quello che era Immobile e confuso, era lui. È vivo.
"Adesso ho cambiato cognome, ma sicuro saprai il mio vecchio cognome: Colombo" dissi con coraggio. Avevo combattuto contro contro mostri, ero andato nel mare dei mostri (il Triangolo delle Bermuda) e avevo combattuto contro Crono e il suo esercito. Allora perché avevo paura che Pietro, il mio primo amico in assoluto, prima del Campo Mezzosangue, potesse avere una reazione che non mi piaceva?
Pietro mi abbracciò. Lo abbraccia pure io.
"Pensavo fossi morto"
"Pure io ho pensato che lo fossi'' gli risposi.
Wanda era confusa.
"Come vi conoscete?"
"Sorellina, lui è quel ragazzo che volevo fare incontrare a te, mamma e papà, prima di quello che è successo"
"Alla fine sì sei riuscito Pietro"
Iniziamo a ridere.
"Comunque, com'è sta tua madre?"
Rimasi in silenzio.
"Tutto ok?" disse Pietro.
"Mia madre è morta" dissi con tutto il coraggio.
"Non sei l'unico, pure i nostri genitori sono morti" disse Wanda.
"Andiamo a prenderci qualcosa?" disse Pietro.
Andammo al McDonald's e iniziammo a parlare di quello che ci è successo dopo il bombardamento.

Quando raccontai la mia storia, dovetti mentire un po': non ho detto del Campo Mezzosangue, di Silena, Percy, Tyson, Luke e tutto la parte della mia vira che riguardava la Grecia Antica e la mitologia greca.
Iniziai a battere il piede a terra: lo faccio quando mento o quando sono in ansia.
"Martin, c'è qualcosa che non ci hai detto? " disse Pietro. Lui mi conosceva bene e per questo sa cosa vuol dire quando batto il piede.
"No, vi ho detto tutto. Ho solo un po' di ansia: sto andando all'Università e in questo periodo ho un sacco di esami"
Inizia a battere più il piede più velocemente.
"Comunque" dissi per non pensare al mio piede imperativo "voi invece? Cosa vi è successo?"
"Noi siamo diventati dei volontari per degli esperimenti dell'HYDRA" disse Wanda "Lui è super veloce e io ho la telecinesi, il controllo della mente eccetera"
"Volontari dell'HYDRA?" dissi.
"Adesso, però facciamo parte degli Avengers e combattiamo contro tutti questi cattivi'' aggiunse Pietro.
"Lavorate con gli Avengers? Che figata!" dissi. Il mio piede continuava a sbattere a terra.
"Ehi tutto ok?" mi chiese Wanda.
"Va tutto alla grande" gli risposi.
Ma era una grande bugia: a me non piace mentire agli amici.
Subito dopo, i bicchieri e bottigliette contenti acqua iniziarono a scoppiare ed aprirsi.
In poco tempo il McDonald's ero un piccolo laghetto. Erano tutti bagnati tranne io. Scappai. Non sapevo cosa avevano visto i mortali. Era meglio così. Non andrai molto lontano, da solo. Pietro mi prese poco prima svoltare, e arrivammo in un vicolo.
"Che è successo? E perché tu non sei bagnato?" mi chiese Pietro.
"Lunga storia" dissi.
"Noi abbiamo tutta la giornata: oggi è il nostro giorno libero" disse Wanda.
"Poco prima che mia madre morì, durante il-voi-sapete-cosa, lei mi disse che mio padre è Poseidone. Quando arrivai qua New York andai al Campo Mezzosangue, un campo di addestramento per semidei greci e due estati fa noi semidei greci combattemmo contro Crono, il re dei titani, a Manhattan. Pensavo che ci volesse di più"
Dopo aver finito la storia, noi tre ci guardammo per un po', in silenzio.
"Sei un semidio?" mi chieste Pietro.
"Si"
"Tuo padre è Poseidone e tu, insieme ad altri semidei greci, hai combattuto contro l'esercito di Crono, giusto?"
"Si"
Ancora silenzio.
"Non potete dire che è una cosa impossibile. Negli Avengers c'è Thor, che è un dio, e avete combattuto contro Loki, alieni e robot con anima proprio"
"Non stavo per dire che fosse impossibile. Ti ho conosciuto da poco, per questo ero pronta tutto. Forse è Pietro quello più traumatizzato tra noi due" disse Wanda.

"Ti dò ragione"
Rimanemmo per non so quanto tempo immobili e in silenzio.
"Pensò di aver metabolizzato la cosa" disse Pietro.
"Non saprei Pietro, questa non è una cosa che si sente tutti i giorni"
"Poi c'è la foschia" aggiungi " Prima che lo chiedete, la foschia serve a non fare vedere ai mortali le armi in bronzo celeste e le altre stranezze da semidio"
"Pensò non funzioni" disse Wanda.
"Mia sorella ha ragione"
"Perché?" chiesi. Mi girai e mi ritrovai, prima, in aria e, poi, contro un muro.
Poi iniziai a capire.
"Pietro... Wanda... voi che cosa vedere"
"Un mostro... con il corpo da uccello e volto da donna, è strano" disse Pietro mentre combatteva la creatura.
"La stessa cosa vedo io" disse Wanda.
"So che cosa sono" sospirai " sono le Arpie"
"Cosa?"
"Pietro non sei mai stato attento durante le lezioni di storia? Le Arpie sono dei mostri mitologici greci"
Mi alzaia e notai che avevo una brutta ferita sul fianco destro.
Comunque andai alla carica.
Attaccaì la prima Arpia. Schivai la prima zampata. Saltai dietro di lei e la infilzai dietro la schiena. Tolta la spada il mostro era scomparso e rimase solo della polvere dorata.
"Com'è hai fatto?" mi chiese Wanda.
"Potete avere pure dei poteri, ma senza armi in bronzo celeste non potete uccidere nessun mostro"
Continua ad ucciderne: per era abbastanza facile, ma per Wanda e Pietro era più complicato. Loro due avevano combattuto contro altri tipi di nemici. Quei mostri erano compito mio.
"Voi due andate a Long Island, entrate nella foresta e se incontrate qualcuno gli dovete dire che vi manda Martin Olympias, figlio di Poseidone."
"Perché dovremmo abbandonarti?" mi chiese Pietro mentre colpiva un'Alpia.
"Noi ti aiuteremo" aggiungesse Wanda.
Wanda è davvero incredibile: rischierebbe la sua vita per una persona che conosce appena. Comunque ritorniamo a noi.
"Voi andate, io ho combattuto contro mostri più percorsi"
"EHI TI ABBIAMO SENTITO" disse una delle ultime due Arpie.
"SCUSATE" dissi, ma fu inutile: le Arpie erano ancora più cattive.
"Voi andate, non voglio perdere altr persone importanti. Non ho potuto fare niente per mia madre, per Silena e per tutti gli semidei morti contro Crono e il suo esercito. ADESSO ANDATE"
Wanda e Pietro ci guardarono. Poi fecero di Si con la testa.
"Va bene" disse Pietro. Prese la sorella e corse verso Long Island. Per questo rimasi io e le due Arpie arrabbiate.

ITA Me & You: True love // Wanda MaximoffWhere stories live. Discover now