Capitolo 13

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Io ricambiai l'abbraccio. Mi era mancata un sacco.
"Come stai? Tutto ok? Sei cresciuto un sacco" disse Nat.

"Si, sto benissimo. Tu invece?"

"Sto bene pure io"

Prima che potessimo proseguire Tony si intromise.
"Come vi conoscete?"

"Ero la migliore amica della madre, prima di diventare la ragazza della madre" rispose Nat.

"Ora si spiega tutto" disse Steve.

"Tua madre?" chiese Nat.

La mia faccia si incupí, cercai di non piangere.

"È... morta durante il bombardamento in Sokovia"

Silenzio tombale.

"Dove sono gli altri 3?" chiesi vedendo che non c'erano.

"Sono già andai nello loro camere" disse Pietro.

"Io una domanda ma perché hanno chiesto a Martin aiuto?" chiese Clint.

Feci un sorriso.
"Guarda"
Feci segno di seguirmi. Andammo tutti sul tetto. Come pensavo c'era un serbatoio con l'acqua.
"Te lo ha detto alla fine" disse Nat contenuta.
Feci di si con la testa.

"Cosa vuoi farci vedere?" chiese il robot in tono di sfida.

"Visione stai attento" risposi.
Serbatoio inizio a muoversi. Iniziò a uscire dell'acqua e inizio ad avvicinarsi a me.

"Perché dovrei avere paura di un po' di acqua?"chiese Visione.
L'acqua vicino a me inizio ad alzarsi e creò un tridente.

"Per questo" dissi. Presi il tridente e glielo lanciai. Alla fine decisi di fermarlo davanti alla sua testa, così il tridente ritorno a me.

"Come hai fatto?" chiederò praticamente tutti.
Pietro si avvicinò e mi sollevò un braccio sinistro.
"Avengers, io ho l'onore di presentarvi Martin Olympians, semidio figlio di Poseidone."

"Olympians? Davvero" chiese Nat

"Si, Olympians. Devi chiedere spiegazioni a Chirone." risposi.

"Davvero state discutendo per il cognome?" chiese Steve.

"Si" risposi "prima il mio cognome era Colombo"

"Ecco di chi parlava Poseidone durante la riunione degli dei" disse Thor.

Entrammo nella torre e iniziai a spiegagli la mia storia. A un certo punto Nat notò qualcosa.
"Martin perché non ti sistemi quei capelli?"
Si avvicinò a me e iniziò sistemali.

"No Nat, Nat, Nat" dissi.
Fu inutile.

"Come ti sei fatto quella cicatrice?" mi chiese Nat, indicando la cicatrice che avevo sopra il sopracciglio sinistro.

"Me la sono fatta durante la battaglia contro Crono, cercando di vendicandommi del mostro che aveva ucciso Silena. Se non avessi il siero del super soldato, adesso sarei nell'Ade con mia madre"

"Hai siero del super soldato?" chiese Bucky.

"Lo avevo detto" dissi.

"Io non ascolto molto le storie"
Iniziamo a ridere. Alla fine andammo nelle nostre camere.
"Dov'è la mia camera?"

"Quella difronte alla mia" disse Wanda.
Presi le mie cose e andai in camera.
Entrai. La camera era grande, io fui sorpreso. Non avevo mai avuto una camera così grande tutta per me. Alla destra della porta c'era l'armadio. Al centro della parete a destra c'era il mio letto e alla parete opposta c'era una mobile basso con una TV di ultima generazione. Vicino al letto c'erano dei comodini, uno a destra e uno a sinistra. Notaia che vicino alla TV c'era sia una PlayStation 5 sia una Nintendo Switch con i controller azzurri. Iniziai a sistemare le mie cose. Dopo un po' bussarono alla porta.

"È aperto" dissi
Entro Erik.

"Ehy Erik"

"Ciao Martin, come va?"

"Tutto ok, tu?"

"Per adesso sta andando bene"

"Perché sei qua?" chiesi incuriosito.
Si sedette sulla sedia della scrivania che era vicino alla parete opposta alla porta. Io invece mi andai a sedere sul puff che era al centro della stanza.

"Lo so che tu e Wanda state insieme, ti volevo solo dire che se la farai soffrire non farai una bella fine" disse Erik con un tono minaccioso.

"Io non farei mai soffrire una persona che per me è importante" risposi con neanche un po' di paura. In quel momento entrarono Wanda e Pietro.
"Ehi di cosa state parlando?" chiese Pietro.

"Niente" dissi.

"Vado a finire di sistemare la mia camera, ci vediamo" disse Erik prima di andare via.

"Non me la raccolta giusta"

"Pietro, è tutto ok"

"Non voglio crederci" disse Wanda sedendosi sul mio letto "Ti ha minacciato, dicendo che se mi avresti fatto soffrire avresti fatto una brutta fine"

"Si" mi avvicinai a lei e la baciai. Le sua labbra mi fanno impazzire, soprattutto la loro morbidezza.

"EHI EHI, vi ricordo che in questa stanza non ci siete solo voi due" disse Pietro.
Iniziamo a ridere.

"Sai Pietro, in tutti questi anni pensavo fossi morto mi eri mancato un sacco"

"Idem Martin" mi rispose Pietro.
Dopo aver parlato del più e del meno i gemelli andarono delle risposte stanze.

ITA Me & You: True love // Wanda MaximoffWhere stories live. Discover now